Capitolo 4.

892 50 5
                                    

Mi sveglio di soprassalto quando sento il rumore della porta chiudersi. Come previsto ci siamo addormentati entrambi sul divano con la televisione accesa, non so se poi l'abbia spenta lui durante la notte o si è semplicemente spenta da sola perché non ce la faceva più a funzionare a vuoto, ma ricordo di essere caduta in un sonno profondo dopo che il protagonista del film ha visto il fantasma di sua madre ai piedi del letto. Credo di aver riso nel dormiveglia quando, con un occhio aperto, ho colto Harry in flagrante guardarsi le spalle per assicurarsi che nessuno spettro ci stesse spiando, poi non ricordo più niente. Con tutta la buona volontà che ho, riesco ad aprire gli occhi e a rammentare chi io sia e cosa ci faccia qui. Mi chiamo Margot, e qui ci vivo. Cerco di mettere a fuoco l'orologio appeso alla parete, ma solo ora ricordo di essere miope e che non vedrò niente finché non metterò le lenti.

Buongiorno, Margot.

Trovo la forza di alzarmi e cominciare la giornata, oggi ho molte cose arretrate da dover fare in casa e approfitterò dell'assenza di Harry per poter pulire tutto da cima a fondo. Decido anche di ritagliami un'ora per poter andare da mia madre e darle la notizia che abbiamo appreso ieri. Mi toccherà avvisare anche Allyson che sverrà sul pavimento, peggio di quando le dissi che mi sarei sposata. Farò in modo di riunire tutti nella mia vecchia casa, così da comunicarlo anche ad Anne.

Mi accorgo solo ora di essere rimasta impalata al centro del salotto, in pigiama, a parlare tra me e me come una pazza patologica. Ripensare a Sophie mi sta facendo male.

Al diavolo Margot, muoviti. Nel vuoto della stanza una voce sembra sussurrarmi che non potrò stare in questo stato per tutto il giorno, ultimamente sembro avere la testa tra le nuvole. Da quando siamo usciti da quel maledetto ufficio, a dir la verità. Sembra impossibile ma anche il tempo sembra divertirsi con noi e contro di noi. A volte è come se non volesse mai passare e altre succede dannatamente tutto così in fretta da sentirsi spiazzati e chiusi in una bolla. Proprio come me.

Dopo aver fatto una doccia veloce e sistemato la maggior parte del disordine che ieri abbiamo causato, invio un messaggio a mia madre per avvisarla della mia visita di oggi. Mi chiede di raggiungerla per pranzo, e colgo l'occasione per chiederle di invitare pure Anne ed aggiungere un posto per Allyson.

Io: porca miseria, le undici! - urlo cosi forte che la mia stessa voce sembra farmi il verso, riecheggiando sulle pareti della stanza. La mia idea iniziale di pulire tutto da cima a fondo si è già dissolta, devo assolutamente prepararmi visto che per raggiungere casa di mia madre ci impiego più di venti minuti in auto.

Invio anche un messaggio alla mia amica e prontamente mi risponde che è sempre disposta a lasciare il suo Ethan per venire da me. Riesco a rendermi decente nonostante l'accenno di occhiaie che non sono riuscita a coprire, non mi va che le persone capiscano il mio stato d'animo dal mio aspetto esteriore, per questo ci tengo a sembrare sempre pulita e sistemata. Soprattutto oggi che dovrò dare una notizia così spiacevole. Mezz'ora dopo sono già in auto a cercare un modo non troppo tragico per dire tutto ciò che mi sta logorando dentro. La radio, che tanto amo avere come sottofondo nelle mie giornate, ora è spenta. Sono troppo impegnata a mettere insieme tutte le singole parole che andranno a formare uno tra gli annunci più assurdi della mia vita. Ad ogni semaforo rosso approfitto dello stop per ricominciare tutto da capo, immagino già i volti delle persone che mi guardano parlare da sola dai finestrini delle loro auto. Chi pensa che io sia pazza non mi ha ancora vista in queste condizioni.

Impiego più di venti minuti per arrivare a destinazione, colpa della pioggia di cui mi sono accorta solo quando ho spento il motore nel vialetto di casa. Ho azionato i tergicristalli in maniera così meccanica da non essermi resa nemmeno conto di averlo fatto, e perché. Questo la dice lunga sul mio stato d'animo.

Ricomincio da te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora