Probabilità

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In giro non vedo nessuno. È strano, di solito c'è un gran casino nei corridoi. Guardo l'orologio e sono le 10:00. A quest'ora ci dovrebbero essere persone di ogni tipo.
Il timido che va in segreteria, la preside che controlla le aule, il professore in pausa, io che cerco disperatamente un caffè. Ma stavolta è tutto diverso. Non sento parole comuni, riesco solo a percepire qualcosa che proviene dal fondo del corridoio. Corro verso l'ufficio della preside, per vedere se posso trovare un cellulare. Non sono mai entrato in quell'ufficio. Mi incuriosisco ogni volta che passo di lì, è un misto fra terrore e mistero. Oggi devo farlo per forza. Apro piano la porta, e la prima cosa che cerco di notare è quel fottuto cellulare, che purtroppo è senza speranze. Qualcuno ha tagliato i cavi, e credo sia stato proprio uno di quegli uomini. Sento dei rumori fuori la porta. Mi nascondo dietro non so cosa,e cerco di non far vedere i capelli arruffati. La mattina non mi pettino mai, come mi sveglio, cosi vado a scuola. Non riesco a vedere chi sia entrato nell'ufficio della preside. Cerco di alzare poco alla volta la testa, e lo vedo, il mio amico, non di classe, ma pur sempre mio amico. <Adam>, dico a bassavoce. < E tu che ci fai qui, da dove sei uscito>. Lui non sembra spaventato, è molto piu grande di me, è stato rimandato ben 2 volte per 2 anni di seguito. <Josh, pensavo fossi anche tu con loro>, < No, ringranziando il cielo, sono riuscito a cavarmela>. Ora siamo in due, due ragazzi che devono salvare altri 500 nell'atrio. <Adam, hai visto quanti uomini sono?>, <Non lo so, ma abbiamo qualche probabilità per scoprirlo>. Usciamo da lì e sempre con attenzione, camminiamo verso il corridoio. E più ci avvicianiamo e più si sente qualche piccolo gemito di qualche ragazza, che ha avuto la sfortuna di trovarsi a suola, oggi, di Lunedi.

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