18. Deimos e Flerio

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Flerio era seduto al tavolo della sua stanza ed è lì che Deimos lo trovò.

Il dio delle api sentì sicuramente il proprio ragazzo entrare, ma fece finta di non essersi accorto e continuò a leggere la pergamena che teneva in mano.

Deimos si sedette sulla sedia accanto a lui e disse:

" Io non so cosa dire se non che mi dispiace. Non ero in me quando ho detto quelle cose orribili...
Non so cosa mi sia preso, non capivo più nulla ed ero devastato dal dolore.
Nel mio cuore c'era il vuoto lasciato dai miei genitori, la responsabilità di dover pensare ai miei fratelli più piccoli e la consapevolezza di non essere in grado di fare nulla.
Io e Fobos ci siamo trovati incapaci di reagire e abbiamo sfogato la nostra rabbia e la nostra frustrazione proprio sulle persone che non c'entravano nulla "

Flerio sollevò gli occhi violetti sul compagno e gli accarezzò una guancia con una mano.

" Ti perdono, gattino. Ho capito che non era il tuo cuore a parlare...l'ho letto nei tuoi occhioni blu. Di solito sono limpidi e vivaci, invece erano cupi e sembravano attraversati da una tempesta.
Non preoccuparti, io so che mi ami e mi basta questo "

Deimos sorrise, si mise una mano in tasca e si inginocchiò davanti a Flerio.

Estrasse una scatolina, la aprì e disse:

" Sposami "

Flerio osservò con occhi sbarrati l'anello che brillava fra le mani del dio del terrore e il suo cuore prese a battere a ritmo forsennato.

Si mise una mano sul volto e chiese:

" Ma lo stai dicendo a me?"

Deimos sorrise e rispose:

" No, in realtà volevo fare una proposta a tua madre. Certo, amore, lo sto chiedendo a te "

" Ma sei sicuro? Mi vuoi davvero?"

" Sì, tu sei ciò che più desidero al mondo e l'ho capito proprio in questa occasione così dolorosa per me. Ti amo più dello spargimento di sangue nelle guerre, più delle armi e anche più dei biscotti al cioccolato "  spiegò Deimos.

Flerio sorrise e, con le lacrime agli occhi, disse:

" Sì, ti voglio sposare "

Il dio del terrore, allora, lo baciò con trasporto e gli infilò al dito l'anello.

Flerio si guardò la mano con la gioia dipinta sul volto e disse:

" Andiamo a dirlo a Clario "

Trovarono il dio delle farfalle, da solo, in giardino.

" Deimos mi ha chiesto di sposarlo " urlò Flerio al fratello " possiamo organizzare un matrimonio tutti e quattro "

Clario guardò il gemello e disse:

" Io e Fobos ci siamo lasciati "

Tempus ( Saga di Cupido libro 13 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora