~6~

8 3 0
                                    

«Però devo passare da casa per prendere una coperta» mi avvisa J . Annuisco distratta ,in realtà sono più concentrata sul come uscire di qui senza essere notata da Marco e a pensare una scusa valida per bidonare Anna.

«Piccina tutto okay?» mi appoggia una mano sulla spalla cercando di leggermi dentro con quegli occhi magnetici.

«Si si. Come facciamo a "scappare" da Marco ? Che diciamo agl'altri sul fatto che spariremo entrambi ?» mimo le virgolette. Oddio sento che mi sta per venire un attacco di panico, me ne vengono di frequenti.

«Hey Elisa, guardami ,respira profondamente e segui me. Chi ha detto che dobbiamo andarcene dalla porta quando c'è una finestra qui?» dopo essermi, finalmente, calmata capisco che cosa vuole realmente fare

«tu sei pazzo» scoppio a ridere non trattenendomi più. Lui continua a fare il serio..mmm James serio, che mi sono persa?

«Pazzo di te, si» ha ancora la sua mano sulla mia spalla e mi fissa ancora negli occhi prima di scoppiare a ridere anche lui. «Dai dovrei avere l'occorrente qui per andare al mare. Ad Anna invece..beh dille che non potevi venire perché dovevi aiutare tua mamma a casa» bella come scusa. Mentre J va a cambiarsi io digito velocemente il messaggio ad Anna. Ci penserà lei ad avvertire gli altri.

Sento un gran botto provenire dal bagno dove precedentemente si è chiuso il mio migliore amico «Piccino tutto okay? Stai bene?» domando avvicinandomi «Guarda che sto per entrare eh?» apro lentamente la porta e mi ritrovo lui che mi da le spalle , in piedi davanti al vater con la sua cassetta per azionare lo sciacquone sul pavimento. «Che hai combinato ?» rido davanti a questa scena. Mi appoggio allo stirpe della porta con una spalla incrociando le braccia al petto, con ancora un sorriso sul volto. Diciamo che io e James non ci vergogniamo fra di noi..

Mi esce un'altra fragorosa risata davanti a quella scena, tanto che mi fa male lo stomaco. «Amm...ops» scoppia a ridere anche lui. «Non chiederò ho capito» detto questo mi avvicino il più velocemente possibile al lavandino e inizio a vomitare tutto quello che ho dentro.

Sento una sua mano accarezzarmi la schiena mentre con l'altra mi alza i capelli caduti sul viso, intanto mi sussurra parole dolci all'orecchio tipo "shh piccina ci sono io qui con te" e "butta tutto fuori, tranquilla" .

Una volta finito, sempre con la schiena china, prendo dal mobiletto uno spazzolino che tengo sempre qui e inizio a lavarmi i denti. James si allontana da me sedendosi sul bordo della piccolo vasca da bagno e incrociando le braccia «Io invece sarò costretto a chiederti» ha un tono di voce incazzato ,no non di nuovo.

Poso lo spazzolino e mi alzo di scatto provocandomi un giramento forte di testa che mi fa cadere all'indietro. James si alza subito prendendomi in braccio come se fossi una sposa e mi porta in un altra stanza con un piccolo letto singolo,un comodino e un piccolo armadio. Diciamo che James passa gran parte del suo tempo qui.

Mi appoggia delicatamente sul letto mentre lui si siede al mio fianco e mi accarezza dolcemente i capelli

«Perché? Perché di nuovo ? Quante cazzo di volte devo ripeterti che non sei affatto uno sbaglio e che ti meriti tutto questo? Sei circondata di persone che ti voglio bene allora perché devi volere il peggio per te ,Elisa? Dimmi perché cazzo hai preso di nuovo quelle fottute pillole di merda per continuare a rovinarti così»

Mi sono sempre vista un errore, ho sempre pensato di non meritare di vivere, soprattutto dopo l'incidente ho iniziato a prendere un miscuglio di pillole per provocarmi vomito e svenimenti. Ho iniziato a tagliarmi, di inverno nelle braccia coperte dalle maniche delle mie amate felpe, d'estate nelle cosce, pancia e petto. Lo sa solo James.

Inizia a sussurrare qualcosa di incomprensibile mentre inizia ad alzarmi la maglia ,togliendola del tutto,e i pantaloncini togliendoli anche quelli e facendomi rimanere in costume, distesa immobile sul suo letto mentre piango silenziosamente. Non mi stupisco affatto della sua faccia incazzata, preoccupata e da 'lo sapevo' ,tutto mischiato insieme. Afferra violentemente la lampada e io istintivamente mi copro il viso con le mani sussultando quando la sento schiantarsi contro la parete, ora nella piccola stanza si sentono solo i miei singhiozzi sempre più forti e frequenti, il suo respiro accelerato e una porta sbattersi.

Penso sia James che è uscito dalla camera ma quando sento quella tanto odiata ,non sopportata migliaia di volte, quella voce che mi fa raggelare il sangue in pochi secondi ,che con poche parole mi fa mozzare il respiro. Non scendono più lacrime. Tremo solo. Non ho il coraggio neanche di togliere le mani dal volto, vanno bene li dove sono

AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora