Mi chiusi in quel buco oscuro e pieno di segreti, in cui mi celo ogni sera per soffocare le mie lacrime e i singhiozzi.
«Stiles, sono papà, Stiles aprimi subito!»urla quell'uomo tirando pugni e calci contro la porta di frassino ormai sbattuta troppe volte per cedere a dei miseri pugni,
« Papà vattene via, ho detto che devi.Andare.Via!» urlo tra un singhiozzo e l'altro, ormai senza fiato lancio il cuscino a terra, il dolore delle ferite è insopportabile, il sangue che scorreva dalla guancia sinistra in giù, fino all'avambraccio dove stacco tra le urla di dolore e le lacrime l'ultima scheggia di vetro.
Il rumore dei pugni contro la porta cessa «Stiles, scusami, non dovevo, mi dispiace»dice con fare dispiaciuto mio padre in preda alle lacrime, ormai accasciato a terra con una bottiglia di vetro rotta a metà.
Alzo gli occhi verso la finestra, due occhi di un azzurro abbagliante si distinguono dal nero della notte ,una mano mi invita ad uscire.
La afferro e mi faccio trascinare nell'oscurità della fitta foresta piena di segreti e misteri.Spazio autrice
Lo so, un attimo che vi spiego che diavolo vuol dire.
Sto scrivendo una fanfiction Sterek e questa è la descrizione, non lo faccio per "pubblicizzarla" o roba del genere, l'ho pubblicato perché non mi viene niente in mente.
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STEREK ||Humor||
FanfictionSterek is love. Sterek is life. Tu toccami la Sterek e ti strapperò il collo, con i denti.