Capitolo 4

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POV - Aron

Ero a scuola, si sentivano risate e urli dal corridoio centrale della scuola.
Pensavo che erano le solite risate che si facevano i ragazzi e le ragazze prima di uscire da scuola.

Mi stavo dirigendo verso il mio armadietto per prendere i libri e andarmene a casa, perché sinceramente non sopportavo più di stare in questo carcere, chiamato "scuola" un altro minuto in più del normale.

Presi i libri e mentre andavo verso l'uscita della scuola vidi Susan, la mia ex, che stava ridendo e si stava prendendo gioco di qualcuno, come al solito, non è mai cambiata, e mai potrà cambiare quella ragazza.

Vedo ragazzi e ragazze con i telefonini in mano che facevano tutti un video, a un qualcosa che non riuscivo a capire, sentivo urla di dolore provenire da lì e sono riuscito a capire che era una ragazza a urlare, ma non sono riuscito a capire chi potesse essere, cosi ho pensato di andare lì per vedere cosa stesse succedendo.

Avvicinandomi riesco a vedere la bellissima ragazza con cui sarei dovuto uscire quest'oggi per terra, che non riesce ad alzarsi, iniziai a correre per riuscire a prenderla da lì e portarla via, ma nel frattempo vedo che qualcuno mi precede, ma non per aiutare la ragazza, bensì per fargli più male di quanto non ne abbia già fatto fin ora.

Vedo Susan, che si posa tranquillamente sopra Isabella, come se fosse una poltrona comoda.
Isabella non ha forze, e devo far di tutto per aiutarla, ma correndo verso di lei sembra che il corridoio si stesse estendendo e che diventi sempre più lontana lei.

Riesco ad arrivare da lei, e sto cercando di farmi posto tra la folla che ride e fa video, e se solo proveranno a postare tutto questo su qualche social, ho paura che Isabella potesse cadere in depressione, le stanno facendo troppo male in questi ultimi giorni.

Riesco a vedere la ragazza dai occhi verdi che con le poche forze che ha spingere Jennifer dal suo corpo,  Isabella stava provando ad alzarsi, e ce l'ha fatta, ma la ragazza malefica la spinge nuovamente facendogli sbattere la testa nuovamente.

Vado lì vicino a lei, finalmente sono riuscito ad arrivare e voglio aiutarla a qualsiasi costo.

Mi metto per terra vicino a lei e dico "Ma non vi vergognate a stare qui e filmare il male che stanno facendo a questa ragazza, anziché aiutarla? Io mi chiedo, quanto potete far schifo?" Dopo aver detto queste parole vedo molti dei ragazzi allontanarsi e spegnere il telefono, e noto che tutti non hanno più il cellulare in mano , tutti hanno smesso di fare video.

"E tu Susan, come puoi permetterti di fare del male in questa maniera a una povera ragazza che non ti ha fatto assolutamente nulla? Io davvero mi sento male per te, sei cambiata Jen, ma in male, stai diventando ciò che non sei mai stata, non sei mai arrivata al punto di fare tutto questo male, non in questa maniera. Davvero non posso credere come abbia fatto a stare insieme a una persona del genere, sei un MOSTRO" dico incazzandomi, davvero non riesco più a sopportare questa ragazza.

"Ma Aron... come puoi dire questo? Mi sta rov-rov..." diceva lei, ma non volevo assolutamente ascoltare, dovevo aiutare la ragazza a terra che non si svegliava, ma il cuore batteva per fortuna.

"CHIAMATE UN AMBULANZA" urlai, senza rispondere alla gallina che prima cercava di parlarmi.

L'ambulanza in 5 minuti arrivò alla scuola, presi Isabella in braccio e la portai verso l'ambulanza, dissi ai dottori che stavano lì su quel camioncino bianco, che volevo venire anche io con loro, perché ero l'unico che aveva accanto, mi guardarono sbuffando, ma accettarono.

La attaccarono a dei fili, e non riuscivo a capire davvero nulla, sentivo solo il calore della sulla mano sulla mia, avevo paura che non si risvegliasse.

Arrivammo all'ospedale, chiamai i suoi genitori, ho avuto la fortuna che il cellulare di Isabella non aveva la password al blocco schermo e sono riuscito a chiamare i suoi e ad avvisarli dell'accaduto.

Erano già passate un po' di ore da quando Isabella non si svegliava e i suoi genitori non arrivavano, c'ero solo io in quella stanza bianca con l'odore di "ospedale", ho sempre odiato questo odore, e non mi è mai piaciuto andare in ospedale.

Avvisai i miei genitori che sarei rimasto all'ospedale, non so per quanto o fino a quanto, e loro furono d'accordo.

Mi ricordo ancora quando venni qua perché il mio migliore amico Dustin fece un incidente in moto ed era in condizioni gravi e dopodiché non riuscirono a curarlo, e morì, e non voglio perdere anche lei.

Lei... è una ragazza davvero speciale e voglio conoscerla, perché è una ragazza davvero chiusa in se stessa e voglio sapere di più di lei, e del mondo che la circonda.

Guardo il cellulare ed erano le 10 di sera, stavo avendo sonno, e mi misi "comodo" se si può dire così sulla piccola poltroncina che si trovava in quella stanza, per riposarmi un po', è stata una giornata difficile.

Sentii dei rumori che mi svegliarono, lei... lei era sveglia, in questo momento sono l'uomo più felice della terra.

Stavo per parlare, per salutarla, o perlomeno per dirgli qualcosa che la faccia rallegrare.

Ma la vidi concentrata a guardare la sua cartella che i medici avevano lasciato lì sul mobiletto accanto a lei e sento la sua voce, bassa e sensibile, che dice "Ma chi è Isabella Bradley?"
Starà avendo un calo di memoria e forse in questo momento non si sta ricordando bene, vedo che si gira verso di me e io preso dalla felicità mi avvicino a lei e le dico stringendogli la mano "Sono felicissimo di vederti, pensavo che non ti saresti più svegliata."

Lei toglie la sua mano dalla mia, e si scansa.

"Ma ci conosciamo?" mi dice.

No, non può essere, no, non sta succedendo davvero, non può non ricordarsi di me.

Gli dico "Davvero non sai chi sono, Isabella sono Aron." le dico.

Mi guarda e dice "Ah allora sono io Isabella? Ah , comunque ciao Aron.. Ma davvero non so chi tu sia, tra l'altro perché mi trovo qui? Cosa è successo? Perché ho tutti questi fili attaccati al mio corpo?"

Mi stava ponendo troppe domande.

Ma non posso togliermi un pensiero dalla testa .

Se Isabella non si ricorda come si chiama, e non si ricorda di me.. Vuol dire che..

No.

NO.

Non può aver perso la memoria.


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