Un giorno di primavera -primaparte- (6)

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Ayaz era seduto, sotto in albero in fiore. Aveva una camicia bianca, e il suo viso era coronato dai capelli neri che gli svolazzavano per il vento, leggero, primaverile. Io poggiavo la mia testa nel suo petto. Lo fissavo e ascoltavo, mi stava raccontando del suo primo amore; mi stava raccontando di una bambina, una sua compagnetta delle scuole elementari. Questa bambina aveva i capelli a caschetto,  carnagione chiara, e un paio d'occhi grandissimi. Nella sua immaginazione, quella bambina era biancaneve, e lui, era il suo principe che un giorno l'avrebbe svegliata dal sonno eterno. Tutt'un tratto non vide più quella bambina. A scuola dicevano che era partita, che i suoi genitori non vivessero piu in quella città. Allora lui, sin da piccolo, si promise che avrebbe passato la sua vita a cercare quella bambina. Ayaz era sicuro di riuscire a trovare quella bambina, e svegliarla dalla sua vita. Alzai lo sguardo e lo guardai, mi soffermai sulle sue labbra, che piano piano si facevano sempre piu vicini alle mie cosi...

Cosi mi svegliai. Davanti a me, la finestra era aperta, e soffiava quella brezza leggera come in sogno. Il sogno. Mi bastarono pochi minuti per riassumere quello che avevo sognato, cosa aveva immaginato la mia mente. Tutt'un tratto ebbi una fitta forte al petto: se quel sogno era vero, come mio solito fare sogni premonitori, quella bambina potevo essere io. 

Quand'ero piccola, abitavo in questo quartiere. I miei genitori mi tagliavano sempre i capelli a forma di caschetto, per camuffare il mio piccolo viso e la frangetta, per coronare i miei occhi grandi. Quando avevo per lo piu 4 anni, dovemmo lasciare il quartiere. Mio padre trovò un lavoro altrove, quindi tutta la mia famiglia si spostò con lui. Nei miei lontani ricordi, esiste un bambino con un sorriso contagioso, divertente e simpatico, che ogni volta che sfiorava il mio sguardo, rimaneva incantato. Il suo ricordo piu bello che ho, è che un giorno di primavera, mi disegnò un fiore. Le sue parole furono:" questo fiore ti somiglia tanto, sai? Entrambi siete chiari ed entrambi siete bellissimi". Non ricordo il suo nome, ma di sicuro è il più bel ricordo che ho.

Oyku, Oyku. Di sicuro la tua mente ti sta facendo dei brutti scherzi con i ricordi. Quel bambino non può essere Ayaz. E' tutto frutto della mia fervida immaginazione

Era quello che mi ripetevo quasi ogni secondo in cui tornava il pensiero di Ayaz e del bambino. Ma, se nel mio sogno ci fosse stato un barlume di verità, allora ero decisa a scoprirlo. Il mio piano era abbastanza semplice, perchè in realtà non avevo un piano. Sapevo come volevo sapere, ma non sapevo come. 

Era già quasi l'ora di cena, e mi resi conto che persi il mio giorno libero a pensare, e a non aver concluso nulla. 

Brava Oyku

Arrivò Mete e mi distolse da ogni pensiero.

Mete: ciao amore mio!

Oyku: hei! com'è andata a lavoro?

Mete: alla grande direi! Ayaz mi ha aiutato un sacco! Abbiamo trascorso i momenti liberi a raccontarci la nostra infanzia, quei momenti di quando eravamo solo dei piccoli scriccioli! Che bei ricordi..

Ecco il piano! Mete aveva messo fine alla questione ''piano''. Se veramente si conoscevano da tutto questo tempo, allora conoscevano anche i segreti l'uno dell'altro. Così decisi di buttarmi nel discorso.

Oyku: davvero amore? Non pensavo vi conoscesse cosi da tanto tempo.. Avevate le stesse tate? come vi siete conosciuti?

Mete: no semplicemente facevamo parte dello stesso oratorio per bambini. Nonostante questo, i nostri genitori si conoscevano, e passavamo molto tempo insieme. Quando arrivò il momento d'iniziare le scuole superiori, sua madre decise di far fare un altro tipo di scuola a suo figlio, una specie d'accademia dove il loro intento era costruire modelli e persone formate ed adatte per il mondo della moda. Ayaz odiava tutto ciò, ma per amore di sua madre lo fece e, alla fine, quel posto lo cambiò. Ne uscì come un modello egocentrico e snobbato; se non si conosce, è questo quello che vedono le persone guardandolo. Ma oggi che abbiamo passato l'intera giornata insieme, posso dirti che non è cambiato. Ayaz è il mio amico di sempre.

Oyku: V'immagino voi due! Monelli, a rincorrere tutte le bambine dell'oratorio! Chissà quante monellerie facevate..

Mete: in realtà, amore mio, ti ricrederai a quello che sto per dirti. Il ''monello'' della questione ero io.. Ayaz...

Oyku: era un angioletto, degno dell'oratorio?

Mete: no.. ma aveva una piccola cotta per una bambina.. non me ne parlò molto. Di solito lui non ne parla. So solo che quando non era con me, passava il tempo a disegnare questa bambina, e quando venivo io, nascondeva i fogli. Non so che cosa gli successe nello specifico, ma so che gli cambio il pensiero che egli aveva dell'amore. Questo si sa, da bambini non è un bene.

Oyku: in che senso Mete?

Mete:  Ayaz non si fidanza seriamente con le ragazze. Si diverte, fa la tipica vita da modello. Proprio oggi, mi confessò che crede che l'amore non sia per tutti. Lui pensa che esiste, chi al mondo, può vivere senza amore.. Lui crede d'essere una persona del genere e di vivere felicemente così.





Il filo invisibile (provvisoriamente in pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora