CHAPTER 7.

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Quando si svegliò, Harley con una mano cercò subito Negan, ma si ritrovò sola nel letto. Presa dal panico si alzò sentendo il dolore su tutto il corpo, a fatica si infilò i jeans blu ormai strappati in vari punti e zoppicando si avviò in mensa.

Nel ripiano dove mangiava il gruppo dei Salvatori, si trovava anche il loro capo, seduto a capo tavola a mangiare la sua colazione come un animale selvatico.

La bionda rise e con passo sicuro passò vicino ai membri del gruppo che la guardavano con rispetto avendo capito l'importanza di quel diavolo con la faccia d'angelo.

-Zuccherino era ora che ti svegliassi.- vicino al tavolo si trovava il cadavere della donna che l'aveva torturata, con un proiettile piantato in mezzo agli occhi.*

-Bisogna mostrare ai più deboli una cosa baby-Harley.- si alzò dal suo posto facendo rumore con la sedia, prese la mano della ragazza e si avvicinò alla ringhiera che si affacciava sui tavoli delle persone che abitavano all'interno dell'edificio.

-Gente!- aprì il suo discorso prendendo la donna per il fianco e stringendola a lui in modo possessivo -D'ora in poi voi dovrete rispettare Harley Quinn come se fossi io, perché chiunque non rispettasse la regina farebbe questa fine.- schioccò le dita e i suoi uomini gettarono in basso il cadavere generando uno spavento generale, mentre i due amanti ridevano. -Lunga vita alla regina!-

-Lunga vita alla regina!- tutti lo ripeterono in coro spaventati da ciò che era appena successo.

Ritornarono a sedersi e mangiare: ora loro erano i padroni, il mondo apparteneva a loro e nessuno avrebbe potuto toglierglielo.

La mano di Negan era posizionata strategicamente sulla gamba della ragazza.

-Che c'è Boss?- chiese questa guardando la mano dell'uomo.

-Nulla bambolina.- sorrise alla ragazza mentre questa ritornava a mangiare -Oggi vieni con me in una città a cercare delle medicine, okay?- Harley si rigirò verso di lui.

-D'accordo baby!- sorrise ampiamente per poi essere ricompensata con un bacio da parte del capo.

La giovane donna si andò a preparare indossando gli anfibi neri ed un giubbotto nero di pelle un po' più largo della sua taglia, prendendo poi la mazza da baseball e la sua pistola, inspirò a fondo e andò verso il Suv nero dentro al quale si trovava Negan pronto a partire, seguito dai suoi ragazzi in altri veicoli.

Partirono verso la periferia di Washington a Nord, incontrando varie mandrie di zombie durante il tragitto.

L'uomo prese la mano delicata della donna seduta di fianco a lui dandole un bacio.

-Ridi per sempre Harley, ridi per me.- quella rise per poi aprire il finestrino, lasciare che i ciuffi rosa e blu volassero liberi nell'aria e poi la piccola svitata si mise a salutare dei morti viventi urlando dal fuoristrada in corsa. Quando ritornò dentro con la testa ambedue risero di gusto: per sopravvivere, dopotutto, la follia aiutava e loro erano folli, pericolosi e forti.

Il veicolo era ormai in riserva di benzina e il capo, accorgendosene, si fermò per avvisare gli altri.

-Negan sei sicuro che intanto noi possiamo andare avanti?- Simon abbassò il finestrino e chiese.

-Sì, sì, io ed Harley vi raggiungiamo e se non ci vedete arrivare, dopo aver trovato le medicine, tornate al Santuario.- disse questo deciso.

-D'accordo.- alzò il finestrino ed i due furgoncini ripartirono verso Nord, lasciando andare la coppia in un distributore automatico al lato della strada.

-Io faccio benzina e te devi uccidere quegli stronzi morti nel frattempo.- scesero dal veicolo, l'uomo tirò un calcio alla pompa di benzina, cominciò a funzionare e dopo poco arrivarono alcuni zombie che la bionda colpì alla testa con dei proiettili.

-Ne arriveranno altri tra poco, avranno sentito il tuo sparo.-

-Non vedo il problema, sono pronta.- fece spallucce.

-Dai ho finito.- gettò a terra la pompa di benzina per poi entrare in auto con la ragazza.

-Ehi Puddin...- il tono sensuale lo fece girare e Harley gli si gettò addosso baciandolo, cosicché Negan l'alzò facendola sedere su di lui e continuando a baciarla in modo sempre più possessivo. Spostò le mani dal sedere al di sotto della maglia, andando a stringere i seni della ragazza la quale emise una risatina e poi ritornò a baciare il compagno, mentre alcuni zombie erano appoggiati alla macchina e cercavano di entrare, senza successo.

L'uomo le baciò il collo, lavorandolo poi con i denti e la lingua, lasciando delle macchiette viola sul suo passaggio.

-Dobbiamo andare dagli altri.- disse la ragazza ridacchiando.

-Possiamo rimanere qui ancora un po' Harley.- continuava a baciarla senza voler smettere.

-Un'altra volta baby.- gli aveva preso il volto tra le mani, sentendo la barba pungergli i palmi, l'aveva guardato negli occhi, aveva sorriso ed infine gli aveva lasciato un bacio casto sulle labbra.

-Donna tu mi fai diventare matto.-

-Lo sei già un po', io ti sto portando alla follia.- risero e ripresero la marcia investendo i morti che si trovavano sulla loro strada.

Arrivarono in periferia lasciando la macchina incustodita, uccidendo qualche zombie indesiderato ed infine si misero alla ricerca di una qualsiasi farmacia.

La città era illuminata dalla luce pomeridiana creando un'aria di tranquillità, anche se si poteva vedere la desolazione e il panico causato dall'apocalisse avvenuta tempo prima.

Harley non poteva fare a meno di pensare a come fosse la vita prima e, girandosi verso Negan, si chiedeva come fosse esattamente la sua vita: cosa faceva, dove viveva, chi conosceva, com'era prima di diventare un duro assassino.

-Puddin pensi mai alla tua vita prima di tutto questo?- lo chiese in tono serio, guardando di fronte a sé.

-No Harls.- la verità era che lui pensava spesso alla sua vita precedente, alla sua carriera da coach, ai suoi amici, alle partite a ping-pong ed infine a Lucille.

-Io sì, spesso. Mi piace ricordare i bei momenti passati quando il mondo era ancora...vivo.- la vide guardare seria un palazzo lì vicino -Anche se ora ci sei tu, che mi hai salvata, era bella la vita di prima.- si girò verso Negan.

Non sapeva cosa dire: anche se ogni tanto lo faceva davvero innervosire, quella ragazza completamente pazza gli faceva vedere il mondo in una luce migliore, con le sue risate, le sue parole dolci e gli sguardi maliziosi.

Forse allora quell'uomo aveva un cuore funzionante e lei lo stava facendo uscire allo scoperto.

-Ehi lì c'è una farmacia!- si girarono verso ilnegozio e si diressero all'interno. 

*lo so, la donna era stata strangolata, ma per far si che una persona non divenga uno zombie bisogna colpire il cervello, giusto per chi se lo chiedesse ahah 

God save the Quinn.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora