La mattina del terzo giorno era solare come sempre. Era un bel sabato mattina ed ero felice e basta; avrei rivisto Travis e gli avrei raccontato tutto come da buona amica. Non ci sarebbero dovuti essere segreti tra noi, nonostante la sera prima avessi avuto un po' dei dubbi tra me e lui. Mi vestii come mi ero vestita per l'appuntamento di Todd - il miracolo fu che non odoravo di fritto – e presi al volo soltanto il mio cellulare. Avvisai mia madre che sarei uscita per ore, e che non mi avrebbe dovuto aspettare per tutto il pomeriggio, ed uscii con la sensazione che lei sapesse che stavo andando da Travis. Mi dissi che non era un problema, che dovevo agire con naturalezza, ma il suo comportamento – materno o meno – mi rendeva alquanto nervosa. Passeggiando con tranquillità e a passo lento per tutta Nelson Way, pensai a come potessi iniziare il discorso per fermarmi al bacio con Todd. Effettivamente, non volevo parlare con Travis della mia prima esperienza di baci, ma volevo metterlo al corrente che c'erano stati ed andava più che bene, almeno per la mia mente. Anche a quell'ora, c'erano così tante persone per quel viale che avevo paura potessero rubare anche il cellulare che avevo in mano, così affondai entrambe le mani nelle tasche e camminai più veloce così da poter accedere con più velocità verso Pico Blvr. Svoltai l'angolo a destra e attraversai la strada per poter marciare sul ciglio dell'abitazione di Travis. Quando fui di fronte a quest'ultima, bussai con l'ansia che mi teneva rigida, e finché lui non aprì, non mi sentii al mio agio. Fu quando incontrai quegli occhi blu, profondi ed intensi, e la sua espressione sollevata, che mi fece realizzare quanto mi fosse mancato così tanto dopo neanche una settimana che non lo vedevo. Mi spinse letteralmente contro il suo corpo e mi abbracciò così forte che quasi persi la cognizione del tempo. Erano passati secondi? Minuti?
«Mi sei mancata, Lux.» Sussurrò dopo un po', respirando tra i miei capelli: mi benedissi per averli lavati soltanto quella mattina.
Chiusi gli occhi contro il suo pettorale. «Anche tu.»
Ci staccammo in modo che lui potesse farmi entrare in casa e venni accolta da un odore quasi nuovo, come di pulito.
«Ho lavato il pavimento.» Mormorò lui, probabilmente rispondendo alla strana smorfia che avevo fatto.
Sorrisi appena e mi accomodai da sola sul divano del suo salotto.
Travis invece scomparve in cucina e riapparì poco dopo con due tazze di tè caldo.
Spalancai gli occhi mentre me ne porse una. «Non pensavo che sapessi fare il tè!» Esclamai.
Travis aggrottò la fronte, tenendo fermo quel sorriso sulle sue dolci labbra. «Non conosco persona che non sappia fare il tè caldo. Tu lo sai fare?» Chiese, sedendosi accanto a me.
Annuii. Non mi piaceva molto quella bevanda, però la bevevo perché mi riscaldava quando avevo freddo in inverno (che poi a St Louis non faceva molto freddo, era più umidità, quella) e quando la mamma non c'era la preparavo io per me stessa e la bevevo davanti alla TV a guardare serie televisive su Netflix. «Hai avvertito i tuoi genitori delle vetrine?»
Travis inghiottì il sorso del tè e annuì subito dopo, con una smorfia. «Sembro così tanto irresponsabile?» La sua domanda non sembrava accusatoria, ma una domanda abbastanza ironica.
Non arrossii perché non mi concentrai molto sulle sue parole, bensì a ciò che volevo dirgli da quando ero entrata in casa. Poggiai la tazza sulla mia coscia e mi grattai la nuca. Senza guardarlo, serrai le labbra. «Travis... c'è una cosa che devo dirti.»
Lui smise di bere il suo tè e ad un tratto i suoi tratti facciali si fecero seri e rigidi. «Sai che mi agiti quando usi questo tono?»
Sorrisi appena. «Hai presente quel corso a cui mia madre mi ha iscritta?»
Lui annuì in fretta.
Inclinai la testa. «Ecco... ho conosciuto un ragazzo...»
Travis smise immediatamente di respirare e alzò le sopracciglia. Percepì uno strano movimento delle mani, da parte sua. Corsi a guardargli, allora, la mano serrata intorno al manico della tazza e potei notare le sue nocche colorate di bianco.
Mi irrigidii, senza commentare. «Si chiama Todd Jasper e ieri sera mi ha invitata nel ristorante di famiglia.» Feci una pausa, mordendomi le labbra. «Ecco... Todd mi ha baciata.» Respirai a fatica per completare la frase, ma nel frattempo rialzai lo sguardo per guardare Travis. «E quel bacio mi è piaciuto.»
Lui non rispose immediatamente.
Furono attimi imbarazzanti, quelli.
Travis era rimasto a fissare il tè nella tazza e sembrava che lo stesse contemplando.
Per un secondo, mi maledissi per averglielo detto perché sapevo che si sarebbe comportato in quella maniera inspiegabile. Ma poi aprì le labbra e, tutta la tensione che aveva inglobato dentro di sé, uscì tutta in una volta. «Ti sei lasciata baciare da un estraneo?» Chiese per prima cosa, con un tono abbastanza duro e freddo.
Deglutii e abbassai lo sguardo.
«Da Todd Jasper.» Risuonò una risata abbastanza gelida tra di noi. «Una scelta abbastanza azzeccata.»
Mi innervosii questo suo modo di rispondere. Era troppo impulsivo. «Che hai contro Todd?» Mormorai senza sembrare infastidita.
Si alzò, rovesciando un po' di tè sul pavimento. Alzò le braccia in segno di difesa. «Scusami. Non volevo ferire i tuoi sentimenti e quelli del tuo ragazzo.» Cantilenò con un ringhio.
Mi accigliai, alzandomi. «Non ho mai detto che è il mio ragazzo!» Mi difesi, con voce alterata.
Travis si coprì gli occhi, ridendo amaramente. «Ti ha chiesto un appuntamento. Tu lo hai accettato. Vi siete baciati. Tu come la vedi questa cosa?» Ora mi stava guardando troppo intensamente per riuscire a sostenere quello sguardo di ghiaccio. «Cristo, Lux! Non c'è settimana in cui non mi fai incazzare!»
«Pensavo che avrei dovuto dirti tutto, invece mi sbagliavo!»
«Tu sbagli sempre, Lux!» Mi corresse in modo troppo brusco. «Tu non immagini neanche quanto ti ho pensato in questi giorni e tu invece ti sei sbaciucchiata con un estraneo senza alcun problema! Se fosse un killer, uno psicopatico?»
Mi finsi per niente ferita. «Se c'è uno psicopatico, quello sei tu.» Misi in chiaro. Posai la tazza di tè sul divano e mi avviai verso l'uscita. «Non riusciremo mai a parlare come due persone civili, Travis.» Feci per accedere nel corridoio principale, ma sentii una stretta glaciale sul polso che mi indusse a voltarmi verso di lui, che aveva serrato le labbra e che aveva deciso di guardarmi con tutto l'amore che possedeva nei miei confronti.
«Lux.» Sussurrò, accarezzandomi automaticamente una guancia. «Non te ne andare... non... non volevo..»
Cercai di divincolarmi ma non ce la feci. «Ma l'hai fatto! Ora lasciami andare!» Gridai io.
Travis non mosse un muscolo. Continuò a guardarmi, come se volesse parlare ma fosse indeciso a farlo. «Ti rende felice?» Chiese ad un certo punto.
Mi mossi ancora un po' per liberarmi dalla sua stretta, ma poi mi fermai. Chi intendeva? «Chi?»
Socchiuse gli occhi, inclinando leggermente il collo verso di me. «Lui, Todd. Ti rende felice?»
Lui stesso lo aveva definito un estraneo. Todd aveva cercato solo di baciarmi ed io avevo restituito il bacio. Non sapevo ancora se sarebbe stato capace di rendermi felice o meno, avendolo conosciuto soltanto pochi giorni prima. «Per ora, non lo so.» Risposi duramente. Fui io a socchiudere gli occhi per poi riaprirli. «Vorrei soltanto che tu non ti innervosisca quando ti parlo di qualcosa di personale. Insomma, Travis: è stato il mio primo bacio.» Sussurrai.
Travis mi strinse a lui e fui smossa da un fremito del cuore. Le sue braccia rimanevano il mio luogo preferito dove passare il resto della mia vita. «Mi dispiace, mi dispiace...» Ripeté, profondamente in colpa.
Mi sorse in testa un piccolo dubbio. Sorrisi un po' e mi scostai dalla sua spalla per poter leggere il suo volto. «Per caso sei geloso?»
Travis abbozzò un sorriso tirato, un sorriso abbastanza sincero. «Si vede tanto?»
Scoppiai a ridere e tornai a stringerlo. Non avevo mai posseduto una persona che fosse tanto gelosa nei miei confronti. Mi sentii amata e abbastanza protetta. Ero certa che almeno Travis mi rendesse una persona felice. Molto probabilmente, però, lo pensavo perché lui stesso era la mia felicità.
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BROKEN | Cercavo di salvarlo
Roman pour Adolescents"Puoi aiutare qualsiasi persona in questo mondo, Lux. Lo puoi fare, te lo dico con tutta la sincerità che possiedo. Ma non puoi aiutare qualcuno che è destinato a cadere." - Travis Bernard. Lux Harper sa che Travis Bernard non è il ragazzo più socie...