capitolo 26✔

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Esco dal bagno con tale rabbia nel corpo.

Ma come si permette!!

Mi sdraio sul letto e senza neanche accorgermene mi addormento.

Sento dei rumori fastidiosi provenire dalla stanza ,mi sveglio un po assonnata ,e vedo Andrea che guarda qualcosa al computer.

Fantastico.

"Potresti mettere basso" dico con voce impastata dal sonno.

Mi ignora mettendo più forte.

Sospiro rumorosamente e con il braccio cerco il mio telefono sul letto per vedere l'orario.

Sono le 8 del mattino.

" Ma tu stai scherzando vero?" Dico mettendomi il cuscino in faccia.

"Adesso mi rivolgi la parola?"

Faccio un grido di sfogo sotto il cuscino ricevendo da lui una risata soffocata.

"Ti odio con ogni mia singola cellula del mio corpo"

"Idem" risponde con tono arrogante.

Che idiota.

Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce e come indumenti indosso il top armani e i pantaloncini neri.

Sistemo la mia borsa sotto lo sguardo attento di Andrea.

"Che c'è?". Mi irrita ogni minuto che passo in questa stanza

"Niente che ti dovrebbe interessare" dice con tono brusco

"In questa stanza si soffoca meglio aprire la porta così le stronzate escono velocemente"

Detto ciò prendo la borsa e i miei occhiali da sole ed esco da quella maledetta stanza. Adesso direzione bar.

Sono nella sala per fare colazione. Nel tavolo in fondo ci sono Giulia e Valerio che mi fanno cenno di andare da loro.

"Ciao". Mi siedo sulla sedia difronte a loro.

"Buongiorno a te" dice Giulia

"Stasera fanno una strepitosa festa con i migliori alcolici del paese. Ci andiamo no?" Chiede Valerio estasiato.

"Certo" dico mentre ordino il cappuccino e il cornetto.

"Stella ce l'hai con noi?" Domanda Giulia confusa

"Si" rispondo a quella domanda con tanta rabbia nel corpo che mi verrebbe da lanciarle il primo passante addosso.

Finito di fare colazione mi alzo dal tavolo e vado a fare una passeggiata per andare in qualche negozio in cerca di un costume.

Dopo aver girato mezzo paese trovo il mio lui.

Un costume intero color rosa antico con la schiena scoperta.

Nel frattempo ho preso un paio di tacchi dello stesso colore. Meravigliose.

È l'ora di pranzo meglio tornare in albergo.

In un tavolo da solo vedo Andrea che guarda il panorama smarrito.

Mi avvicino o no?
Fai quello che vuoi ci rinuncio a parlare.

Mi siedo accanto a lui prendendo il menù per decidere cosa mangiare.

"Che prendi?" Domando mentre sfoglio il menù
"Non ho fame"

"Stasera ce una festa ci sarai?"

"Mi farà bene spassarmela con qualche ragazza quasi del tutto nuda" dice ridendo alla sua stupida battuta.

Uno Splendido Errore (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora