Il giusto distacco.

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Capitolo quarto


Natsu era ancora chiuso nelle cucine a buttar giù una coscia di pollo quando Happy decise che ormai era giunto il momento di fargli un bel discorsetto.
Al piccolo exceed non piaceva per niente che i suoi due migliori amici avessero avuto una discussione.
Non capiva quale fosse stato il motivo che avesse scatenato la lite ma sapeva - anzi ne era certo - che molto probabilmente la causa principale fosse stata la cocciuta ingenuità del dragon slayer.
Purtroppo conosceva bene Natsu e per quanto fosse un buon amico e un abile mago, forse uno tra i più forti di tutta Fiore, su certe questioni....beh, lasciava parecchio a desiderare.
Soprattutto se si parlava di donne.
Perché, parlando chiaramente, le donne erano già di per sé esseri complicati e indecifrabili e se a confrontarsi con loro c'era il mago più sempliciotto e, a tratti, addirittura tonto come il suo amico drago, le incomprensioni allora potevano nascere e portare gravi conseguenze.
«Nè, Natsu...non è meglio che vai a cercare Lucy? Sei ancora in tempo per implorare perdono!» gli suggerì il gatto volando sul ripiano del bancone, accanto al dragon slayer.
Quello non rispose subito.
Troppo preso dal cosciotto stava rischiando di strozzarsi ma, grazie al cielo, era riuscito ad afferrare un bicchiere d'acqua e trangugiarlo tutto d'un fiato.
Santa Mavis! Se se l'era vista brutta!
Si asciugò la bocca col dorso della mano e guardò il neko con espressione corrucciata.
«No,» borbottò «questa volta non ho fatto niente di male! È Lucy ad avere un problema con me! Che venisse lei a implorare perdono. Io, da qui, non mi alzo» terminò cocciuto.
Happy incrociò le braccia al petto scuotendo energicamente la testa.
«Natsu! Lucy è tua amica! E pure se è parecchio stramba, una compagna non va mai lasciata indietro! Tu vuoi bene a Lucy, no? Non vuoi che se ne vada in giro tutta sola, giusto?».
Il dragon slayer imitò la posizione del gatto puntando lo sguardo per terra.
«Ma-»
«No!Niente ma, Natsu!» esclamò Happy, battendo un piede per terra.
«Quante volte Lucy ti è corsa dietro dopo che ne avevamo combinata una delle nostre alla gilda?» chiese retorico.
«Lei è l'unica che si preoccupa per te quando stai male sui mezzi di trasporto, l'unica che si lascia prendere in giro da noi e che ci segue in ogni missione, anche quando la mettiamo in pericolo! E poi, Lucy non è cattiva! Se ha detto quello che ha detto e fatto quello che ha fatto, ci sarà sicuramente un motivo che tu non hai capito! Così facendo la stai abbandonando!»
A quelle parole Natsu saltò su, rovesciando indietro la sedia.
«No!» esclamò nervoso, «Non è vero che la sto abbandonando!» ma mentre lo diceva si sentiva tremendamente colpevole.
Non era con lei. Non poteva dirle quelle cose perché non era con lei.
Che stupido! Tenere il muso per una cosa del genere non era proprio nel carattere del dragon slayer.
Non poteva giustificarsi col fatto che non avesse mai visto una Lucy così arrabbiata nei suoi confronti tanto da ferirlo.
Nessuna Lucy furente poteva tenerlo lontano da lei! Ne andava della loro amicizia, per Zeref!
E lui su quella amicizia avrebbe scommesso tutto. Anche le sue fiamme.
L'exceed scrutò l'espressione del namaka e sorrise, «Aye! Vedo che ci sei arrivato!»
«Sì, Happy» sorrise Natsu, caricando il punto con le fiamme come rigenerato.
Si sentiva tutto un fuoco!
«Ora so cosa devo fare: vado da Lucy e le offro il pranzo! A pancia piena si ragiona meglio e si è più felici. Sono proprio un genio!» esclamò sicuro della sua idea.
Ma il neko si schiaffeggiò la fronte davanti a quella mancanza di comprendonio.
Possibile che in quella testaccia dura ci fosse solo posto per il cibo?
Sconsolato, volle riprovarci un'altra volta: «Nè Natsu, tu conosci Lucy?»
Il mago annuì confuso da quella domanda. A volte anche Happy era strano.
«La conosci davvero, davvero? Sai cosa fa felice Lucy quando è triste? Dai, pensaci un pò!» lo spronò il gatto guardandolo fiducioso.
Natsu lo guardò e fece come gli venne chiesto.
Pensò a tutte le volte in cui aveva visto la maga degli spiriti stellari sorridere e ridere.
«Mh, Lucy è felice quando compra un libro!» esclamò cercando approvazione nell'amico.
Happy annuì e lo invitò a continuare con un gesto della mano.
«Poi...quando riesce a pagare l'affitto! Ah, anche quando può farsi un bagno caldo dopo una missione tosta! Poi sorride quando parla con Levy del suo romanzo e ride quando gli altri membri della gilda iniziano a far casino! E le piace guardare le stelle, gli alberi di ciliegio in fiore di Magnolia e la vetrate colorate della Cattedrale. Le piace camminare sul bordo del fiume e, anche se non lo ammetterà mai, sorride quando vede Bisca ed Alzac tenersi per mano insieme alla piccola Azuna. Le piace essere in team con me e te e sorride quando ci sbatte fuori dal letto la mattina!».
Happy spalancò la bocca, sgomento.
«N-Natsu ma...Ma!» boccheggiò l'exceed, «T-tu...A tee...OH PER TUTTI I PESCI DI FIORE!» urlò in prenda all'euforia.
«Happy ma che diavolo ti prende?!» esclamò Natsu con le mani sull'orecchie per ovattare quelle grida.
Il piccolo neko iniziò a saltellare sul tavolo battendo le zampe e ridendo tra i baffi.
«Lo sapevo! Lo sapevo»
«Ma cosa? Che cosa sai?» chiese Natsu che cominciava a non capirci più niente come al solito.
Happy si voltò verso di lui e si portò le zampe al volto per nascondere un sorriso malizioso.
«A te piaaaaaace Luuuuucy!» canticchiò il neko.
«A Natsuuu piaaaaaace Luuuucy! Tipiacetipiacetipiace!».
Il dragon slayer restò senza parole. Il suo amico era impazzito. Completamente andato.
E ora? Come lo aggiustava?
Nonostante quello però sentiva bruciare lo stomaco.
No, non proprio lo stomaco ma quella zona tra stomaco e gola. Cos'era?
Sentiva di avere qualcosa nella pancia che gli doleva e il cuore batteva un pochino più veloce. Ma solo un poco.
Doveva smetterla di ingozzarsi altrimenti gli sarebbe venuto un infarto!
Quando si portò le mani al viso, però, sussultò. Si tastò le guance e si accorse con tremenda sorpresa che scottavano.
«Ch-che mi sta succedendo» sibilò sconcertato.
Era la prima volta che...arrossiva.
Oh Mavis! Stava arrossendo!!
Happy si bloccò quando vide il mago in difficoltà.
«Natsu, stai bene?» chiese preoccupato.
Forse il mago aveva realizzato una cosa troppo grande per il suo povero cuore ingenuo e stava andando in sovraccarico.
Ma era ora, pensò Happy, che il suo compagno si svegliasse! Sapeva che il drago non fosse asessuato o roba simile ma il punto era che Natsu non ci faceva caso o non gli importava o era cieco. O tutte e tre insieme!
Come biasimarlo, del resto? Nella vita del mago c'erano state poche persone, come Lisanna e il drago Igneel, a mostrargli il significato dell'affetto e comunque non erano vissute abbastanza a lungo per spiegargli invece cosa fosse l'amore.
Ma forse Lucy...Happy doveva assicurarsi che anche per la maga fosse lo stesso.
«Happy...che cosa mi hai fatto?» borbottò il mago stringendo il gilet in pugno all'altezza del cuore.
Il gatto sospirò e incrociò le gambe sedendosi sul tavolo.
«Io proprio niente. Sei tu che hai aperto gli occhi. Ti piace Lucy, scemo, e quando ti piace una persona ti senti tutto strano dentro».
Natsu lo guardò stralunato: «Ma che significa! E' ovvio che mi piace Lucy, è una mia nakama, compagna di team! Perché non dovrebbe piacermi?!»
Happy inarcò un sopracciglio: «È solo questo per te? Oh, Natsu...Non ci credo che tutte le volte che hai visto Lucy nuda tu non abbia pensato neanche per un momento ch-»
«Aaaargh! Happy! Si chiama rispetto!» lo bloccò il dragon slayer cercando di scacciare – invano – dalla sua testa l'immagine di una Lucy senza vestiti.
Scosse la testa, arruffandosi i capelli.
Sentiva la pelle del viso andare a fuoco e a disagio disse: «Pensi che sia di pietra? So che è una donna! Ma resta pur sempre Lucy! Lucy! Capisci?»
Il piccolo exceed annuì.
Certo che capiva: Natsu non riusciva a vedere oltre l'amicizia perché non aveva mai pensato che per lui potesse esserci qualcosa di più. Che qualcuno pensasse che lui potesse desiderare di più. All'improvviso un pensiero non proprio piacevole colpì Happy ma aveva bisogno di avere le prove che quel semplice pensiero non fosse una certezza.
«Ne Natsu, se ti chiedessi cosa ti piace di Lucy tu cosa risponderesti?»
Il mago aprì bocca per replicare ma la richiuse subito dopo.
Cosa le piaceva di Lucy?
Non poteva certo rispondere con leggerezza data la piega che aveva preso quella conversazione, quindi gli toccava mettere in moto il cervello ma soprattutto mettersi una mano sul cuore e rispondere con sincerità.
Facile a dirsi, difficile a farsi però.
Si sentiva la testa come un pallone pieno d'aria, le mani sudaticcie e il cuore in panne.
Perché era così complicato dire che trovava adorabile il modo in cui Lucy si strofinava gli occhi e sbagliava quand'era stanca? Che pensava fosse davvero carina quando accennava un sorriso e con le guance scarlatte lo ringraziava per averla salvata. Che lo divertiva quando, imbarazzata, gli tirava un cuscino addosso o che sentiva il cuore galoppare quando, incautamente e sbadatamente, gli sfiorava la mano, gli accarezzava i capelli o lo guardava troppo a lungo.
Sbuffò massaggiandosi il petto.
«Che vuoi che ti dica, Happy? Al di là della bellezza, mi piace il suo carattere: non si arrende. Combatte con le unghie e con i denti per i suoi amici. E poi è gentile, spontaneamente gentile. Ed è intelligente, caparbia. Mi piace il suo sorriso. Il suo profumo».
Happy sorrise sotto i baffi.
Il suo migliore amico era s-t-r-a-c-o-t-t-o.
Lo divertiva non poco vederlo in imbarazzo e con uno sguardo un po' timoroso. Non era il Natsu di tutti i giorni ma si sa che quanto l'amore ti prende un pò ti cambia.
«Ne Natsu, perché allora non glielo dici? "Lucy, mi piaci tanto!" oppure "Lucy, sii la mia donna" o "Lucy, vuoi stare con me per sempre?"» fece l'exceed gongolando.
Il mago divenne una torcia umana, rosso dalla testa ai piedi. Era possibile che un dragon slayer del fuoco potesse andare in autocombustione? A quanto sembrava...
«M-ma...Insomma!P-perché dovrei?»
Il gatto saltò su e gli puntò un dito contro esclamando: «Come perché? Quando ti piace una persona, quella deve saperlo! E se poi anche Lucy prova lo stesso?»
Di fronte a quella assurdità, Natsu sorrise amaramente.
Era impossibile. Nonostante, avesse già ammesso a sé stesso molto tempo fa che la sua namaka non gli era indifferente aveva anche giurato che ciò non avrebbe mai compromesso la loro amicizia perché il mago conosceva la risposta, nel suo cuore, dei sentimenti della maga.
Lei, che ai suoi occhi appariva come la stella più luminosa di tutto il firmamento, come poteva amare un essere tanto imperfetto, grottesco, goffo e privo di eleganza come lui, un drago dalle fiamme distruttive?
«Siamo solo amici. Migliori amici. Lei...non può...uno come me...» si ritrovò a dire sebbene fosse solo un pensiero nella sua testa.
Il gatto, purtroppo, aveva avuto le prove di quel bruttissimo pensiero che precedentemente l'aveva colpito: Natsu non si riteneva all'altezza della maga degli spiriti.

Un amore di fata ||Fairy Tail - Nalu||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora