Marco.
Marco!
No aspetta...Marco?
Nessuno sa che è stato lui ad investirmi. Nessuno.
Prima che possa vedermi, cosa che dubito siccome è circondato di ragazzi che gli chiedono com'è la prigione, corro nell'ufficio di James chiudendo la porta a chiave e tuffandomi fra le sue braccia senza fargli capire cos'è appena successo.
«Hey hey piccina mia, calma ,respira e raccontami tutto okay?» tiro su col naso ed annuisco lentamente. Si siede dietro il bancone e mi fa accomodare sulle sue gambe.
Incastro il viso nell'incavo del suo volto respirando in pieno il suo profumo che sa semplicemente di, lui.
Sa che quando sono così mi devo prima calmare e poi posso parlare da persona civile.
Dopo venti minuti abbondanti mi alzo dal suo comodo petto e ridacchiando per la visione della sua maglia sporca di lacrime e trucco. Sussurro un misero 'ops' ridacchiando di più. Lui gira la testa per vedere cosa guardo e inizia a ridere anche lui. Dopo un po' mi da un bacino sulla guancia «Ne vuoi parlare?»
Inizio a raccontargli tutto partendo dal giorno dell'incidente fino a oggi ,interrompendolo qualche volta per dei flebili singhiozzi per i brutti ricordi. Capisco che si sta per incazzare quando vedo che serra la mascella e stringe i pugni dietro la mia schiena, stringendo i miei fianchi con le sue braccia e perdendo lo sguardo nel vuoto. «...piccino calmati. Basterà stargli lontano. Scusa se sono piombata qui piangendo e facendoti preoccupare » e onestamente era così. Non volevo farlo arrabbiare in questo modo, credo che basterà ignorare Marco senza pensarci troppo. «Che? Ma scherzi piccina ?» a si se non lo avete capito noi ci chiamiamo piccina e piccino rispettivamente.«Hai fatto bene, anzi benissimo, a venire da me. Anzi ora ho istinti omicidi nei suoi confronti. Farai bene a distrarmi qui, prima che esca e gli spacco quella testa da coglione che si ritrova » ma quanto può essere tenero?
Mi metto a cavalcioni su di lui e gli spunta un sorrisetto malizioso ,scuoto la testa ridendo e gli do una pacca sul petto. «Questa notte c'è la luna piena vuoi venire con me sugli scogli a vederla ? Poi ci svegliamo all'alba e guardiamo il sole sorgere okay?»
Mi sorride complice ricordando che fine abbiamo fatto l'ultima volta che glie l'ho chiesto
«Allora ti sbrighi ? Sei troppo lento» gli faccio una linguaccia «E tu troppo infantile» ribatte il moro dagl'occhi verdi . Mi prende per i fianchi e inizia a correre con me in braccio ignorando le mie grida di proteste mi mettermi giù.
«Dai sistemiamoci li» indica un posticino ,un po troppo vicino al mare secondo me, dopo avermi rimesso per terra e ricevuto una spinta amichevole.
«Si così mentre dormiamo un'onda ci travolge. Mettiamoci li piuttosto» indico un altro punto decisamente più lontano dall'acqua.
«Non gufare» aww la sua voce in questo momento è troppo tenera. Gli prendo una guancia e glie la pizzico«Smettila cretina» inizia a farmi il solletico, Dio quanto odio il solletico.
«dai...aiu..to...via cre..tino...allo..ntanati da..me» sembro un'assatanata, anzi lo sono, ma ora lo sembro di più.
Alla fine ci siamo sistemati dove ha detto lui e beh, non lo ascolterò mai più .Promesso . È finita che un'onda ci ha travolti e non potevamo tornare a casa perché i nostri genitori non sapevano che eravamo al mare quindi eravamo andati in un hotel e la mattina abbiamo comprato del vestiti per toglierci quelli salinati dal mare
Scoppiamo a ridere fino ad avere le lacrime agl'occhi
«Okay» mi risponde in fine baciandomi una guancia «Però stavolta ti lascio scegliere dove sistemarci per dormire»
«Meglio» scuoto la testa sorridendo ancora e mi alzo da lui
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Aria
RomanceAvete presente quando siete indecisi su che gusto di gelato prendere ? È un attimo di confusione fra tante delizie e altre , invece , no..ecco com'è la mia vita . Un' unica grande incertezza.. Penso che posso paragonarmi all'aria..a volte di troppo...