Hargeon, l'inizio.

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Capitolo secondo



Erano finalmente giunti alla stazione ad Est di Magnolia.
A fare loro compagnia era lo sbuffo del vapore dei treni che, in attesa, stazionavano sui binari e un silenzio pacifico che contrastava non poco con la scena che si stava svolgendo all'interno della carrozza.
«Direi che possiamo rilassarci» propose Erza quando, una volta affidati i suoi bagagli al capotreno, si accomodò al suo posto.
Incrociando le gambe, gettò uno sguardo al quella pozza tremante di fronte a lei e chiese: «Cos'hai, Natsu?»
«Lascialo perdere, Erza. Fa sempre così» le rispose Gray, disinteressato alla questione «A tratti mi fa quasi pena» aggiunse per nulla toccato dalle condizioni del dragon slayer.
Natsu, come tutti sapevano, aveva quel piccolo problema di soffrire i viaggi in qualsiasi veicolo si trovasse.
Era solo con l'aiuto di Wendy, dragon slayer dell'aria, che con la sua magia curativa poteva alleviare almeno un po' quella sofferenza. Ma, caso voleva che la piccola maga fosse impegnata in una missione con Mest e Charle chissà dove.
Per questo, Natsu non poteva permettersi di aprire bocca: avrebbe sicuramente iniziato a vomitare e non voleva che quella testa di ghiaccio avesse qualcosa di cui ridere.
Però l'idea di chiudergli la bocca a suon di pugni lo invogliava non poco; fece per avventarsi contro Gray e ci sarebbe riuscito se non fosse stato che proprio in quel momento il treno avesse cominciato a muoversi e la sua nausea a tornare più impellente di prima.
Si abbandonò con poca grazia contro lo schienale della poltrona, grugnendo in modo poco decoroso.

Che sofferenza!

Lucy, d'altra parte, era immersa nei suoi pensieri. Happy riposava sulle sue gambe ma lo sguardo della maga puntava fisso fuori dal finestrino dove i contorni della stazione lasciavano posto ai primi alberi e montagne.
Si era ripromessa di scacciare quella malinconia ma si era resa conto – a malincuore – che non era capace di farlo.
Voleva solo chiudere gli occhi, posare la guancia contro il vetro freddo e lasciarsi cullare dal rumore delle rotaie che sfregavano sui binari. Voleva svuotare la mente. Riempirsi la testa solo con immagini di luce e profumi di stelle.
Sarebbe stato davvero bello se una volta ad Hargeon avesse potuto distendersi al sole e respirare la brezza del mare.
La testa di Natsu involontariamente si posò contro la sua spalla, distogliendola da quelle riflessioni.
Lucy si ritrovò a fissare i capelli rosa che puntavano da tutte le parti e poco più sotto il volto verdognolo dell'amico.
Doveva stare proprio male, pensò, e comunque non riuscì a reprimere l'accenno di un sorriso.
Come dimenticare il loro primo incontro? Anche quella volta Natsu si era sentito male ma era stato grazie al dragon slayer se Lucy era riuscita a sfuggire dalle grinfie del falso Salamander che, nella città portuale di Hargeon, ipnotizzava le giovani ragazze per venderle come schiave.
Era stato proprio un colpo di fortuna trovarsi lì, fra milioni di posti, tra centinaia di persone.
Ricordava ancora quando offrendogli il pranzo gli aveva confessato di essere una maga degli spiriti stellari e di volersi unire alla gilda di Fairy Tail. L'imbarazzo era seguito subito dopo che lui si era bloccato e l'aveva guardata per poi sorridere nel modo che solo Natsu sapeva fare e rivelarle che lui era un vero membro di quella gilda.
Ah, e quando le aveva detto di seguirla? Quello era stato uno dei giorni più movimentati della sua vita e uno dei più meravigliosi.
Chissà se anche lui ricordava.
Lucy accarezzò la fronte di Natsu, spostando i capelli all'indietro.
«Vuoi stenderti? Magari così ti passa» propose e senza aspettare una risposta sollevò Happy dalle sue gambe. Il gatto, senza obbiettare, si arrampicò mezzo addormentato sulla sua testa e lì vi si appollaiò.
Lucy, allora, tirò giù il mago e cominciò a massaggiargli la testa sperando di far cessare quei borbottii minacciosi provenienti dallo stomaco del drago. Non capiva se fossero dovuti al fatto che stesse male oppure se avesse nuovamente fame.
Con quel dragon slayer tutte le ipotesi, anche le più assurde, erano possibili.
Natsu borbottò qualcosa che assomigliava ad un 'grazie' e si coprì gli occhi col braccio.
Si vergognava di mostrarsi vulnerabile davanti agli altri anche se la cosa non dipendeva da lui.
Comunque non si preoccupò della questione più di tanto.
Era piacevole sentire le dita delicate di Lucy infilarsi tra i suoi capelli.
Poche volte riceveva un trattamento che fosse diverso dalle scazzotate tra namaka e non gli dispiaceva affatto che quelle attenzioni venissero da Lucy. Si fidava di lei. Molto più che di se stesso.
La ragazza, poi, era capace di una delicatezza che lo sorprendeva sempre: molte volte l'aveva vista lottare con una forza e determinazione pari alla sua, mentre in altri momenti le era apparsa così fragile, come se potesse spezzarsi da un momento all'altro.
Natsu non capiva bene quale delle due versioni della maga degli spiriti stellari apprezzasse di più. Forse, entrambe ora che ci rifletteva.
Ah, il mal di stomaco era quasi passato. E se n'era accorto solo adesso!
«Allora Erza, non ci hai ancora detto nulla della missione» fece notare Gray, incrociando le braccia al petto,« di cosa si tratta?»
Lucy guardò Titania curiosa di sapere in che cosa si sarebbero andati a cacciare e sperò, in cuor suo, che la ricompensa fosse sufficiente a coprire l'affitto dell'appartamento.
Era già in ritardo di una settimana e la padrona non le lasciava tregua. Se non avesse trovato un rimedio, avrebbe dovuto inventarsi qualcosa. Ad esempio, chiedere ospitalità a qualcuno.
Forse Natsu?....mh, no. Piuttosto i ponti a quella topaglia di casa.
La maga scarlatta sollevò un angolo della bocca. Solo pochi giorni prima aveva trovato un nuovo capo da poter utilizzare per il suo cambio-stock e la missione era fatta a pennello per quello scopo.
Niente di troppo complicato, pensò, una missione che si poteva risolvere in un paio d'ore e con un buon guadagno.
«Il nostro cliente è il padrone di una locanda poco lontana dal porto. La richiesta è quella di un gruppo di maghi capaci di servire con un sorriso e cordialità e offrire di tanto in tanto spettacoli di magia».
«COSA?!» saltò su Gray, «Dovremmo fare i camerieri in una locanda?» urlò incredulo attirando le occhiatacce degli altri passeggeri.
Ad Erza scattarono immediatamente i nervi.
Che aveva da urlare quel bamboccio? Gli mollò un pugno in testa.
«Sta un po' traquillo, Gray. Pensavo che una missione non troppo impegnativa avrebbe fatto solo bene dopo queste settimane stressanti» spiegò cercando di placare l'animo del compagno che, nonostante la botta, continuava a lamentarsi, «E poi la ricompensa non è niente male: 150.000.000 jewels. Con questi, Lucy può pagare l'affitto e tu un paio di pantaloni!» esclamò guardando il mago accanto a lei.
Gray controllò i vestiti e...niente, non li aveva. Accidenti a lui!
Doveva proprio darsi una regolata. La situazione diventava sempre più assurda.
Lucy sorrise al pensiero gentile che Erza aveva avuto nei suoi confronti: «Grazie mille, Erza. E sono d'accordo con te. Un missione tranquilla è proprio quello che mi serve».
Il lavoro della cameriera non sembrava essere troppo pericoloso. Pensando alla sua amica Mirajane, anche una sbadata come la maga stellare poteva riuscirci se faceva tutto con un bel sorriso e si mostrava affabile. Già, si prospettava una giornata tranquilla.
Mai parole, però, furono più nefaste.

Un amore di fata ||Fairy Tail - Nalu||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora