Monotonia

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Lunedi mattina.
Mi alzo dal letto come tutte le mattine, cerco le ciabatte ma non le trovo. Di solito non le uso, ma stavolta fa troppo freddo per camminare a piedi nudi. Sono troppo brutto per guardarmi allo specchio. Cerco disperatamente qualcosa da mangiare, ma aprendo il mobiletto non trovo altro che marmellata. Bleac,che schifo, io odio la marmellata, tutta quella roba appiccicosa mi fa venire da vomitare.
Oggi è lunedi, oppure il MAI UNA GIOIA. Lo chiamo cosi perchè non accade mai qualcosa di bello. È un giorno inutile per me, uno di quelli dove non mi va di pensare a niente.
La scuola mi aspetta e io devo andarci. Tra poco ho l'esame, e il solo pensiero che io debba studiare cosi tanto, mi si arricciano i capelli e se ne cadono i denti. Amo la scuola, ma non amo studiare. Beh,comunque sia,prendo lo zaino non preparato la sera prima, e mi avvio. Fuori scuola ci sono sempre tante belle facce piene di sonno, e come uno zombie, riesco a malapena a salutare i miei coetanei.. Chi siete ? Cosa volete da me? Ci conosciamo ? È una sorta di quiz la mattina. Metto gli occhiali apposta. Non voglio parlare con nessuno, nè voglio sentirmi dire cosa farò oggi in classe. Preparatemi un cornetto con il cappuccino e poi ne riparleremo. I corridoi sono sempre cosi lunghi,quasi mi ricordano le scuole americane. Non guardo, non ascolto, non parlo. Cammino e basta. Non do retta nemmeno ai collaboratori scolastici. <Buongiorno Josh>. Faccio finta di non aver sentito e continuo la mia sfilata verso la tanto attesa aula. Di solito sono sempre l'ultimo ad entrare. I miei amici mi fissano da lontano, dalla fessura della porta , e mi fanno segno di entrare che gia si sente aria di appello. Eh già, le 8:15, HITLER, prende in mano il diario di classe, intento a fare questo dannato appello. Entro come un troglodita, e mi siedo al mio banco bello e caldo, colui che mi consola, che mi protegge dalle interrogazioni, e che non parla mai con me, perchè sa il tipo che sono. Devi parlare con me soltanto -(1) se è un discorso interessante -(2) non urli -(3) ti ritengo abbastanza intelligente da parlare con me.
La prof mi sta già guardando, chissà cosa vuole. Vuole che mi tolga gli occhiali forse ? Si, esatto, li tolgo e smette di fissarmi. Si deve avere coraggio anche per fissare le persone, soprattutto di mattina, quando non hai voglia nemmeno di fare la pipí.
La lezione sembra interessante, non so di cosa si stia parlando , ma il fatto che la mia amica di banco stia ascoltando senza alcuna distrazione, mi fa pensare positivo, e quindi faccio finta di interessarmi anche io. Devo farlo. Lo faccio per mia madre, che ai colloqui si chiude nel bagno disperata , poverina. Sono un figlio ingrato, e questo lo dice ad ogni professore, che figura di merda. Ogni tanto mi capita di guardare fuori dalla finestra, e questo volta fisso qualcosa di strano. Sento odore di paura, e non mi sbaglio, non stavolta.

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