Le dolci note de 'La vita e la felicità' di Michele Bravi, mi distolgono dai miei sogni. Mi alzo dal letto prendendo le sembianze di uno zombie e mi dirigo in bagno per sciacquarmi la faccia e iniziare un'altra giornata. Scendo al piano di sotto e vedo due tazze con del cappuccino poggiate sopra il tavolo. Scendo del tutto le scale e prendo posto nell'enorme tavolo presente in cucina.

-buongiorno sorellina- mi saluta mio fratello Federico. è quattro anni più grande di me, considerando che io ho diciassette anni.

-ciao Fe'. Giulia?- Giulia è la mia migliore amica. Si è trasferita da noi dopo un incidente che ha tolto la vita a suo padre e siccome sua madre non poteva mantenere due bambini, è venuta ad abitare qui con me. Abbiamo entrambe la stessa età e frequentiamo il liceo delle scienze umane.

-non sta molto bene oggi, infatti è in bagno- mi informa mentre io sbadiglio. Afferro la mia tazza di cappuccino dove immergo alcuni biscotti, precisamente i Pan di Stelle di cui vado pazza.        La  mia amica torna in cucina e ha un aspetto orribile. Presumo abbia appena terminato di rimettere.

-buongiorno Noemi- dice mentre si siede e allontana la tazza del cappuccino poi continua -ti ringrazio Fede per il cappuccino ma stamattina non è proprio...- nemmeno il tempo di terminare la frase che corre nuovamente in bagno. Mi alzo di scatto anche io e corro da lei per tenerle i capelli. smette e le faccio sciacquare la faccia -tu oggi non ti azzardare ad uscire di casa!- le "ordino" -ma oggi c'è compito di latino e...- -non mi importa! tu oggi resti a casa!- la blocco. Torniamo in cucina. -Fede oggi Giulia non va a scuola, è ridotta uno straccio- lo informo mentre salgo di sopra per cambiarmi e sistemare per andare a scuola.

Scendo di sotto -Noemi ti accompagno! fuori diluvia- mi informa Fede. Mettiamo i cappotti e nel frattempo arriva mamma -come mai Giulia non è con voi- chiede preoccupata -sta uno straccio...in un minuto è andata in bagno per rimettere due volte- la informa Fede -si ma io non posso stare a casa- dice mamma. E quando mai lei può stare a casa. Dovete sapere che fa l'insegnate in una scuola superiore fuori Palazzolo, il paesino del sud Sicilia dove abitiamo -io inizio il turno a mezzogiorno, ma finisco alle due perché Nicolas, il nuovo arrivato, non può venire- mio fratello lavora in un bar del centro -quindi posso farle compagnia io fino a mezzogiorno- dice Fede. -in caso prima di tornare a casa dopo aver accompagnato Noemi a scuola, le fai prima un permesso di uscita per le dodici e viene lei a darti il "cambio"- improvvisa delle virgolette. Facciamo un cenno col capo e usciamo di casa.

Arrivati a scuola Fede scende con me e le ochette della mia classe cominciano a fargli la corte, come del resto fanno i ragazzi più grandi con me: ho gli occhi color nutella, lo stesso sorriso di mio fratello e i capelli mossi d'un castano molto chiaro tanto che d'estate sembrano dorati.

Ci dirigiamo a testa alta verso la bidelleria per compilare il permesso d'uscita e chiedere alla bidella se alle dodici poteva dire alla prof che avevo il permesso di uscire. la bidella è sempre stata molto gentile nei miei confronti...sarà anche per il fatto che io le ho sempre portato molto rispetto come del resto a tutti nella scuola, tranne a molti studenti.

-Noemi accompagnami fuori perché non voglio oche tra i piedi- sbuffa mentre io sorrido alla sua affermazione. Lo accompagno fuori, ci abbracciamo e lui va verso casa per prendersi cura di Giulia. La campanella suona e arrivo in classe giusto in tempo per l'inizio delle lezione.

Adesso è ricreazione e le prima due ore abbiamo avuto compito di latino. la ricreazione dura quindici minuti, è cominciata da cinque minuti e le ochette, non solo della classe ma di tutta la scuola, mi stanno facendo diventare la testa quanto un pallone dicendomi quanto è bello mio fratello, quanto è bello il suo sorriso, i suoi occhi, quanto gli dona il ciuffo biondo, modestamente mio fratello è un gran bel ragazzo, ma Signore aiutami!

-ma lasciatela questa povera Cristo- ringrazio mentalmente chiunque sia stato. Le oche se ne vanno. Mi giro e mi trovo davanti un bel ragazzo: occhi azzurri, capelli chiari, sorriso quasi bello quanto quello di mio fratello, perché parliamone, il sorriso di Fede non lo batte nessuno, muscoloso...insomma, un bel ragazzo.

-grazie per averle allontanate. sei nuovo?- sinceramente non ho mai visto 'sto tipo -si sono nuovo, piacere Nicolas!- carino anche il nome, chissà se è il Nicolas di cui parlava Fede -piacere, Noemi-

Passo il tempo della ricreazione rimanente con Nicolas: da questo punto di vista non sono molto timida. Suona la campanella -senti ti va se di pomeriggio, se non diluvia, andiamo a fare due passi- chiede il moretto -certo!- accetto e vado in classe.

Devo solo farmi la quarta ora e sono "libera" visto che poi dovrò vedere Giulia vomitare. Abbiamo matematica e sta correggendo tutti quaderni. Cinque minuti prima della fine dell'ora chiedo il permesso per andare in bagno, ma vado dalla bidella per ricordarle del permesso. Torno in classe e nemmeno il tempo di contare fino a dieci entra la bidella con il mio permesso. Suona la campana e il professore mi blocca. -Rossi, con chi vai via?- chiede il docente - sono sola perché mio fratello ha compilato il permesso quando mi ha accompagnata. Se non sembro scortese, posso chiederle il perché?- -dovevo parlare con uno dei tuoi genitori, ma fa niente. arrivederci signorina Rossi- e ora che vuole questo...meglio tornare da qual vulcano di Giulia.

#spazioautrice

Ciao a tutte. spero che questo primo capitolo sia di vostro gradimento. Vi ho lascito tutti i miei social nella descrizione sul mio profilo. Spero che continuiate la storia. Un bacio.

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