Ricomincio ad aprire piano gli occhi. La mia vista è annebbiata e sono circondata dalle flebo che mi nutrono, riesco a distinguere il volto di mia madre che con le lacrime agli occhi e le mani che tremano si avvicina a me:《È SVEGLIA!》subito corre a chiamare un infermiera.
Cosa mi è capitato? Sono in un letto di ospedale e non so nemmeno perché. Ricordo solo quella figura, la paura che ho provato, il mio tocco sulle lenzuola mentre sentivo il suo respiro sul mio collo.
L'infermiera mi si avvicina e senza troppe spiegazioni comincia a toccarmi le gambe:《Senti sensibilità?》scuoto la testa e impaurita chiedo: 《Cosa mi è accaduto?》
《Sei stata in coma per una settimana》risponde l'infermiera con noncuranza. Come in coma? Guardo mia madre che mi rivolge un sorriso consolatorio. La testa mi scoppia di domande a cui non riesco a dare risposta, fisso il vuoto cercando di zittire le voci dentro la mia testa.
《Il vero problema è che non sappiamo come sei andata in coma. 》mi guarda e io cerco di parlare, anche se non riesco a capire nemmeno cosa sto dicendo, parlo:《Una figura, un mostro, mi ha fatto male...》il mio cuore batte a mille e il mio respiro si fa affannoso mentre mia madre mi prende la mano:《Tesoro, non esistono queste cose...sono certa che tu dica tutto ciò per il fatto che sei scossa.》guardo la sua mano posarsi su di me e il mio polso con i braccialetti.
1..2...3...7...9...18.
18. Non 19.
Comincio a tremare e sudare freddo:《Dov'è cazzo è il mio diciannovesimo braccialetto?!》stringo la mano di mia madre, sentendo le sue ossa scrocchiare, metto le mani nelle sue spalle e la scuoto: 《DOV'È?!DOV'È?DIMMI DOVE CAZZO E!》l'infermiera esce dalla stanza correndo, mentre mia madre cerca di scostarsi dalle mie mani, sento le mie dita conficcarsi nella sua pelle candida. Ancora una volta i miei mostri si sono presi me.
Entra un dottore con un sedativo, come faccio a sapere che lo è? È da anni che quando ho questi attacchi vedo quel cazzo di ago, è l'unico modo per calmare queste crisi.
Mi dimeno sul letto, mentre sento mia madre singhiozzare, i medici mi prendono le mani. Urlo ma non serve a niente, mi ficcano quell'ago e non sento più niente.Mi risveglio con un braccialetto in più, quello dell'ospedale.
Mi strofino gli occhi per riprendere lucidità e leggo il bracciale: reparto psichiatrico.
Fantastico, rinizia l'inferno.
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19 passi.
ParanormalNirvana è una ragazza problematica con disturbi ossessivi compulsivi. Ha un ossessione per il numero 19. Ogni mattina ripete lo stesso rituale, 19 passi per andare dalla sua camera alla cucina, 19 pagine da leggere al giorno, 19 matite nel suo astuc...