ETHAN

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Ero appena uscita dalla macchina di Clara, la mia amica che mi riaccompagna a casa.

aveo già prnazato e in quel momento avevo voglia solo di una buona beiira e del mio tanto amato wodka alla fragola.

appena entrai in casa c'era molto silenzio.

andai nello studio e mi presi un bicchiere di wodka, poi andai in cucina e mi presi le mie birre senza far caso a quanto fossero. in casa l'unica che poteva toccare quelle birre che arrivavano dirette dalla Germania ero io.

andai in terrazza, misi la musica con le cuffiette e comincai a bere a a fumare.

finita la wodka passai alle birre e mi accorsi che ne mancava una e allora infuriata come non mai ancora con la sigaretta in bocca e la bottiglia stappata in mano andai in camera di mio fratello sbraitando "ou, ma sei coglione? le ie cazzo di cose tu non le puoi toccare, chiaro?" quando entrai non feci caso al tipo seduto sul letto di mio fratello e quest'ultimo disse " ou, io non ti ho toccato un cazzo" 

"certo certo le mie birre spariscono da sole"

poi mi accorsi di quel tipo che mi fissava che disse "scusa, ma tu chi sei?"

"sono sua sorella"

"oh"

"Edoardo perchè hai preso le mie birre?"

"non le ho prese io è stato lui"

"cosaa? tu brutta feccia non puoi toccarle chiaro?"

"chiaro"

"ora rispetti le mie regole o ti faccio licenziare chiaro? 

1) non fare domande

2) non toccare la mia wodka

3) non toccare le mie sigarette

4) non toccare le mie birre

5) non entrare in camera mia

6) non rompere

7) non toccare nulla che mi appartenga"

"okey, però resto più grane io e tu sei sotto la mia responsabillità quindi non detti legge"

urlai frustata e rivolta al celo dissi "aiutatemi voi, mi manfcate" e me ne andai.

Ethan era un ragazzo alto, muscoloso, capellie occhi scuri. il ragazzo perfetto.

dopo 20 minuti sentì bussare alla porta 

"vattene, lasciami soffrire in pace"

"abbaimo iniziato con il piede sbagliato....oi ma perchè piangi?"

"ho detto vattene" ma figuriamoci se mi ascolta, si avvicina e .... mi abbraccia.

tra quelle braccia mi sentì protetta e ad ogni suo tocco sentì dei brividi sulla schiena.

-no aspetta.....io lo devo odiare-

-no tesoro, ti stai innamorando-

-non è vero vocina del cavolo-

-erano i sentimenti che provavano le tue sorelle-

- non nominarle. mi sono spomessa di non innamorarmi-

- bhe, la vita è imprevedibile.-


IL FATO MI ODIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora