Capitolo 1.

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Dicono che la vita sia fatta di capitoli, proprio come un libro. E gli umani hanno il grandissimo difetto di sottovalutare i libri, credendo che siano solo parole irrealistiche che alienano dalla realtà. Ma nessuno si è mai fermato a riflettere su cosa sia davvero quell'ammasso di pagine. Forse nel quotidiano non c'è quasi mai il "e vissero per sempre felici e contenti". Forse le situazioni sono meno favorevoli e quasi mai le cose vanno sempre come vogliamo. Ma... cos'è un libro se non frammenti di vita stessa?

Io, della mia storia, sto appena vivendo il capitolo più bello che potessi mai aspettarmi, e per raggiungerlo ho dovuto superare non poche vicende a mio sfavore. Sin da bambina non sono mai stata molto fortunata, il mio pilastro portante continua a mancarmi anche adesso che tutto sembra andare per il verso giusto e non ho realizzato nemmeno un quarto dei sogni che avevo in cantiere. Ma mi è bastato incontrare la mia fortuna più grande per compensare tutte le mie mancanze. Harry era, è e sarà sempre il rigo più bello del mio romanzo preferito, la pagina consumata che non mi stanco mai di rileggere, il lieto fine che tutte le ragazze sognano. È grazie a lui se ora mi sento l'autrice del libro più bello del mondo: la mia vita.

La voce squillante di Allyson mi desta dal mio mondo sognante, facendomi ritornare nell'accogliente caffetteria inglese nella quale abbiamo deciso di allietare la nostra fame mattutina.

Ally: sono troppo emozionata! Sarò l'unica che vedrà il tuo vestito in anteprima!- si agita come il suo solito, attirando gli sguardi di qualche lavoratore assonnato costretto a svegliarsi presto anche di domenica mattina.

Io: l'unica dopo mia madre, ti ricordo. Sta ancora piangendo dopo avermi visto indossare tutti gli abiti della boutique.- ridacchio, ripensando all'esasperazione della commessa ogni qual volta le dicevo che l'ennesimo abito bianco non mi convinceva. Alla fine è riuscita a salvarmi dall'andare a sposarmi in jeans e maglietta, sarebbe stato piuttosto imbarazzante attraversare la navata in tenuta casual, ma posso già immaginare le risate di Harry non appena mi avrebbe vista.

Ally: ma ci pensi? Qualcuno ha avuto il fegato di sposare una suonata come te. Pazzesco!

Io: stronza! - rido, lanciandole il tovagliolo accartocciato del caffè, anche se non ha tutti i torti. Da piccola mi dicevano sempre che non avrei mai trovato nessuno in grado di sopportarmi per via del mio carattere complesso, e forse sarebbe stato così se non avessi deposto le armi con il mondo intero.

Ally: è assurdo pensare che solo qualche anno fa ci domandavamo cosa avremmo fatto da grandi, chi saremmo diventati. Non ricordo esattamente cosa sognavamo per il nostro futuro, sedute sul muretto sotto casa o mentre fingevamo di studiare... ed eccoti ora, ti sposi e io sono la tua testimone. E ora la smetto che già stai per piangere e anche io. - sorride, guardando in alto per scacciare via le lacrime. Imito le sua azioni, siamo le solite due psicopatiche che starnazzano, ridono e piangono in pubblico. Non cambieremo mai.

Il cellulare interrompe il nostro momento smielato, e quando leggo sullo schermo il nome del mio futuro marito mi schiarisco la voce per non rischiare di singhiozzargli in faccia.

'Ehi', rispondo portando il telefono all'orecchio.

'È confermato, lunedì alle 15,00 per firmare la richiesta delle pubblicazioni', risponde velocemente, il suo tono è quasi affannato.

'Ciao anche a te', rido. Ancora dobbiamo sposarci e già sembra essere a pezzi.

'Buongiorno, amore. Scusa se ti chiamo solo ora ma il tizio dell'ufficio matrimoni era di una lentezza disarmante. Ha impiegato dieci minuti solo per confermare la data, più altri dieci per spiegarmi cosa dovremo fare. Che poi ho già dimenticato tutto ciò che ha detto ma dopo chiamerò Gemma per chiederle ciò che ha dovuto fare lei', continua frettolosamente, mentre mi porto una mano sulla fronte sempre più afflitta.

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