Il Troll

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Un grosso troll accusò casualmente un colpo dalla forza non indifferente sul capo.

Improvvisamente comprese tutto. Si rese conto di quanto fosse poco articolata la filosofia dei suoi compagni che non facevano che pensare al cibo, a uccidere malcapitati e fare la cacca. Decise quindi di portare un cambiamento nel mondo dei troll, un cambiamento morale e psicologico. La cosa preoccupante è che tutti i suoi fratelli avevano una testa già di per sé piccola, ma fatta apposta per subire centinaia di colpi. Potevi farci qualsiasi cosa con la testa di un troll: rompere le noci, rompere le noccioline, rompere crani umani, rompere crani di provenienza sconosciuta, ma non potevi rompere uno stereotipo, un concetto base stupido e antiquato. Non importò quante volte il brillante troll spiegò ai suoi compagni che la creazione di una cultura compatta e competente potevano portare la loro società a crescere e fiorire oltre ogni aspettativa. A loro, gli stupidi troll, importava solo di rapire bambini o cuccioli di strane entità che potevano somigliare ai bambini. 

L’acuto Troll allora capì che poco poteva fare con le semplici parole e cercò di dimostrare loro quanto guadagno potesse trarre dalla comunione con altre entità. Dopo una lavata alle parti intime e una bella pettinata agli unti capelli, ma non unti quanto quelli dei suoi compagni, il penetrante Troll cercò subito qualcuno con cui fare amicizia. 

Prima provò con dei contadini. Andò da loro e gli disse che sarebbe stato profondamente lieto di fare la loro conoscenza, che aveva portato loro volentieri la testa di un bue come dono e gliela poggiò di fronte, con fare soddisfatto. Il problema dell’ingegnoso Troll era che non aveva calcolato che le migliaia di anni passati nei meandri delle grotte a uccidersi tra loro non avevano permesso di costruire una solida base linguistica. Ragion per cui quei contadini videro un peloso umanoide alto quattro metri avvicinarsi loro, sbraitare qualcosa sputacchiando pezzi di pesce e lanciargli contro la testa di un bue mozzata. Non la presero bene. Lo attaccarono con armi improvvisate e il perspicace quanto grossolano Troll si vide costretto a divorarli in qualche boccone. 

Allora il peloso genio capì che non era da ignoranti contadini che doveva andare. Bisognava trovare delle persone eroiche, forti spiritualmente, capaci di trascendere il suo temibile, volgare e peloso aspetto fisico fino ad arrivare alla sua candida anima.

Finalmente li trovò, quei due guerrieri pronti ad affrontare una nuova avventura per temprare il loro animo e diventare più grandi spiritualmente parlando.

Quando Soul e Amber incontrarono un troll aggressivo, lo combatterono e lo uccisero guadagnandoci nient’altro che preziosa esperienza.

Le stereotipate avventure nel mondo di EsperiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora