Uscito dall'acqua andai a lavarmi, fortunatamente riuscii ad entrare in bagno prima di mia sorella. Perché fortunatamente? Bè piccola informazione per chi non ha una sorella maggiore. Le femmine stanno in bagno gli anni, sopratutto le sorelle maggiori, una volta mia sorella è rimasta in bagno per ben quattro ore! Cioè loro devono solo lavarsi e truccarsi e vista così sembra qualcosa di veloce ma loro lo fanno durare gli anni! Comunque sia, quando avevo finito di lavarmi e di vestirmi ero andato in camera da letto e lì c'era mia sorella a chattare col cellulare. Avevo aspettato che mi guardasse, poi quando mi guard era evidente cosa mi voleva dire "Bè, cosa vuoi?". Ormai era sempre così lei mi comunicava con lo sguardo ed io invece parlavo.
:-Il bagno è libero.-
:-Ok.- mi rispose e uscì dalla stanza. Interessato con chi stava chattando mia sorella, andai a vedere chi era e scoprii era Richard, il suo fidanzato. Ancora oggi lo è. Riposai subito il cellulare, perché se mia sorella avesse scoperto che avevo visto le sue chat avrei firmato la mia condanna a morte, inoltre stavo pensando a loro due insieme e mi fece ritornare in mente io e... lei...
"Lascia stare Andrew" pensai "non ripensare a... lei". Non sapendo che fare presi il cellulare, ovviamente il mio, non ero così pazzo da usare il suo! Ovviamente non c'era la connessione e la wi-fi faceva schifo (come in ogni camping village) quindi non potevo usare il cellulare. Dopo poco più di mezz'ora, che per me sono state come lunge ore di noia, mia sorella uscì dal bagno con un asciugamano che le copriva il corpo e uno che le copriva la testa
:- Smamma- disse in tono scontroso -devo cambiarmi!.-
:- Oggi nervosetta è?.- dissi uscendo e subito dopo avevo sentito la porta, dietro di me, sbattere. Andai in cucina e lì c'era mia madre e mio padre vestiti e pronti che aspettavano, come sempre, mia sorella
:-Andrew, tu e tuo padre andate fuori a prendere la macchina- disse mia madre -io e Mary vi ragiungiamo dopo.-
:-Va bene.- e io, insieme a mio padre, siamo usciti di casa. Il punto è che il parcheggio, dove avevamo messo la macchina, è letteralmente a fianco della casa, quindi per "andate fuori a prendere la macchina" lei intedeva "andate in macchina, che si muore di caldo, e aspettateci fino a quando non siamo pronte". Io e mio padre rimanemmo ad aspettare per ben un quarto d'ora, prima che loro due riuscirono ad uscire di casa. Comunque sia la parte di viaggio dal village fino al paese ve la risparmio, dopotutto non sono poi così malvagio ;). Dopo aver parcheggiato ci siamo tutti riuniti ad un bar, nella piazza del paese, e da lì partì una lunga chicchierata tra i miei genitori e quelli di Nathaneil, sopratutto tra le mamme. Prima di morire di noia, ma sopratutto prima di ritrovarmi in una di quelle situazioni dove, tua madre, parla di qualcosa sul tuo conto, di molto imbarazzante, e tu diventi rosso come un pomodoro (non potete dirmi che non è capitato anche a voi, sarà auccesso a tutti una volta nella vita), dovevo inventarmi qualcosa per svignarmela. Mentre ogni secondo sembrava un'eternità per la paura che avevo, che mia madre avesse detto su di me cose che avrei rimpianto a vita, mi venì un lampo di genio
:-Mamma senti io vado a vedere un negozio che mi ha interessato.-
:-Dove sta?.-disse mia madre voltandosi verso di me
:-Laggiù.-indicai una piccola strada che partiva da una arco ed era piena di negozi
:-Va bene.-disse distrattamente lei
:-Vieni anche tu?.-chesi a Nathaneil, lui si girò verso i suoi genitori come per domandare "posso andare?"e il padre rispose
:-Va bene puoi andare, ma non allontanatevi troppo.-
Nathaneil annui e entrambi andammo verso quella strada. A questo punto tu che leggi ti chiederai "chissa che negozio sarà"o"perchè ti sei portato Nathaneil appresso?". Allora, se devo essere sincero, non avevo visto nessun negozio in particolare, era solo una scusa per allontanarmi dai grandi. Per la seconda domanda invece la risposta è questa, non volevo che Nathaneil sapesse più di quello che doveva sapere e qui, scometto, che sorge un'altra domanda "cosa non doveva sapere?". Questa cosa naturalmente riguarda sempre il fatto dei discorsi imbarazzanti. E poi sono informazioni riservate, off limits, top secret, quindi queste sono cose private che non potete sapere! La cosa incredibile è che in quella stradina, dopo due minuti di camminata, trovai per davvero un negozio che mi interessava: vendeva armi. Ora non fraintendere, non era mica un mercato nero...era un luogo dove vendevano armi bianche in legno, pistole a pallini, passamontagna, binocoli e altro ancora...quindi quello poteva essere un possibile negozio dove andare per sopravivvere all'apocalisse o per organizzare una battaglia nerf. Comunque l'interno non era un granchè e non mi va di perdere tempo a descriverlo. Dopotutto sono pigro (adesso che ci penso "Ehi! Tu che scrivi! Ti sei dimenticato di scrivere, alla descrizione della storia, Andrew un PIGRO ragazzo adolescente adolescente, altrimenti quelli che leggono non credono che io sia davvero un ragazzo!). Tornando a noi, quando io e Nathaneil tornammo dal negozio avevamo trovato i padri seduti a chiacchierare tranquillamente, probabilmente di lavoro, e le madri a ridere come delle matte. Quelle risate per me significavano che mi ero salvato dall'imbarazzo che mi avrebbe messo mia madre spoilerando alcune cose davanti non solo ai genitori di Nathaneil, ma anche a Nathaneil stesso. Porca miseria eravamo amici solo da qualche ora e, mia madre, dicendo qualcosa su di me, mi avrebbe messo in difficoltà e questo non potevo permetterlo. Perchè? Bè semplicemente perchè era l'unico amico che mi ero fatto lì al village e mi sarei già sentito in imbarazzo e sarebbe stato un record personale nel "metterti in imbarazzo davanti ad un amico per colpa di mia madre". Quando le madri ci videro pian piano smisero di ridere e io chiesi:-Andiamo a mangiare...- presi il mio cellulare -...dopotutto sono le tredici e direi che si mangia a quest'ora da queste parti, no?.-
:-Si hai ragione.- rispose il padre di Nathaneil
:-Ho visto un ristorante che sembrava molto buono.- disse sempre il padre di Nathaneil :-Andiamo?.- ci alzammo tutti quanti e andammo verso il ristorante. Dopo aver attraversato qualche vicolo e aver svoltato qualche angolo (sinceramente mi sembrava di andar a caccia di un tesoro in un labirinto) e arrivammo al arrivati al ristorante. Il ristorante si chiamava "da Sergio" e non riesco a capire questa cosa... cioè dico perchè alcuni ristoranti italiani si chiamano "da sto qui", "da vattelapesca" e "da tizio caio" e questo non riesco a capirlo. Comunque questi sono le mie opinioni e credo che a te che stai leggendo non te ne frega un fico secco. Tornando a noi, questo ristorante non era qualcosa del tipo ristorante 3 stelle o non so che. In poche parole era semplicemente un ristorante normale: fuori c'era la tavoletta dove c'era scritto il menu e dentro dei tavoli, in fondo la porta per la cucina e a metà strada per arrivare alla cucina, sulla destra, c'era il bagno. Una cameriera ci accolse ad un tavolo e ci portò ad un tavolo, già apparecchiato con i menù pronti per l'uso. Dopo che ci fummo accomodati la cameriera se ne andò lasciandoci scegliere in pace
:-"Primi piatti": matriciana, pasta con i funghi, pappardelle al ragù di chinghile...?.- stavo leggendo io
:-Si devi sapere che qui in italia c'è un antipasto, un primo, un secondo e un dolce.- mi stava spiegando la madre di Nathaneil
:-Bè in un certo senso lo sapevo, ma... cos'è una matriciana e questa carbonara?.-
:-La matriciana è una pasta con il sugo di pomodoro e la pancetta, mentre la carbonara è della pasta con l'uovo e la pancetta.-
:-Certo però che mettono molta pancetta nei loro piatti eh?.-
:-Quindi hai scelto tesoro?.- chiese mia madre
:-Ehm... allora credo che prenderò... la carbonara.-
A quel punto Nathaneil mi guardò come a dire "Sei sicuro?"Ora, a meno che non abbiate uno stomaco di ferro o una fame tale che sembra che non mangiate da una settimana, non, e sottolineo NON, mangiatela. Non sto scherzando davvero, credo che questa pasta sia fatta per i masochisti o per chi non vuole andare a scuola, sapete perché? Bè, basta mangiarne la metà per rimanere completamente pieno e andare in ospedale. Scommetto che ti stai domandando "Ma scusa, se quella pasta è così pesante, perché tu l'hai presa?" ebbene l'ho presa perché, visto che dentro c'è l'uovo e la pancetta, credevo che fosse come una colazione all'americana, cioè toast, uovo e pancetta, solo che al posto del toast c'era la pasta e il ragionamento era stato da completo idiota. So che esistono le gare dove bisogna mangiare più hot dog possibili ma non potrei mai immaginare una gara mangia carbonare, cioè... fortunatamente sono abituato a mangiare tanto a colazione e visto che mia madre ci aveva imposto di mangiare nel modo locale: si mangia poco a colazione e tanto a pranzo e a cena. Quindi arrivai a pranzo con una fame da lupi (grazie tante mamma è stata una scocciatura ma mi hai salvato dall'ospedale). Dopo che finii il piatto ero quasi strapieno, solo allora capii perché Nathaneil mi lanciò quello sguardo. Dopo che finimmo tutti i primi era ora di chiedere il dolce e, nonostante la pesantezza della carbonara, avevo voglia del dolce, dopotutto ero e sono ancora uno che adora i dolci. Chiamammo la cameriera e gli chiedemmo dei dolci
:-Allora come dolci ci sono: la mousse al cioccolato, la torta di mele, il tiramisù, la torta della nonna, il tartufo al cioccolato e la zuppa inglese.- elencò la cameriera
:- Ehm... io prendo... il tiramisù.- anche stavolta non sapevo niente del dolce e inoltre credevo che il nome tiramisù non gliel'avessero dato per niente, in poche parole non avevo imparato niente dalla carbonara di prima. Nathaneil prese la mousse al cioccolato e i genitori la torta di mele.
Fortunatamente era buono e non solo, mi diede anche un'incredibile carica di energia. In pratica era composto da: del caffè, di un biscotto che si chiama "savoiardo" e da una crema che si chiama "zabaione". Dopo aver pagato il conto ce ne andammo via in giro per la città a guardare i negozi e a parlare fino a tardi...
STAI LEGGENDO
Il lago degli specchi
EspiritualAndrew, un ragazzo adolescente inglese, vá con la sua famiglia in Italia a visitare il lago di Bolsena, il ragazzo crederá che sará una vera noia ma non si aspetterá per lui quella vacanza sará indimenticabile...