-Sono anni che ti ripeto che si chiama cappuccino, non caffe!-

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Questo capitolo lo dedico a vivodelsorrisodiZayn : perchè mi ha lasciato un commento estremamente dolce, ahahah.

Spero ti/vi piaccia.

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Love ya, Federica xx

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Stanotte non ho dormito per niente, sarà per il bacio o per il fatto che avrei iniziato a lavorare. Sicuramente è per lo stage, ne sono sicura.
Mia madre non ha fatto molta fatica per svegliarmi, ho visto l'alba. Cercai di mettermi il completo più elegante che avessi, ma non ne possedevo molti. Misi una gonna nera semplice e un corpetto bianco, speriamo vada bene. Brooke aveva girato tutti i centri commerciali presenti a Bradford per essere impeccabile, io non mi sono preoccupata più di tanto. Stanotte l'ho chiamata e le ho raccontato tutto, dal bacio al messaggio che mi ha mandato in piena notte:

{Dobbiamo parlare domani. Zxx

Sapeva benissimo che scrivendomi a quell'ora mi avrebbe fatto passare una nottata insonne, stronzo.
<<Des, c'è zio sotto casa. Porta l'ombrello, piove forte.>> annuii senza risponderle.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio prendendo respiri profondi. Perché mi stavo agitando? Non sono stata io a compiere l'azione.
Misi il giubbotto di pelle e le scarpe con il tacco chiuse. Presi la borsa, l'ombrello e scesi, salutai la mia famiglia e uscii. Corsi in macchina cercando di non bagnarmi ma non fu proprio un gesto intelligente. Entrai in macchina e mi aiutò con l'ombrello.
<<Buongiorno.>> lo salutai. In risposta mi guardò e basta, che ha adesso? <<Salutare è cortesia, rispondere è buona educazione.>> era una frase che mi ripeteva sempre da piccola.
<<Non usare le mie frasi contro di me.>> borbottò un buongiorno e rimase in silenzio. Arrivammo a casa di Brooke, la quale era molto incazzata per il tempaccio di quella mattina.
<<Tempo di merda!>> esclamò entrando in macchina. <<Scusate, buongiorno Des.>> mi diede un bacio sulla guancia <<Buongiorno Zayn.>> gli sorrise.
<<Buongiorno dolcezza, a me niente bacio?>> le sorrise. Pensava che mi avrebbe dato fastidio? Può fare quello che vuole. La rossa, un po' sorpresa, gli lascio un piccolo bacio sulla guancia sedendosi dietro il mio sedile. Dallo specchietto ci guardavamo negli occhi e sapevo a cosa stesse pensando.

<<A che ora finiamo?>> domando.

<<Neanche abbiamo iniziato, già vuoi sapere a che ora tornerai a casa?>> domanda con tono acido.
  << Significa che ti cucini da solo, di certo non cucino alle 3.00 p.m perchè lo dici tu.>> risposi semplicemente.

<<Proprio un buongiorno...>> sentii sospirare Brooke.

[...]

Eravamo arrivati da un'oretta e ci stava ancora spiegando i ruoli dei piani, ma noi dovevamo fargli da assistenti quindi dal primo al quarto piano non era di nostra competenza: ma lo stava facendo apposta.
Arrivammo finalmente al nostro piano, l'ottavo. Lui aveva il suo ufficio lì, con qualche suo dipendente. Aveva dato le ferie alle sue segretarie per tre settimane, avrà preparato qualcosa per uccidermi, ne sono sicura.
<<Ci spiegherai tu cosa fare?>> domandò Brooke un po' in ansia.
<<Si, tesoro.>> le sorrise. Alzai gli occhi al cielo e posai la borsa nell'armadietto dove la posavo di solito quando lo aiutavo. Avevo fatto qualche mese di pratica da lui, perché era già deciso che dovevo lavorare nella sua azienda, volente o dolente.
<<Allora Brooke tu starai a quel computer, a fare conti bancari, controllare i sondaggi e altre cose simili.>> le indicò la postazione alla sinistra della sua porta. <<Tu lì, farai caffè, risponderai al telefono e prenderai appuntamenti. Mi sistemerai l'agenda giorno per giorno, senza che io ti dica niente, perché sai cosa si fa, hai già lavorato qui.>> mi snobba.
"Ti conviene non chiedermi caffè per oggi."pensai.
Ci salutò ed entrò nel suo ufficio.
<<Che cazzo sta succedendo?>> la rossa era molto fine quando voleva.
<<Lascialo perdere. È da stamattina che è così.>> sospirai.
Lei annuì solamente e accese il computer.
Il mio telefono squillò e risposi <<Malik Editorial, buongiorno, sono Destiny in cosa posso esservi utile?>>
<<Vieni nel mio ufficio, digli a Brooke di non far entrare nessuno.>> senza rispondergli riattaccai. E ripresi a sistemargli l'agenda.
<<Chi era?>> domandò senza guardarmi.
<<Hanno sbagliato piano.>>
Sentii la porta del suo ufficio aprirsi.
<<Des, vammi a fare un caffè per favore. >>
<<Tazza con la schiuma?>> gli chiesi. Lui annuì solamente.
<<Sono anni che ti ripeto che si chiama cappuccino e non caffè!>> esclamai dirigendomi nello stanzino.
Gli preparai il cappuccino, senza zucchero, e glielo portai.
Bussai ed era al telefono, così entrai e glielo posai sopra la scrivania e feci per uscire ma schioccò le dita facendomi segno di aspettare. Alzai gli occhi al cielo e lo aspettai seduta sulla poltrona.
<<Si, la ringrazio, alla prossima.>> riattaccò e mi guardò.
<<Io e te dobbiamo parlare, lo sai?>>
<<Io non ti devo dire niente, se poi tu mi devi dire qualcosa non lo so.>>
<<Ci siamo baciati, te ne rendi conto?>> si alterò.
<<Rilassati.>> mi alzai <<Non so cosa hai pensato, ma siamo zio e nipote, non c'è niente tra di noi.>> dicendo così uscii dal suo studio e andai in bagno.
Mi guardai allo specchio e sospirai. Mi sciacquai il viso cercando di non rovinare il trucco.
<<Stai bene?>> Brooke entrò nel bagno guardandomi dallo specchio.
<<Sto bene.>> le sorrisi <<Devo stare bene, non posso fraintendere il volere bene fraterno con altro.>> lei annuì capendomi e allargò le braccia. L'abbracciai e mi lasciai cullare tra le sue braccia.
<<Posso dirti quello che penso?>> mi chiese.
<<No...>>
<<Ma sai cosa penso, vero?>>
<<Si...>> sospirai.

[...]

Avevamo passato metà giornata a rispondere al telefono e ai computer.
Stavamo ridendo riguardo un signore che aveva chiamato ubriaco, quando uscì dal suo ufficio a dir poco incazzato.
<<Chiama tuo padre e digli di salire, deve calmarmi.>>
Annuii un po' preoccupata e chiamai mio padre.
"Pronto, piano 5 chi parla?"
"Sono Destiny Malik, sto cercando mio padre."
"Oh signorina, suo padre oggi non è venuto a lavoro."
"Oh okay, la ringrazio."
Mi alzai per andare da lui e mandai un messaggio a mia madre
-Perché papà non è venuto a lavoro?-
Entrai nel suo ufficio e mi chiusi la porta alle spalle.
<<Dov'è tuo padre?>>
<<Papa non è venuto a lavoro... Posso aiutarti io?>>
<<No.>> aveva poggiato le mani sulla scrivania dando la schiena alla porta, ma avevo notato che aveva stretto la mascella.
<<Zio, cos'è successo?>> mi avvicinai e posai le mani sulle sue spalle.
<<Ti prego Des, non fare così.>>
<<Così come? Voglio solo aiutarti.>>
<<Mi rendi le cose più difficili invece.>>
<<Quali cose?>>
<<Provo attrazione fisica per te okay?! E non è positivo!>>
Non sapevo cosa rispondere, sapevo anche io che non era positivo ma non potevo fare nulla. Lo abbracciai da dietro, gli posai un bacio sulla spalla e poi la testa.
<<Non mi aiuti.>>
<<Non voglio aiutarti.>>
Si girò e mi guardò. Lo baciai a stampo sulle labbra e mi staccai subito.
<<Non staccarti se non mi stacco io.>> mi prese i fianchi e baciò con trasporto stringendomi a se.
Dopo un po' ci staccammo e mi guardò <<Ti sei calmato?>> gli chiesi. Lui annuì mordendosi il labbro e sorrise.
Si sedette sulla poltrona e mi abbracciò. Restammo così finché Brooke non bussò alla porta, mio padre era arrivato.

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