Capitolo undicesimo
(PARTE DUE)Natsu si sentiva da schifo.
Era stravaccato sulla sedia, con la guancia spiaccicata sul tavolo e osservava distratto i suoi compagni della Gilda.
Tutto sembrava normale.
Non c'era niente che facesse pensare che da lì a poco sarebbe scoppiato un pandemonio eppure il mago avvertiva qualcosa a livello dello stomaco.
Possibile che avesse fame?
Si massaggiò la pancia dubbioso. Aveva appena finito di mangiare un intero stufato di cervo e sebbene ci fosse ancora spazio per qualche manicaretto di Mirajane, non se la sentiva proprio.
Era strano.
Tre giorni fa non avrebbe rinunciato ad una buona abbuffata né avrebbe rifiutato una scazzottata con uomo-mutanda o uomo di latta.
Tre giorni fa sarebbe stato il primo a urlare, ridacchiare, combinare un bel casino insieme agli altri.
Invece se ne stava lì, in un angolo, da solo, con una voglia di vivere pari a zero tanto che non aveva nemmeno la forza di rispondere alle frecciatine di Makao e Wakaba seduti a qualche tavolo più in là.
«Quando ero giovane io, nessuno mi fermava. Saltavo da un posto all'altro, pieno di energie. Mentre i giovani d'oggi sono dei pappamolla.»
«Ma che dici, Wakaba? Il massimo che potevi fare era andare dalla gilda al tabacchino.»
«Parli proprio tu! Una missione in più e rischiavi di morire d'infarto. Vecchio rachitico di un Makao!»
Wendy, con un sorrisino timido, si era avvicinata al tavolo dov'era seduto il mago dai capelli rosa, ignorando discretamente i due vecchietti litigare tra loro.
«Natsu-kun, posso sedermi vicino a te?» chiese cortesemente.
Salamander la guardò per qualche secondo di troppo tanto che la piccola Wendy arrossì imbarazzata, stringendo forte i bordi del suo vestito.
Era stata già scoperta?
«Si, Wendy, siediti. Ma ti avverto che non sono di compagnia oggi.»
La maga tirò un sospiro di sollievo e si accomodò di fronte a lui, sorridendo grata prima di iniziare quello che sarebbe stato il suo importante compito.
Qualche minuto prima, infatti, era stata fermata da Happy, Gray, Erza e Juvia che l'avevano trascinata fuori dalla Gilda, insieme alla sua compagna Charle.
I maghi le avevano spiegato che Natsu era giù di morale e che nella faccenda era implicata Lucy.
Happy aveva aggiunto che il suo amico aveva capito di provare dei sentimenti per la maga degli spiriti ma che non si sentiva alla sua altezza.
Gray, d'altro canto, le aveva confermato che Natsu era stra-cotto della biondina e che si era "dichiarato" quando quella era stata ferita ed incosciente, per questo Natsu non sapeva se dichiararsi di nuovo o far finta di nulla per paura di essere rifiutato.
Erza, a quel punto, era intervenuta dicendo che né Natsu né Lucy si comportavano normalmente. Lucy evitava qualsiasi contatto fisico o visivo con il namaka, il quale aveva interpretato quell'atteggiamento come un rifiuto e per quel motivo si era allontanato da tutti.
Wendy si era allora girata verso Juvia attendendo qualche altra informazione ma la maga dell'acqua era aggrappata al braccio di Gray, con gli occhi a cuoricino, ignara della situazione che si era creata.
«Povero Natsu-kun, cosa possiamo fare?» aveva mormorato la piccola Wendy, dispiaciuta che l'allegro team di amici si fosse separato.
Gray, Erza ed Happy si erano scambiati un'occhiata tra di loro e poi l'avevano fissata con insistenza.
Wendy era arretrata di un passo, intimorita, fino a quando Charle non aveva tradotto a parole i loro sorrisi inquietanti.
«Voi volete che una bambina parli di problemi di cuore con quello scoccio dalla testa rosa solo perché lo reputate anche lui un bambino? Voi siete dei folli!» aveva sbraitato la gatta che aveva capito il loro piano grazie ai suoi poteri di chiaroveggenza.
«Ma pensaci un attimo, Charle! Quando io ho parlato con Natsu» disse Happy infervorato, «lui non mi ha ascoltato ed io sono il suo migliore amico, aye!»
«A me non da mai ascolto quindi è inutile che ci provi» s'era accodato Gray che, nel frattempo, cercava di scrollarsi Juvia di dosso.
Titania aveva annuito, poi aveva afferrato le mani della piccola Wendy e l'aveva guardata negli occhi con un espressione serissima.
«Io vorrei tanto fare qualcosa ma già so che quel testardo di Natsu mi farà arrabbiare e voglio evitare di gonfiarlo di botte. Tu sei la nostra unica speranza: sei gentile, paziente, riesci a sopportare gli imbecilli come lui e sono sicura che se gli parli avrai più effetto di me, Gray ed Happy messi insieme!»
«Ma-ma»aveva balbettato Wendy presa alla sprovvista.
«No e poi no! È un problema di quei due, non possiamo intrometterci» aveva risposto Charle.
Wendy aveva spostato lo sguardo dalla gatta, impettita, a quello dei suoi amici, supplichevoli, e aveva già capito che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutare un namaka.
«Che cosa dovrei fare? Non so nulla di problemi di c-cuore» aveva sussurrato con le guance rosse.
A quel punto Juvia aveva mollato la presa sul suo amore Gray per accovacciarsi all'altezza della piccola maga dai capelli blu.
«Wendy-san sono sicura che Natsu-kun ha bisogno solo di qualcuno con cui parlare di quello che lo tormenta. Qualcuno di cui si fidi e che non lo giudichi e tu sei sempre stata la persona di cui Natsu-kun si fida e ha stima, giusto? Non hai bisogno di conoscere l'amore, è l'amore che vorrà conoscere te. Tu dovrai solo ascoltare e capire e, se riesci, a consigliare un amico in difficoltà. So che puoi farcela, Wendy!»
Tutti erano ammutoliti, chi perplessi, chi sorpresi dal discorso di Juvia.
«D'accordo. Allora... Vado.»
Ora Wendy si trovava davanti un Natsu molto triste e le si strinse il petto, pregando in cuor suo di trovare le parole giuste per risolvere il problema.
«Come mai sei così giù, Natsu-kun? Non ci sono missioni divertenti da fare con Happy e... Lucy-san?»
Obiettivo numero uno: introdurre il problema. Fatto.
Wendy spuntò mentalmente la lista di cose che Juvia le aveva suggerito di fare prima di spingerla nella gilda.
Il mago storse il naso, evitando di guardarla.
«Non ho voglia di lavorare. Cioè a me andrebbe ma... Lucy non è della stessa idea. Cioè non lo so, non gliel'ho chiesto di persona ma l'ha fatto Happy ieri e lei ha detto che per un po' non sarebbe venuta con noi in missione. Io ho l'impressione che mi eviti.»
Obiettivo numero due: far parlare il soggetto. Fatto.
«Perché Lucy-san ti evita? Avete litigato? Se è così basta fare la pace. Anche io discuto con Charle ma ci vogliamo bene e quindi passa subito. Sono sicura che Lucy sta solo aspettando che tu vada a parlarle.»
Il mago le sorrise amareggiato.
«Non è così semplice, Wendy» ma dicendo quello Natsu si fermò a riflettere.
Sebbene fosse un evento raro per lui usare prima il cervello che i pugni, quando rivisse tutti i momenti che aveva avuto con Lucy, dal loro primo incontro fino all'ultima volta che l'aveva vista, si disse tra sé e sé che in fondo non era difficile racimolare coraggio e andare a parlarle.
Cosa lo bloccava?
Nella sua testa lampeggiò la parola "rifiuto" a caratteri cubitali con tanto di luci al neon.
Certo, non gli sarebbe piaciuto essere piantato in asso dopo aver confessato i suoi sentimenti ma non faceva anche quello parte della vita?
Cadere e rialzarsi. Trovare la forza di reagire e guardare sempre al futuro.
Era ciò che suo padre Igneel gli aveva insegnato e ciò in cui Natsu aveva sempre creduto.
Quindi perché ora si sentiva l'ombra patetica di se stesso?
«Io...non lo so. Io...» il mago guardò gli occhi speranzosi di Wendy e decise che poteva confidarsi con lei, «sono innamorato di Lucy. Ma ti prego di non dirlo a nessuno o mi daranno il tormento!»
Wendy annuì al dito puntato contro di lei e continuò ad ascoltare attentamente il mago provando un moto di affetto per lui.
«Non ho mai provato una sensazione del genere. Prima mi sento capace di distruggere tutto e il secondo dopo non ho nemmeno la forza di muovere un muscolo. E mi chiedo se quella persona che io amo possa provare lo stesso. Se invece non fossi altro che un amico? Un compagno di team? Uno dei tanti? È per questo che faccio fatica a parlare con Lucy. Sono perso in questi pensieri.»
Natsu si passò le mani tra i capelli e li scompigliò in un gesto frustrato.
«Ma» disse Wendy, sfiorandosi il mento pensierosa «non è più facile dire tutto ciò alla diretta interessata? Lucy è una brava persona e sono convinta che potrebbe capirti. Non puoi sapere cosa ti riserva il destino finché non fai il primo passo.»
Salamander fece per replicare ma venne interrotto dalla voce del nonno Makarov che chiamò tutti i maghi presenti a raccolta per comunicare una notizia importante. Al suo fianco, c'erano il master della gilda Blue Pegasus e Hibiki.
Natsu si mise sull'attenti non capendo bene perché, all'improvviso, provasse disagio. Di nuovo, quel maledetto mal di pancia! Forse doveva andare in bagno?
«Figli miei, ho un annuncio importante. Aprite bene le orecchie: noi maghi di Fairy Tail e di Blue Pegasus collaboreremo in una missione di recupero di informazioni sulla famiglia Heartfilia. Abbiamo pensato che, probabilmente, i pirati di Ishgar non siano gli unici a tramare loschi piani. Per questo motivo, si sono offerti volontari Hibiki e la nostra Lucy che partiranno per Dragh oggi stesso. Ma...Natsu, che ti prende? »
Tutti i maghi della gilda si voltarono verso il ragazzo che era saltato in piedi, sbattendo la sedia per terra, con espressione a metà tra lo sconvolto e confuso.
Senza rispondere, Natsu si diresse all'uscita con la testa tra le nuvole e lo sguardo vacuo e il cuore in tumulto. Quando Wendy lo trattenne per un braccio, preoccupata, le rivolse un debole sorriso.
«Devo trovare Lucy, devo parlare prima che sia tardi» disse con voce ansiosa prima di uscire finalmente dalla gilda e correre verso l'appartamento della maga che però trovò vuoto quando scavalcò la finestra.
Si mosse per le stanze, respirando a pieni polmoni l'odore di Lucy, domandandosi dove potesse essere andata.
«Dove sei?» borbottò Natsu accovacciandosi sul bordo della finestra e provando ad annusare l'aria in cerca di lei, ignorando la valigia che aveva intravisto nell'angolo.
Non poteva andarsene! Perché non lo aveva avvisato che sarebbe partita? E poi proprio con Hibiki, quel damerino biondo e perfettino, di cui tutte erano affascinate. Sicuramente era il tipo di Lucy: bello, intelligente e di buone maniere.
Il solo pensiero di quei due insieme lo mandava in bestia.
No! Doveva concentrarsi.
Si allontanò dalla casa e percorse il fiume fino ad arrivare alla fine della città, inoltrandosi nel bosco.
Quando però la scia di interruppe davanti casa sua il mago restò perplesso.
Avanzò verso l'entrata e superò le cianfrusaglie sparse sul pavimento e le superfici dei mobili.
«C'è qualcuno qui?»
Nessuno rispose nonostante fosse palese la presenza di un'altra persona.
Natsu ne sentiva il respiro, il calore e l'odore ma non voleva crederci. Non era possibile. La mente gli stava solo giocando un brutto scherzo.
Quando raggiunse la camera da letto, però, si bloccò sul posto.
«Mh... Ciao Natsu»
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Un amore di fata ||Fairy Tail - Nalu||
Fiksi PenggemarLucy si trova in guerra. Ma il nemico che deve affrontare, questa volta, non è altro che se stessa. Le sue certezze verranno a mancare, le sue emozioni la confonderanno. Nuovi sentimenti entreranno nella sua vita e le faranno scoprire lati di sé...