Appena arrivo a casa di Angelo, ho trovato a tutti in soggiorno a giocare con la play. Asociali, non hanno neanche notato che sono arrivata.
«No!» urla Trevor. «Hai barato, ammettilo» accusa Lorenzo.
«Io? Sei tu che sei scarso» si difende quest'ultimo continuando a giocare.
Trevor si accascia sul divano sconfitto ma non convinto.
«Accetta la sconfitta Trev» mi intrometto io passandogli la mano nei capelli, per poi avvicinarmi a Angelo e sedermi sulle sue gambe per lasciargli un bacio sulla guancia. Lui continua a giocare.
«Grazie Eli» concorda Lorenzo. Non rispondo, troppo occupata a pensare ad una cosa...
Inizio a muovere lentamente il bacino sopra a quello del mio ragazzo. Sentendo che si irrigidisce porto le braccia intorno al suo collo, con le mani fra i suoi capelli, gli lascio baci umidi sul collo e faccio sbattere i nostri petti.
Lui intanto continua a giocare, perdendo sempre più punti perché distratto.
Io inizio a muovere più velocemente il bacino, morendo e succhiando il suo lobo dell'orecchio. Sento l'erezione sotto di me, quindi mi metto a cavalcioni, con i viso nell'incavo del collo.
Lui fregandosene dei suoi amici mi fa distendere velocemente sul divano sotto di lui, iniziamo a baciarci, le lingue si rincorrono bisognose.
Una mano sul mio fianco, l'altra sulla guancia che pian piano scende sul collo per finire sul seno, e iniziare a palparlo.
Intreccio le gambe intorno a lui per avvicinarlo di più a me, con le mani che gli tirano i capelli. Lo sento gemere.
Preme la sua intimità sulla mia e...
«Wo Angelo devi proprio farti la tua ragazza davanti a tutti?» ci interrompe Trevor.
Quindi, ancora vogliosa, sono costretta ad alzarmi, mi sistemo meglio i vestiti e i capelli e lasciando un bacio in bocca ad Angelo vado in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
«Sii ho vinto ioo» sento urlare dal salotto da Lorenzo. Inizio a ridacchiare cercando i bicchieri.
Penso, penso che se non ci avesse interrotti Trevor magari adesso chissà se avrei ancora il reggiseno addosso.
Penso a due occhioni azzurri che sono la mia migliore amica, e due occhioni blu, il mio miglior incubo.
Ma dove sono i bicchieri? Li hanno spostati?
Penso a mio padre, in prigione, a mia madre, che vive nella paura. Paura che quell'uomo possa tornare, che possano arrivare i suoi amici a farci del male.
Un brivido di paura percorrere la mia schiena. Ma subito dopo viene sostituito da un sorriso. Penso a mia sorella.
La ammiro tanto. Lei quando sono nata io è dovuta andare a vivere a casa dei genitori di nostra madre. Dato i pochi soldi. È cresciuta lì, almeno lei non ha vissuto mio padre. Ci vedevamo ogni fine settimana.
Ora ha 23 anni, vive con il suo ragazzo, ed è incinta di cinque mesi. Nessuno sa il sesso, tranne io. Hanno deciso di dirlo solo a me, io deciderò il nome. E ne sono felicissima.
Ma seriamente questi qui di bicchieri non ne hanno?
Li sto cercando ma davvero non li trovo.
«Angeloo, dove sono tutti i bicchieri?» lo chiamo dalla cucina, io fra poco muoio disidratata oh..
Lo vedo arrivare verso di me, allora mi siedo sul tavolo.
Apre uno sportello in alto, prende quattro bicchieri, e lo richiude. Li appoggia sulla cucina, per poi riempirli di limonata. Poi mi guarda con un'espressione tipo "sei troppo bassa, ma fortuna che ci sono io con te. "
«Si la prossima volta più in alto, facevo prima ad arrivare sulla cima dell'Everest.» sbuffo prendendo un bicchiere e andando a sedermi sul divano vicino a Lorenzo. Sento i suoi passi e la sua risata dietro di me.
«Pizza?» propone Trevor.
«Andata» rispondo io.
Dopo aver mangiato pizza, pop corn, patatine, gelato, chi più ne ha più ne metta. Dopo aver riso, giocato, sbraitato. Qualche vittoria e sconfitta ai giochi con la play dopo. Ci addormentiamo tutti uno addosso all'altro.
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Aria
RomanceAvete presente quando siete indecisi su che gusto di gelato prendere ? È un attimo di confusione fra tante delizie e altre , invece , no..ecco com'è la mia vita . Un' unica grande incertezza.. Penso che posso paragonarmi all'aria..a volte di troppo...