Capitolo nove
Natsu cadde pesantemente a terra.
Dall'angolo della bocca fuoriusciva sangue e con la lingua lo leccò via sentendone il sapore metallico.
Quel maledetto mostro a tre teste gli stava dando filo da torcere e si rese conto che stava per esaurire il potere magico.
Sembrava che tutti i pugni e i calci che gli aveva sferrato negli ultimi dieci minuti non l'avessero scalfito minimamente mentre lui era già conciato male.
Si rialzò e guardò il suo amico Happy volare a zig zag nell'aria nel tentativo di distrarre Scilla e guadagnare un po' di tempo per pensare ad un piano.
Quel mostro sembrava non avere punti deboli, era forte, veloce e mostruosamente enorme.
Non avrebbe potuto abbatterlo in un corpo a corpo, solo colpirlo di sorpresa.
Natsu, però, notò che Scilla stava facendo da scudo al capitano Augusta: ogni volta che lui si muoveva anche lei lo faceva.
Forse poteva colpire lui in modo da distrare il mostro, quindi metterli entrambi fuori gioco e allo stesso tempo salvare Lucy dalle grinfie di quel pirata.
Ecco il piano!
«Happy!» chiamò il dragon slayer cominciando a correre in direzione dell'altare, «Coprimi! Distraila, vado a salvare Lucy!»
«Aye, sir!»
Il piccolo exceed cominciò a ronzare come una mosca fastidiosa tra le teste fameliche di Scilla.
Il mago era quasi giunto a destinazione, solo pochi metri e avrebbe messo le mani addosso a quel farabutto che stava sfiorando con le sudici mani la sua Lucy.
Solo pochi metri e sarebbe arrivato.
Solo pochi metri e ce l'avrebbe fatta ma...improvvisamente si trovò sospeso in aria, in cerca di ossigeno.
Scilla ruggì nella sua forma animalesca facendo tremare minacciosamente le pareti della grotta.
Quello sciocco mago pensava davvero di poterla prendere in giro con quello stupido diversivo?
Guardò il gatto blu stretto tra i suoi artigli che scalciava per liberarsi per poi spostare lo sguardo su quel patetico omuncolo dai capelli rosa che provava ad allentare la presa della sua coda dal collo.
Scilla gioì dentro di sé al pensiero di soffocare il ragazzo, vedere la sua pelle cambiare colore e la vita abbandonare il suo corpo così strinse più forte la coda e guardò con soddisfazione il capitano Augusta, il quale stava sfogando la sua collera sulla maga senza sensi.
«Mi stai solo facendo perdere tempo, maledetta! Tu e i tuoi stupidi spiriti stellari state complottando per impedirmi di ottenere il tesoro, non è vero? Tutta questa luce, questo potere che ti stanno danno è per contrastarmi, lo so! Ma non vincerai, no. Se non posso averlo io il tesoro, non lo avrà nessuno.»
La presa sul collo di Lucy si interruppe e la maga cadde a terra di peso.
Il capitano Augusta fece un passo indietro e sputò ai suoi piedi.
«Ti ucciderò» ruggì con voce feroce «e poi ti farò sbranare da Scilla così che di te non rimanga nulla».
«Lucy!» provò ad urlare Natsu ma l'aria nei polmoni cominciare a scarseggiare così come la sua coscienza. Cerco di caricare un pugno di fuoco e colpire con forza la coda di quel cerbero mostro col risultato di irritarlo ancora di più.
«L'unica mia consolazione sarà togliere la vita a questa nullità davanti ai tuoi occhi, mago» grugnì Augusta rivolgendosi a Natsu.
Brandì dal fodero una lunga lama affilata metallica: «E l'impotenza, il senso di colpa e la sofferenza che proverai saranno la mia ricompensa per questo fallimento.»
Il pirata alzò in aria la spada pronto ad abbattere il fendente mortale sulla testa di Lucy ma, quando il colpo partì, accadde qualcosa di strano: la spada fu sbalzata indietro con forza e una barriera di energia si materializzò intorno alla maga che si sollevò dal terreno e puntò occhi dorati contro il capitano Augusta.
Con i palmi rivolti all'insù e la testa verso l'alto, la principessa di Ishgar si preparò a sfoderare il potente incantesimo.
«Sondate i cieli... aprite le loro porte. Stelle dell'intero universo mostratevi a me con tutto il vostro splendore. Tetrabiblos, sono la dominatrice delle stelle...Il mio aspetto è la perfezione. Apriti portale estremo... 88 stelle dei cieli, liberatevi: Urano Metria!»
La grotta si riempì di fasci di luce violacei e benessere e ottantotto pianeti si materializzarono dal nulla vorticando su loro stessi.
Solo quando la voce di Lucy pronunciò Urano metria quei pianeti si caricarono di forza e scoppiarono in tutte le direzioni con velocità atomica.
La grotta allora ritornò buia, i pianeti scomparvero.
La magia era stata completata con successo: il capitano Augusta e Scilla, ritornata umana, erano stati sconfitti e giacevano privi di sensi, uno accasciato sull'altro.
«Ce l'ho fatta, mamma... »mormorò Lucy con voce flebile cadendo in ginocchio sul terreno roccioso.
Respirava a fatica ma un piccolo sorriso le spuntò ugualmente sulle labbra e quando, ormai, senza più forze, stava per lasciarsi andare, due braccia forti la sorressero.
Lucy alzò gli occhi in quelli di Natsu e il cuore le tremò per l'emozione.
Il suo dragon slayer era pieno di lividi e graffi, sangue secco sulla bocca e un occhio pesto ma era caldo e forte e la stringeva come se non volesse lasciarla andare mai più.
La maga voleva tanto chiedergli scusa per quella mattina alla locanda, per il suo comportamentoda gelosa, per provare sentimenti che non avrebbe dovuto provare nei confronti del namaka ma la voce faticava ad uscire.
«Lucy, mi sei mancata» sussurrò Natsu stringendosela al petto.
La maga sospirò felice.
Poi tutto divenne buio.
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Un amore di fata ||Fairy Tail - Nalu||
Hayran KurguLucy si trova in guerra. Ma il nemico che deve affrontare, questa volta, non è altro che se stessa. Le sue certezze verranno a mancare, le sue emozioni la confonderanno. Nuovi sentimenti entreranno nella sua vita e le faranno scoprire lati di sé...