Negan la fece salire sola nel fuoristrada con lui e lei guardava emozionata fuori dal finestrino come una bambina curiosa.
Ad un certo punto uno zombie sbucò in mezzo alla strada, ma diventò solo uno schizzo rosso sul vetro dell'auto al che la bionda rise e con lei il capo dopo aver sentito la sua risata contagiosa.
-Premi sull'acceleratore Puddin!- presa dall'emozione diede questo soprannome all'uomo senza nemmeno accorgersene, ma non sembrò dargli fastidio il modo in cui venne chiamato, anzi.
Senza farselo ripetere una seconda volta, accelerò sentendo il brivido della velocità e la risata della donna.
Mia. Mia. Mia. Mia.
Portò una mano ad accarezzarle un codino dalle punte azzurre, cosa che fece sorridere la giovane.
-Mr. N perché la tua mazza si chiama Lucille?- l'uomo si fece rigido e freddo a questa domanda.
-Ci sono domande che è meglio non fare Harley.- la risposta fu netta.
-Ma...-
-Sta zitta!- il silenzio regnò per circa 20 minuti. Harley pensò che un tempo poteva esserci stata un'altra donna talmente importante da dare il suo nome alla mazza e questo le fece provare un misto di rabbia e gelosia, quasi da farla lacrimare. Si girò verso l'uomo guardando i lineamenti ben definiti e segnati dal tempo, ma lui non la degnò di uno sguardo come punizione per avergli chiesto quella cosa.
Negan era un vero e proprio capo: non gli interessava che i suoi seguaci lo amassero, ma bensì avessero paura di lui e quindi lo rispettassero, era questa la sua tecnica.
Harley prese fiato e coraggio prima di cominciare a parlare.
-Esattamente come funziona questa cosa di prendere il riscatto dalle città, Boss?- la risposta non tardò ad arrivare, anche se continuava a non esserci un contatto visivo.
-Basta che fai quello che ti dico io Harl.- lo sguardo prepotente incollato sulla strada -Perché eri nel carcere quando ti abbiamo trovata?- cercò di affievolire la tensione creatasi.
-Mi avevano diagnosticata come una sociopatica violenta e instabile.- lo disse avvicinandosi all'orecchio dell'uomo in modo seducente. Poi una risatina.
-Queste cose sono utili se vuoi sopravvivere oggi bambolina.-
Arrivarono nella cittadina, trovando il portone chiuso, così Negan senza spazientirsi bussò per poi parlare sorridendo.
-Siamo venuti per il riscatto quindi vi conviene aprire teste di cazzo!- il cancello in ferro lentamente si aprì e rivelò un insieme di case che sembrava vuoto, ma probabilmente gli abitanti si stavano solo nascondendo.
Harley scese dall'automobile tenendo la mazza sulle spalle e, masticando una gomma, entrò all'interno del cancello. Di fronte ai Salvatori si trovava un solo uomo che aveva degli animali e qualche altra razione di cibo da consegnare, mentre quest'uomo e il capo parlavano, la bionda cominciò a girare per il villaggio.
-Torneremo tra...- venne interrotto da una fastidiosa voce acuta.
-Mr. N guarda chi ho trovato!- la ragazza con i codini si fece strada tenendo un ragazzo sulla trentina in ostaggio – Questo tesorino era nascosto e aveva l'arma puntata alla tua testa!- sorrise mimando il gesto della pistola sulla sua testa e gettò a terra l'ostaggio per poi andare di fianco al suo capo, il quale le pizzicò una guancia.
-Sai cosa facciamo ai traditori zuccherino?- la guardava negli occhi sorridendo.
-Illuminami Puddin.- sorrise maliziosamente e poi si girò verso il condannato, ma il capo aveva altri piani.
Infatti esso colpì l'uomo che aveva consegnato loro il riscatto con Lucille e Harley cominciò a ridere con quella risata psicopatica che risuonò in tutte le case, mentre Negan continuava a spaccare il cranio al traditore. Quando finì si sistemò i capelli e con un fischio richiamò la giovane bionda all'ordine per poi sorriderle.
-Questo è tutto tuo baby.- Harley colpì ripetutamente l'uomo che stava per sparare a Negan fino a spappolargli il cranio.
-Basta Harls.-
-Ma l'ho visto muoversi!- risero entrambi per poi ritornare ai veicoli con il riscatto ottenuto.
Durante tutto il tragitto Harley continuava a blaterare cose inutili a cui Negan non interessava minimamente, avrebbe semplicemente potuto gettarla fuori dal fuoristrada per farla smettere, ma non si era ancora stufato di quella cosetta. Certo, era abbastanza fastidiosa quando parlava e quella vocina acuta gli faceva venire il mal di testa, ma si era quasi affezionato alla ragazza e a tutte le sue stranezze. La guardò ridere.
Mia. Mia. Mia. Mia.
Una volta tornati era ormai tardo pomeriggio e Harley sorridendo e ringraziando per l'opportunità che le aveva dato, filò a letto a dormire un po'.
Anche Negan andò nella sua stanza nella quale si presentò una bella donna con cui passare una o due ore, forse se l'era già scopata.
Il sesso era bello, così animalesco e selvatico, ma soprattutto senza impegni, dopotutto lui era il capo e poteva avere qualunque donna volesse; il sesso era bello.
Era ormai da troppo tempo, però, che non sentiva un tocco delicato e dolce. Era da tanto che non faceva l'amore.
Dopo aver mandato via la donna e essersi rivestito andò nel ripiano superiore a cercare la bionda pazza e da lì lo vide: la mensa era quasi vuota, ma individuò subito Harley seduta troppo vicino ad un ragazzo biondo. Troppo vicino.
Negan quasi ringhiò assistendo a quella scena, ma perse completamente il senno per quello che successe dopo: Scott interruppe quella risata angelica posando le sue labbra su quelle della bionda, la quale si staccò in poco sorridendo e sussurrando qualcosa.
Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso ed entrambi l'avrebbero capito quella notte.
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God save the Quinn.
FanfictionRitornarono a sedersi e mangiare: ora loro erano i padroni, il mondo apparteneva a loro e nessuno avrebbe potuto toglierglielo.