Capitolo terzo
«Mais oui, madamoiselle!» esclamò con fervore il locandiere, rivolgendosi ad Erza.
Lucy lo osservò cercando di capire perché le risultasse così difficile non scoppiare a ridere.
Era un uomo di bassa statura con una pancia molto sporgente e due baffi molto lunghi che si attorcigliavano sulle punte in due grosse spirali.
Gli occhi, poi, erano troppo piccoli per quel faccione dove spiccavano, invece, due guance rosse rosse.
Per non parlare dei vestiti!
Un esplosione di colori accecanti che andavano dal fucsia dei pantaloni al giallo canarino della camicia lasciata sbottonata a livello del petto.
Insomma, non proprio una persona che si potesse elogiare per il buon gusto...ma chi era Lucy per giudicare?
Così la maga fece vagare gli occhi per la stanza dove si trovava in quel momento cercando di reprimere il sorrisetto che premeva per uscire.
Si accorse che, nonostante la stravaganza del proprietario, la locanda non era per niente appariscente – anzi – appariva sobria, ammobiliata con pareti color marrone ciliegio e finestre con forme rettangolari che permettevano di vedere il via vai delle strade.
Il piano terra in cui si trovavano era occupato da lunghi tavoli di legno affiancati da altrettante lunghe panche e verso il fondo del locale notò che, a dividere il salone da quelle che sembravano essere le cucine, ci fosse un bancone dove poter lavare i piatti e molto più in là, sulla destra, un piccolo palco e un pianoforte.
In giro, non c'era nessuno ma la maga suppose fosse perché il locale non avesse ancora aperto.
«Vi ho assunti perché abbiamo appena ristrutturato e non abbiamo abbastanza personale, mh-mh» disse il locandiere scuotendo la testa per poi fare una piroetta su sé stesso a braccia aperte come per mostrare loro la sala, «e come potete vedere la mia locanda, pur essendo nuova di zecca e rispecchiando la mia magnifiquée personalité, non attira abbastanza clientela!» con un espressione triste sul volto anche i baffi si abbassarono flosci.
Erza si colpì l'armatura con un pugno e sorridendo pronunciò: «Non si preoccupi, signor Locandiere. Io e i miei compagni l'aiuteremo a pubblicizzare questo posto e a servire i clienti finché ce ne sarà bisogno!»
«Oh madamoiselle, voi siete così gentile, mh-mh» piagnucolò l'uomo con gli occhi lucidi e le mani strette al petto, «ma chiamatemi pure Monsieur Buffé! E voi, care maghe di Fairy Tail, chi siete?»
«Il mio nome è Erza Scarlett» disse fieramente la maga per poi puntare verso la compagna al suo fianco, «e lei, invece, è–»
La maga la interruppe per fare un mezzo inchino e presentarsi: «Mi chiamo Lucy, molto piacere!»
Monsieur Buffé applaudì felice poi rivolgendosi nuovamente ad Erza chiese dove fossero gli altri tre maghi che si aspettava di vedere come espressamente richiesto nella missione.
«Oh» fece la maga scarlatta ma fu distratta dal baccano che si era creato fuori dalla locanda.
Dopo pochi secondi, la porta del locale si aprì sbattendo e fecero la loro comparsa Happy, Natsu e Gray, i quali apparentemente sembravano star litigando per chi fosse arrivato primo.
«Allora devi proprio metterti gli occhiali, cervello bruciato, perché, se non l'avessi notato, sono stato io» esclamò puntandosi il petto nudo «ad arrivare per primo davanti la porta!»
Natsu lo guardò male e urlando «Ma sta zitto! Eri addirittura dietro Happy! Sono io il primo!»
Incuranti delle altre persone, i due continuarono a bisticciare con il gatto che svolazzava tra loro e che cercava di intromettersi nella questione finché Erza, incavolata, batté un piede per terra facendo tremare tutta la struttura.
Tutti si bloccarono sul posto, pietrificati. Addirittura, Monsieur Buffé.
Lucy deglutì.
La locanda era nuova e chissà per quanto ancora lo sarebbe stata con loro nei paraggi.
«Vorrei solo farvi presente che siamo qui per lavorare» tuonò Erza rivolgendosi ai tre che la fissavano intimoriti, «e, per educazione, ci si presenta e si chiede scusa per il ritardo».
«Sissignora!» esclamarono in coro con il saluto militare.
«Bene, come dicevo, loro sono Gray, Natsu ed Happy» continuò Titania indicandoli uno per uno.
«Ci dispiace essere arrivati in ritardo» si scusarono ancora in coro i tre abbassando umilmente il capo.
«Trés bien, mh-mh! Allora vi consegno le uniformi così potete iniziare fin da subito, mh-mh».
A quelle parole il volto di Erza si illuminò.
«Ah, per me non ce ne sarà bisogno. Ho già l'abbigliamento giusto per quest'occasione. CAMBIO-STOCK!» esclamò attivando la sua magia.
Venne avvolta dalla solita luce proveniente dal cerchio magico ai suoi piedi e, meno di un secondo dopo, si ritrovò con un uniforme da cameriera simile a quella dello spirito stellare di Lucy, Virgo, ma molto più provocante.
«Che ne pensa? Vado bene così?»
«Trés bien, trés bien! La clientela accorrerà di sicuro!» applaudì Monsieur Buffé, «A voi, ci penserò io! Non preoccupatevi» disse rivolgendosi agli del gruppo, lasciati un po' perplessi dal fervore di Erza.
«Ci scusi, capo!»
Tutti i presenti si voltarono verso la voce che proveniva da dietro il bancone.
Quattro ragazze, una più bella e prosperosa dell'altra, si inchinarono per scusarsi del ritardo e quando rialzarono lo sguardo accadde una cosa che la maga degli spiriti stellari mai avrebbe giurato potesse succedere.
Tutte e quattro squittirono contemporaneamente accorgendosi dei due maghi che, sorpresi, invece, arretrarono involontariamente di un passo.
Neanche il tempo di battere le ciglia che Natsu e Gray si ritrovarono accerchiati, ognuno con attaccato una ragazza per braccio.
«Oh, ma che bei pettorali» miagolò una di loro dai capelli – stranamente – verdi come lo stesso colore degli occhi mentre accarezzava il petto nudo del mago di ghiaccio, «Sono veri?»
Gray, imbarazzato da quelle attenzioni, arrossì lievemente per poi borbottare: «Ovvio. Mi alleno tutti i giorni».
«Ma che insolito colore» squittì un'altra, toccando i capelli del dragon slayer.
«E che bella sciarpa che hai» mormorò la terza, giocando con le cuciture della sciarpa che avvolgeva il collo di Natsu ed era un po' il suo marchio di fabbrica.
Il drago non disse o fece nulla.
Se ne restava lì, fermo, non capendo cosa avessero da essere tanto sorprese.
Erano delle femmine un po' troppo espansive, pensò il mago, ma finché non erano nemici non costituivano un problema.
Ma Lucy...
Oh, Lucy era rimasta letteralmente a bocca aperta, senza parole.
Guardava la scena ma in realtà non se ne capacitava davvero.
Era possibile? Possibile che quei due bambinoni potessero attrarre le attenzioni di una qualsiasi ragazza sana di mente?
Non che gli desse chissà quale fastidio, ma...
La ragazza aggrappata al braccio di Natsu sorrise nel toccare i muscoli ben tonici del mago e complimentandosi con lui per la sua forza.
Per la prima volta Lucy vide Natsu rivolgere il suo sorriso ad un'altra che non fosse lei e grattarsi il naso come fosse imbarazzato ma allo stesso tempo felice di quel complimento.
Per la prima volta Lucy provò un fastidiosissimo tremolio al cuore e un forte prurito alle mani.
Non che gli desse particolarmente noia la scena ma non poté evitare di atteggiare il viso in una smorfia di disappunto, incrociare le braccia al petto e pensare che quella dovesse proprio togliere di dosso le mani dal dragon slayer.
Ah, e anche da Gray!
«Wow, Lucy!» esclamò Happy, «Sembra che tu abbia appena mangiato qualcosa di tremendamente acido!»
Lucy scosse la testa non staccando gli occhi dai due maghi: «Sta zitto, gatto».
«Aye, quanto sei antipatica!» brontolò Happy ignaro del tumulto interiore della maga degli spiriti.
«Mh-mh, direi che a questo punto le presentazioni sono necessarie» s'intromise Monsieur Buffé.
«Loro sono le ballerine che ho assunto per la locanda ma daranno anche un aiuto per il servizio».
«Molto bene» asserì Erza, «Più siamo e più efficienti saremo!»
Ma Lucy non la pensava affatto così.
Assolutamente no.
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Un amore di fata ||Fairy Tail - Nalu||
FanficLucy si trova in guerra. Ma il nemico che deve affrontare, questa volta, non è altro che se stessa. Le sue certezze verranno a mancare, le sue emozioni la confonderanno. Nuovi sentimenti entreranno nella sua vita e le faranno scoprire lati di sé...