Pov Giacomo
Cademmo sul materasso morbido con un leggero frusciar di coperte e vestiti, continuando a divorarci a vicenda quasi dolorosamente. Le mie mani cercarono la camicia di seta di Niccolò, quasi strappandogliela di dosso nel tentativo di liberare i bottoni dalle asole.
Quando finalmente riuscii ad aprirla, feci scorrere in lente carezze le mani su quella fredda pelle diafana, scaldandola e massaggiandola quasi con venerazione. In tutta risposta, lui si mosse rapido, curvando le braccia dietro la schiena e liberandosi del tessuto levigato con gesto fluido ed elegante.
I nostri occhi si cercarono e rimasero uniti per qualche secondo, scrutando l'uno il volto dell'altro. Poi Niccolò mi liberò sotto di lui da tutti i vestiti, facendomi rimanere solo in boxer, baciando ed accarezzando famelicamente ogni centimetro di pelle che incontrava, lasciando lievi striature rosse su di essa ad ogni piccolo morso e bacio.
Ansimavo paurosamente, aumentando d'intensità, mano a mano che lui scendeva verso il basso, deliziato da mio stesso appetito verso lui che si muoveva su di me. Quando Niccolò fece scorrere la lingua nella conchiglia delicata dell'ombelico, a quel delizioso attacco mi inarcai verso di lui con un gemito d'impazienza.
Passando sensualmente un dito nell'elastico dei miei neri boxer, l'albino mi liberò con un gesto secco anche dell'ultimo indumento, facendomi sospirare in maniera dolorosa. Niccolò sollevò lo sguardo verso i miei occhi, osservando il mio viso accaldato, perso in tutta l'eccitazione che mi stava travolgendo. Un piccolo canino teneva prigioniero parte del sul labbro inferiore color rosso rubino.
Scaldato dalla incredibile bellezza di quella visione che erano il mio corpo ed il mio volto. Niccolò si chinò a saziare la sua fame ormai incontrollata, leccando le goccioline di liquido perlato che percorrevano lentamente il mio membro eretto, strappandomi un piccolo urlo a stento trattenuto.
«Niccolò... Ti prego, ti prego, ti prego...»
L'albino però non esaudì quella mia preghiera. Si chinò invece verso una mia coscia, mi trovavo ancora steso sotto di lui, iniziando a leccare la pelle morbida, baciando e succhiando quella striscia di pelle particolarmente sensibile, mentre iniziavo a contorcermi mugulando in un modo così sexy che l'albino sentì il cuore mancargli un colpo, mentre la sua eccitazione cominciava a fargli dolorosamente male, ancora rinchiusa nella costrizione del tessuto dei pantaloni.
Quando le sue labbra arrivarono alla mia piccola fessura tra le natiche, io sobbalzai, iniziando a gemere. La lingua di Niccolò ne percorse i piccoli contorni increspati, infilandosi poi all'interno dell'anello di muscoli, leccando avidamente la carne calda.
Ora lanciavo veri urli, dinnanzi ai quali Niccolò perse anche quel poco di controllo che aveva faticosamente mantenuto. Si sollevò a sedere con un mugolio di disapprovazione da parte mia, liberandosi dei pantaloni e della biancheria, sdraiandosi di nuovo su di me, ansimando lievemente, quando le nostre virilità si sfiorarono.
Mi sporsi a divorare quelle labbra di pesca, allacciandogli le gambe intorno ai fianchi lisci, fremendo il bacino contro quello suo, a mostrargli la mia impazienza, mugolando appena nella sua bocca.
Quando ci staccammo per riprendere fiato, entrambi ansimavamo paurosamente. Le mie labbra rosse si accostarono all'orecchio di Niccolò, soffiandogli l'alito caldo contro il lobo.
«Ti prego, fallo! Non ce la faccio più!»
Facendo scorrere le eleganti mani diafane lungo la schiena arcuata, Niccolò fece sollevare il mio bacino fino a metterlo in in una posizione più comoda e, senza ragionare, mi penetrò con un'unica spinta.
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Il mondo è grigio il mondo è blu
RomanceNiccolò e Giacomo sono due compagni di banco all'ultimo anno di liceo. Giacomo è gay, molto timido. Niccolò è un ragazzo difficile con molti problemi. Riescono a fare amicizia, nasce l'amore ma anche i problemi.