La mattina dopo sarebbe iniziata la sua nuova vita, così passò per un corridoio dal quale una porta si aprì e ne uscì una donna con il tipico abbigliamento della "mattina dopo": passò di fianco ad Harley, la quale la seguì con lo sguardo fino a quando non sparì giù dalle scale.
-Cosa ci fai qui Harley?- la giovane tornò con lo sguardo di fronte a se e vide che dalla stessa porta era appena uscito Negan e sentì un bruciore all'altezza dello stomaco, ma non era il pugno del giorno precedente. Poi l'uomo uscì completamente dalla stanza lasciando la bocca della ragazza secca e molto probabilmente arrossì in volto: il capo era solo in intimo e, nonostante i 50 anni d'età, manteneva un fisico curato anche se non troppo muscoloso.
-Io...ero...nu-nulla Boss.- l'uomo le se avvicinò sorridendo.
-Allora sparisci.- un sussurro ridendo.
Harley fece retro front e andò verso le scale per scendere in mensa, lasciando la visuale del suo fondoschiena che oscillava a Negan, il quale era rimasto dietro di lei.
Le vennero dati dei biscotti ed un bicchiere di caffè e latte per fare colazione e quello fu solo il primo di una serie di giorni tutti uguali: sveglia, colazione, un po' di allenamento alla lotta, turno di guardia, pranzo, ancora turno di guardia, riposo o qualche piccola mansione, cena ed alla fine a letto. Era diventato quasi tutto meccanico fino a quando un giorno, qualcosa, ruppe questa catena di montaggio così perfetta.
Harley si trovava ad allenamento la mattina, ad un certo punto si presentò Negan nella sala e cominciò a fare un giro per vedere i progressi delle persone .
-Harley vieni qui.- si trovava su un grande tappetone blu -Ora voglio combattere con te, avanti.- la ragazza titubante all'inizio, sfoderò un calcio che venne fermato e lei venne fatta cadere, ma non i perse d'animo e tra colpi dati e ricevuti per qualche minuto si trovò in vantaggio, ma l'uomo riuscì a sovrastarla con il suo peso. Tenendola a terra seduto sopra di lei e con le mani bloccate sopra la testa le se avvicinò pericolosamente al volto osservandole le labbra carnose e per poi mettere una mano sul collo fino e cominciare a premere: ma non intravide neanche un minimo di paura nel suo sguardo. Cominciò a sorridere mentre il volto diventava violaceo.
-Ma così non c'è gusto!- la mollò e si alzò mentre quella boccheggiava riprendendo fiato.
Dopo la cena, quando quasi tutti erano ormai a dormire, Harley si diede una sciacquata in una delle docce presenti nell'edificio: si tolse tutti i vestiti e coperta dal buio si lavò il corpo. L'acqua fredda le dava i brividi, si ricordava come quando, prima dell'apocalisse, in prigione si lavava sempre di fronte agli altri prigionieri sotto un getto d'acqua fredda. In effetti quel posto non era molto diverso dalla prigione: pasti schifosi, lavori socialmente utili, letti scomodi e un capo rigido. Già, questa era la sua nuova prigione.
-Zuccherino se non fosse stato per i capelli, ti avrei presa per un'intrusa.- una voce profonda e sghignazzante arrivò da dietro ma quella continuò a lavarsi dandogli le spalle.
-Quindi avrei fatto bene a tingerli?- ridacchiò per poi prendere lo straccio, legarselo attorno al corpo e girarsi verso Negan -Buona notte Mr. N.- rise e fece per andarsene, ma l'uomo la bloccò per il braccio.
-Io sono il tuo capo e ti devi rivolgere in modo rispettoso a me.- gli occhi scuri e rigidi si vedevano nell'oscurità.
-Beh tu mi chiami zuccherino e bambolina e io ti chiamo Mr. N, penso sia un buon compromesso.- sorrise e l'uomo lasciò andare il braccio e quindi la ragazza.
-Harley se continui ad oscillare così i fianchi mi uccidi!- una risata da parte di entrambi, per poi tornare nelle rispettive camere.
La mattina dopo Harley si trovava impegnata in una conversazione con Scott, fino a quando non venne chiamata nell'ufficio del capo.
Bussò.
-Avanti.-
-Volevi vedermi?- una voce innocente, quale non era.
-Harley oggi verrai con me a prendere il riscatto dalla città di Hope, d'accordo?-
-Certo Boss! Ti giuro che farò la brava!- allargò ampiamente il suo sorriso andando ad abbracciare emozionata l'uomo di fronte a sé.
-Brava la mia piccola.- le fece una carezza sulla testa e la fece uscire -Harley? Ho visto che uno dei tuoi elastici si è rotto, tieni.- gliene porse uno nuovo -Mi fai ridere con le tue codine, quindi falle.-
-Certo Mr. N!- sorrise nuovamente e uscì saltellando dalla stanza.
Ritornò di corsa da Scott, il quale preoccupato le chiese cosa fosse successo.
-Mi ha chiesto di andare con lui in una spedizione!- per l'emozione abbracciò il ragazzo biondo, il quale le accarezzò la schiena e una volta tornati faccia a faccia sorrisero l'uno all'altro -Io pensavo mi punisse o qualcosa del genere! Pensa te!- si staccò da lui e continuò a ridacchiare.
Andò a prendere la sua mazza da baseball e una pistola e si presentò davanti ai veicoli parcheggiati.
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God save the Quinn.
FanfictionRitornarono a sedersi e mangiare: ora loro erano i padroni, il mondo apparteneva a loro e nessuno avrebbe potuto toglierglielo.