Uncle ||Zayn Malik||

Non era dolce con nessuno,con lei voleva essere dolce.

Nel capitolo precedente...

<<Lotta Zayn, lotta per noi, cazzo! Chi ti dice che non voglio le stesse cose che vuoi tu? Chi dice che non voglio accoglierti in casa appena torni da lavoro? O indossare le tue camice per essere avvolta dal tuo profumo? Vorrei poterti baciare come e quando voglio, ma non posso! Perché tu hai smontato la mia voglia di lottare dicendomi che io sono il tuo vizio. Non mi hai nemmeno definita una "cotta", come i ragazzini, ma bensì un vizio e Zayn non posso accettarlo. Una persona che conosciamo mi ha insegnato a non farmi usare come un oggetto, eppure tu, che eri d'accordo con lui, fai il contrario.>>

Non le disse nulla. Si tolse la giacca la mise sopra le spalle di Des e le disse: <<Andiamocene a casa...>>

...

Quella mattina Zayn si svegliò rimanendo a letto a fissare il soffitto con Destiny sdraiata accanto a lui. Rifletteva su quello che la mora gli aveva detto ieri, risentendo la sua voce in lacrime: "<<Lotta Zayn, lotta per noi, cazzo! Chi ti dice che non voglio le stesse cose che vuoi tu? Chi dice che non voglio accoglierti in casa appena torni da lavoro? O indossare le tue camice per essere avvolta dal tuo profumo? Vorrei poterti baciare come e quando voglio, ma non posso! Perché tu hai smontato la mia voglia di lottare dicendomi che io sono il tuo vizio. Non mi hai nemmeno definita una "cotta", come i ragazzini, ma bensì un vizio e Zayn non posso accettarlo. Una persona che conosciamo mi ha insegnato a non farmi usare come un oggetto, eppure tu, che eri d'accordo con lui, fai il contrario.>>".

L'aveva portata a casa, le aveva dato una maglietta, che le andava decisamente grande, e l'aveva aspettata seduto sul letto. Non si era nemmeno spogliato, voleva prima sistemare lei. Quando la vide uscire dal bagno e cercarlo con lo sguardo capii che quella ragazzina l'aveva stregato. Aveva finalmente capito ciò che provava e aveva capito che sarebbe successo un casino, ma che avrebbe fatto di tutto. Stamattina, invece, aveva capito che sarebbe stato una delusione per il fratello e per la madre, non poteva fargli questo e al tempo stesso non riusciva a stare lontano dalla nipote. Doveva mettersi bene in testa che era la nipote, niente di più.

Trisha stamattina sentiva qualcosa di strano allo stomaco, il figlio non era tornato a casa e sapeva cosa fece la sera precedente. Decise che ne avrebbe parlato con lui, gli avrebbe dato il suo appoggio. Voleva far sfogare Zayn, perchè una mamma lo sa quando il proprio figlio sta male. Mentre lei alle undici sceglieva il pranzo per la famiglia, Zayn continuava ad accarezzare i capelli della nipote con la mano sinistra mentre la destra si trovava sotto la sua testa per farlo stare più comodo.

Quando era più giovane cambiava ragazza spesso, ad ognuna di loro impediva il contatto fisico dopo il sesso, durante questo non le baciava nemmeno, era sempre stato definito caldo dentro al letto e freddo fuori. Con lei invece amava il contatto, passava ore a desiderare un contatto tra di loro, anche un solo sfioramento con le mani. Amava il calore che creavano i loro corpi, amava averla tra le sue braccia e sentire le sue labbra sul suo viso ed amava lei, ne era consapevole da un bel po'. Sperava solamente che potesse passare, che potesse tornare tutto alla "normalità", invece doveva soffrire in silenzio.

Sentii la mora spostarsi sotto il suo tocco e avvicinarsi di più al suo collo con il viso. Capii che fosse sveglia quando sentii la sua mano sfiorargli il succhiotto che gli aveva lasciato. <<Sono stata io?>> la domanda era più rivolta a se stessa che al moro, infatti lui non le rispose, le lasciò il tempo giusto per ricollegare ciò che Aaliyha aveva fatto. <<Dio, quanto la odio.>> sospirò frustrata <<Penso che non riuscirò mai a liberarmi di lei, mai.>> sentenziò staccandosi dal moro e imitando la sua posizione. In quell'istante Zayn sentii freddo e senza farglielo notare portò la coperta a coprire entrambi, dato che la maglietta di Zayn le si era alzata fino ai fianchi.