''Straccetti'' (3)

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Quel fastidioso, sbruffone, arrogante, presuntuoso del figlio della Signora Onam, era sempre più presente nella mia testa. Avevo deciso di non dire nulla a Mete: ogni sera arrivava a casa sempre più stanco. A volte, mi sentivo in colpa, soltanto per il fatto che non potevo alleviare la sua stanchezza. Ma subito dopo, nella mia testa, arrivava Ayaz. Pensavo che sotto quella corazza che potevano benissimo veder tutti, si nascondesse un animo dolce, un ragazzo per bene. Ma ahimè, quella corazza sembrava più dura di quanto potesse apparire all'occhio umano. Anzi, sembrava proprio che tutto questo fosse frutto della mia testa: come se mi stessi aspettando qualcosa che in realtà non esisteva. Ma io sapevo che era cosi, non poteva essere il contrario. Così il carissimo smorfioso, faceva parte delle mie giornate, senza saperlo.

Arrivò subito il giorno in cui dovevo vedere il fastidioso Ayaz, per fargli provare i miei capi. Alcuni giorni prima dell'incontro, ho selezionato alcuni capi che potevano andar bene con il suo colorito. Decisi inoltre, di mettere qualcosa di più professionale, che potesse accentuare in quel momento il mio ruolo li. Arrivata all'appuntamento in anticipo, ebbi il tempo di sistemare tutto perfettamente: ho poggiato i capi descrivendo in un foglietto poggiato sopra, in che momento dovevano essere indossati. Ayaz arrivò 5 minuti dopo l'orario che avevamo stabilito.

- Mi complimento con lei! E' 5 minuti in ritardo.

-Signora Oyku! Anche nel suo atelier è un capo cosi fiscale?

-Non ho un mio atelier. Io lavoro con la Signora Monika e si, preferisco le persone puntuali.

-Mi Scusi tanto Signora Oyku. La prossima volta prendo soltanto per lei il mio jet privato.

-Può smetterla di chiamarmi Signora? Mi fa sentire vecchia.

- E tu la smetti di darmi del ''lei''? Sin l'altra volta mi davi del tu! Anche a me questo fa sentire più vecchio!

-Va bene Ayaz, come due amici, iniziamo!

Iniziammo lo shooting, e tutto andò per il verso giusto. Ammiravo Ayaz, perché aveva un modo di posare unico ed elegante. Riuscivo a capire anche il perché di tanto successo: alto, muscoloso, di bella presenza, elegante e soprattutto figlio di una stilista importante. Aveva tutte le qualità per essere così tanto affermato, ed io, ero veramente orgogliosa di averlo avuto nella mia collezione. Naturalmente non volevo che si montasse la testa, quindi ho preferito tenere per me questi pensieri.

-Va bene Ayaz, shooting finito! Puoi andarti a cambiare

-Mi sono divertito dai, è stato un piacere indossare i tuoi capi. In realtà questi che ho indossato oggi, sono più belli rispetto a quelli che ho indossato l'altra volta! Per questa volta non posso definirli straccetti.

-Mi sembravi troppo gentile. Io ritengo che tutti i miei capi non siano straccetti. Quelli dell'altra volta non erano abbinati al tuo colorito, ma erano pur sempre dei bei capi.

- E va bene! Hai ragione tu!

- Eh no! Non sorridermi cosi, dandomi ragione! Lo sai che è come dico io, sei troppo orgoglioso d'ammettere che ti da un po di troppe arie.

- Sorrido perché mi fa sorridere la tua cocciutaggine. Starei qui giornate intere a litigare con te. Mi piace stuzzicarti.

-Allora lo ammetti che lo fai apposta?

- Solo se tu ammetti che sei così tanto orgogliosa da capire che quelli dell'altra volta erano straccetti. A presto Signora Oyku!

- Io non sono per niente affatto orgogliosa! Vieni qui!

Se ne andò a spalle larghe e tese, lasciandomi li, senza una risposta. Me ne andai a  casa, con un mezzo sorriso. In fondo, mi divertiva la sua presenza, e dentro di me, sentivo che stavo bene. Mi stava bene anche il fatto che ogni volta che ci vedevamo, ci punzecchiavamo. Tornando a casa, trovai Mete, di buon umore rispetto gli altri giorni.

-Amore buonasera! Finalmente di buon umore!

-Si amore mio! Ho finito il faticoso progetto!  Vedo che anche tu sei di buon umore!

-Si! Ho finito uno shooting con i miei modelli! Ne sono fiera!

-Quindi accetterai molto volentieri il mio invito a cena!

-Naturalmente. Dammi 10 minuti che mi sciacquo e mi preparo.

Finalmente Mete era di buon umore dopo un lungo periodo. Faceva comodo ad entrambi staccare un po la spina. Non gli parlai del mio buon umore, ma lo lasciai sfogare. Era mio marito, ed aveva bisogno di parlare e sfogarsi con sua moglie. Mi portò in un ristorante vicino città, in stile moderno: adoravo quei posti. 

- Sono contenta di questa serata, di te che sorridi, di tutto!

-Tutto questo è per te! Per renderti felice!

Mentre scambiavo parole dolci a mio marito, in fondo scorgo una testa conosciuta. Mi concentro di più e focalizzo il soggetto: era Ayaz, accompagnato da due ragazze. ''Quel mascalzone! Con due ragazze diverse!'' Pensavo. Il mio volto divento serio e scontroso tutto un tratto. 

-Qualcosa non va amore?

-No tesoro! Ho soltanto un po di mal di testa

-Allora vado a pagare, mi aspetti fuori?

-Si! vado un attimo al bagno. Ci vediamo fuori

Non volevo che Mete incontrasse Ayaz. Non volevo che scambiassero qualche parole, non so Mete come avrebbe reagito vedendo Ayaz intento a guardarmi con un sorriso beffardo, oppure entrambi intenti a stuzzicarci. Non sapevo neanche cosa sarebbe potuto passare nella testa dello sbruffone, incontrando mio marito '' Ma guarda, l'orgogliosa e suo marito'' oppure '' signora Oyku! E il signor? Posso fare sua conoscenza?''. Quando Mete s'indirizzò alla cassa, rimasi altri minuti a fissarlo, così tanto che in un momento lui mi notò. Mi alzai di corsa e aspettai Mete fuori.

-Già sei qui amore? Mi aspetti da tanto?

-No tesoro, non preoccuparti.




Il filo invisibile (provvisoriamente in pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora