<<Beh che abbia preso da te non c'è dubbio, deve essere il nome.>>

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Verso le otto, dopo aver salutato i miei, andammo a prendere Brooke e la portammo allo studio. Si prese i nostri telefoni e uscì dall'auto più entusiasta che mai. <<Vuoi che facciamo la spesa prima di andare a casa?>>
<<Non lo so, se incontriamo mamma o papà?>> andai in panico.
<<Chiamerò George, ci farà lui la spesa.>> sorrise.
Lo ringraziai con lo sguardo e andammo a casa sua.

Grandmother's part.

<<Geoge chiama Simon, devo andare da Adelaide.>> George annuì e Simon arrivò subito.
<<Signora Malik, dove la porto?>>
<<Da mia sorella, Zileh.>>
<<Ma George ha detto di portarla da Mrs. Adelaide.>>
<<Da quando in qua devo dare spiegazioni?>> mi alterai. Si scusò ed eseguì il mio ordine. Arrivati alla villa di Zileh, Simon scese per aprirmi la portiera.

<<Sei un caro e gentile ragazzo, Simon. Vorrei tanto che a mia nipote piacessero ragazzi come te, ma ahimè non è così. Devi solo imparare a non obbiettare le parole degli adulti.>> gli diedi una carezza sulla guancia e poi mi diressi alla porta, suonando e aspettando.

<<Qual buon vento ti porta qui sorella?>> Non eravamo davvero sorelle, ma pochi anni di differenza ci separavano, dovrebbe essere mia zia ma i nostro era più un rapporto fraterno, osservavo mia cognata e mi venivano i brividi alla somiglianza che c'era tra lei e Destiny, sembravano gemelle ma era ovvio che non lo fossero.

<<Purtroppo nessuno, posso entrare?>> lei annuì semplicemente e mi fece entrare. La mia casa e la sua erano state arredate da noi, lei ci andò a vivere con il marito mesi dopo il matrimonio, ma Josh morì dieci anni dopo il loro matrimonio. Ci accomodammo nel salone, dopo aver dato il mio soprabito alla domestica. Sentivo il suo sguardo sul mio viso, cercava di decifrarmi e, non sapendo come dirglielo, lasciai che a parlare fossero i nostri occhi. Non ci riusciva, o forse non voleva. <<Zileh so che hai capito di cosa voglio parlarti, non fare finta di non riuscire a capire.>>

<<Chi è?>>

<<Destiny..>>

<<Aaliyha vorresti dire.>> rise. <<E' bello come nome. Piace anche a lei.>>

<<Scusa la forza dell'abitudine.>> Non diceva a molti il suo secondo nome, molti non sapendolo pronunciare inventavano nomignoli e lei preferiva Des ad altre cavolate.

<<Ne sei sicura di ciò che dici o è una tua paranoia?>>

<<So cosa ho visto, a loro potrò sembrare anche una vecchia ma sono stata giovano anch'io.>> la vidi riflettere.

<<Cosa hai visto precisamente?>>

<<Il suo sguardo. Zileh, lei lo guarda come io guardavo Yaser. Anche quando si arrabbiano lei mantiene quello sguardo, non cambia di una virgola.>>

<<Ma chi guarda?>> cercò di capire.

<<Mio figlio Zayn, suo zio.>> dissi ovvia.

<<Beh che abbia preso da te non c'è dubbio, deve essere il nome.>> cercò di sdrammatizzare. <<Lui come la guarda?>>

<<Lui peggio di lei. Pende dalle labbra di quella ragazza. L'altro giorno sono entrata nel suo ufficio e li ho trovati abbracciati, ma non come ti abbracciava a te Yaser, ma come ti abbracciava Josh. Vorrei che tu potessi vederlo con i tuoi occhi, solo tu sai la vera storia, solo che sono fuori città entr...>> mi fermai.

<<Fammi immaginare: sono entrambi fuori città per lavoro..>> sospirò.

<<Che stupida, ma ci hanno avvisato con distanza l'uno dall'altra quindi lì per lì non ci avevo ragionato su.>>

Uncle ||Zayn Malik||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora