John's point of view
Mi sveglio nell'udire il tic della sveglia cinque minuti prima che suoni. Allungo un braccio e la spengo, aprendo gli occhi: Virginia dorme voltata verso di me, bella come un angelo: i capelli biondo oro le ricadono disordinati attorno al viso e la sua espressione è di estrema pace e tranquillità.
- Buongiorno, amore mio - mormoro, facendole una carezza.
- John... - sussurra, ancora immersa nel sonno.
- Sono qui, piccola - dico, baciandole la punta del naso. Si sveglia lentamente, rivelando i luminosi occhi verdi. - Hai dormito bene?
- Come sempre...
- Fai con calma, visto che non devi lavorare - asserisco, posando le labbra sulla sua fronte. - Vado io a svegliare Brooklyn e le ragazze.
- Okay - replica a bassa voce, sbadigliando. - John?
- Sì?
- Ti amo.
- Anch'io, Virginia, anch'io.
E, dopo un'ultima carezza, mi alzo, mi vesto e vado a svegliare la nostra piccola peste. Lui è subito in piedi, energico ed entusiasta come di consueto.
- Andiamo a svegliare Bella - dico, prendendolo in braccio. Quando entriamo in camera di sua sorella ci troviamo davanti un'imprevista eppure tenera vista: Leya dorme abbracciata a Bella.
- Papà, perché dormono come te e la mamma?
- Perché a Leya piace Bella - rispondo, arruffandogli i ricci. Sono in qualche modo orgoglioso che li abbia presi e non abbia ereditato quelli lisci di Virginia. Sono l'unico in famiglia ad averli così, senza contare mio figlio.
- Come a te piace la mamma?
- Come a me piace la mamma.
Brooklyn sembra super sorpreso.
- Amore mio, alle ragazze possono piacere le ragazze - spiego, dandogli un bacino sul naso. - E i ragazzi, come io piaccio alla mamma. E viceversa. Ai ragazzi possono piacere i ragazzi, come lo zio Adam con Paul o i tuoi cugini con i loro fidanzati. E le ragazze, come a me piace la mamma.
- Non possono piacere tutti e due?
- Certo, tesoro, possono piacere anche ragazzi e ragazze oppure nessuno dei due. Va benissimo.
- Oh. Posso svegliare Leya e Bella?
Annuisco, sorridendo e lasciandolo sul letto.
- Bella! Leya! - esclama, scuotendo sua sorella.
Bella's point of view
Vengo strappata dal sonno da una piccola peste ricciuta che mi strilla in un orecchio e mi scuote. Suo padre ci guarda dalla soglia della camera e Leya mi sta ancora abbracciando. Avvampo, tirandomi a sedere e afferrando Brooklyn.
- Hai osato svegliare il mostro? Grrr! - gli dico, facendogli il solletico e beandomi dei suoi gridolini. Gli bacio i ricci, dopodiché scuoto gentilmente la mia amica addormentata. - Leya? Leya, è ora di alzarsi.
Lei mi abbraccia di nuovo, strofinando il naso nei miei capelli.
- Buongiorno - mugugna, ancora con gli occhi chiusi. Arrossisco per la seconda volta, divincolandomi. John sorride come se la cosa non lo toccasse più di quel tanto, ma io so a cosa sta pensando. Mio fratello si sistema tra di noi, in cerca di coccole.
- Leya! Lasciami andare - protesto, a bassa voce. Mi ascolta, tirandosi su. I capelli biondi le ricadono davanti al viso e non posso fare a meno di chiedermi come faccia ad essere così impeccabile appena sveglia...
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Juliet & Juliet
RomanceBella ha sedici anni, un pastore australiano che risponde al nome di Yuuhi come migliore amica e Brooklyn, il suo fratellino di tre anni, di cui occuparsi. Per lei non esiste null'altro, nessun altro, a parte la scuola. Con l'amore ha chiuso. Ma, co...