capitolo 7✔

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Sono al lavoro.
Ieri ho comprato un nuovo libro. Cime Tempestose. Adoro.

Il rumore della campanella del bar segnala che qualcuno è entrato.

Con la coda dell'occhio intravedo Andrea.

Dall'agitazione scappo in cucina sotto lo sguardo confuso di Rosa.

"Cosa ti servo?" Domanda rosa dal bancone

"Un caffè" risponde sorridendo guardando il telefono.

Rosa prepara il caffè e quando finisce dice
"Sto chiamando la nostra cassiera che ti farà il conto di quello che hai preso" detto ciò entra in cucina

"Ok grazie" risponde sorridendo

Entra in cucina è con sguardo freddo mi rimprovera

"Stella fai il conto a quel ragazzo"

"Stai scherzando? Il mio tasso di dignità si è sotterato da solo. Mi vergogno" incrocio le braccia imbarazzata

"Stella Maria Cornelia Valente sei una bellissima donna con un carattere che fa invidia a qualsiasi persona presente in questo mondo esci da questa cucina e fai il conto a quel ragazzo" mi rimprovera

Ecco la cosa peggiore che potesse dire : i miei secondi nomi
Maria nome di mia nonna materna
Cornelia nome di mia nonna paterna.

Esco dalla cucina facendo un lungo respiro

"Ei" attraggo la sua attenzione.

Mi sorride ed io vado in tilt. Ha i denti perfettamente dritti e bianchi.

"Dovrei pagare un caffè" indica la tazzina di caffè guardandomi

"Certo" vado al bancone e lo faccio pagare

"Vuoi uscire stasera con me" dice improvvisamente

Chiamate un ambulanza. Infarto improvviso.

"Si" rispondo senza pensarci sorridendo

"Allora ti passo a prendere alle 7 e 30 di sera?" Domanda mentre guarda l'orologio

"Va bene. Allora a dopo" dico ridendo

"Contaci" detto ciò mi fa l'occhiolino e se ne va

Urlo dalla gioia

"Che cosa è successo?" Grida rosa con un coltello

"Stasera ho un appuntamento" salto di gioia come una bambina quando riceve la bambola dei suoi sogni

"Lo sapevo" urla a sua volta posando il coltello sul bancone

Wow ho un appuntamento con un bellissimo ragazzo.

Aspetta.

"Oh no! Non dovevo accettare combinerò casini, sembrerò una stupida rovinando così la serata" mi siedo lentamente guardando il vuoto pensando al peggio

"Andrà tutto bene devi stare solo calma è tranquilla" mi abbraccia così forte quasi da strozzarmi

Finisco il mio turno è velocemente mi reco a casa per chiamare Giulia e raccontargli dell'accaduto.

"Quindi ti serve il mio aiuto?"
"Disperatamente"
Suonano al campanello apro la porta ed è lei.

" Non perdiamo tempo e mettiamoci al lavoro" dice chiudendo la chiamata

"Perché sei in piagiama" domando confusa

"Non pensiamo a me ma al trucco, i capelli, vestiti." Mi strattona in camera e apre il mio armadio.

Uno Splendido Errore (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora