Dopo essere uscita dalla stanza, un uomo calvo con la barba l'aveva portata al piano terra dove, dopo essere rimasta in intimo, le era arrivata una doccia di acqua gelata che le aveva tolto lo sporco dal corpo e dai capelli. Con uno straccio cercò di asciugarsi come poteva, poi altre persone le portarono dei vestiti, tra i quali lei scelse dei jeans blu e una maglia, probabilmente da uomo, nera.
Mentre si vestiva aveva molti sguardi addosso e tutti sembravano aver interrotto il loro lavoro per lei, fino a quando arrivò il capo.
-Ritornate al lavoro stronzi!- un ringhio da parte sua, per poi posare gli occhi su Harley.
Quest'ultima arrossì non appena notò che lui la stava fissando e, continuando a guardarlo, si abbassò lentamente a prendere i vestiti che le erano caduti dalle mani non appena lui aveva urlato.
Negan notò gli svariati tatuaggi sulle gambe della giovane probabilmente fatti dalla ragazza stessa durante la permanenza in prigione, le se avvicinò e le prese le punte dei capelli e vide che avevano assunto delle colorazioni definite: blu e rosa. Li passò tra le sue dita girando attorno a questa fino a ritrovarsi di nuovo di fronte a lei.
-Rivestiti.- ringhiò tirandole i capelli violentemente verso il basso e si avvicinò al suo orecchio -Cazzo stai distraendo tutti i miei uomini bambolina.- un sussurro, poi mollò la chioma bionda e fece per andarsene.
-Proprio tutti gli uomini?- lo guardò con malizia lasciando intravedere il suo fisico tonico, il quale fu apprezzato da Negan, ma non lo lasciò vedere, semplicemente si girò e andò via senza dire una parola.
Harley si vestì, trovando perfino un paio di anfibi che le stavano leggermente stretti, ma poteva comunque usarli. Un attimo dopo arrivò quello che doveva essere Dwight, da quello che aveva capito, ed era il braccio destro di Negan; era stato proprio lo stesso Negan ad avergli ustionato metà del volto per l'insubordinazione.
L'uomo la portò all'esterno dell'edificio spingendola oltre la rete metallica disseminata di zombie, poi le ridiede la sua mazza.
-Considerala una gentile concessione da parte del capo- ghignò -vuole vedere di che pasta sei fatta.- l'uomo si allontanò e la ragazza cominciò a guardarsi intorno, quando notò come i morti erano pericolosamente vicino a lei.
La ragazza guardò con aria di sfida l'unica finestra visibile dell'edifico: lui la stava osservando.
Cominciò a colpire i morti con foga, uccidendone circa una dozzina solo grazie alla mazza, quando dalle sue spalle degli spari uccisero i rimanenti tre.
Con gradi falciate arrivò Negan che tirò un pugno allo stomaco alla ragazza facendola accasciare a terra e tossire.
-Ma allora la tua stupida testolina ha capito cosa ho detto prima? Ti avrei punita se mi avessi guardato ancora così e vedi un po' te, l'hai fatto!- fece una risata da far paura -Rialzati subito da quel cazzo di pavimento e vieni con me.- il suo tono era ritornato rigido e il suo sguardo duro.
La condusse in un luogo al piano terra che probabilmente si trattava della sala da pranzo comune, la bionda passò a prendere una ciotola di quella che doveva essere pasta e trovò un posto dove sedersi.
Erano presenti circa cinquanta persone in quel luogo tra donne e uomini e quasi instintivamente Harley cominciò a cercare Negan con lo sguardo, quando lo vide seduto in una specie di ripiano al piano superiore assieme al gruppo dei suoi uomini più fidati tra i quali una donna. La giovane, senza un motivo preciso, sentì della gelosia dentro di lei.
-Ehi te sei nuova? Non ti ho mai vista prima.- non si era nemmeno accorta che un giovane ragazzo biondo si era seduto di fronte a lei e ora le stava rivolgendo la parola.
-Cosa?- la ragazza si risvegliò dai suoi pensieri vedendo i due occhi verdi che la guardavano.
-Sono Scott, te?- le stava porgendo un sorriso davvero amichevole.
-Sono Harley, piacere.- anch'essa sorrise, cominciando a parlare con il ragazzo.
-Belli i capelli, sono originali.- la conversazione durò per tutta la cena e anche dopo, quando Scott accompagnò la ragazza nuova nel dormitorio.
-Beh è stato un piacere conoscerti Harley, devo andare a fare la guardia notturna, ci vediamo in giro.-
-Ciao Scott!- salutò con la mano il ragazzo appena conosciuto per poi trovare un letto vuoto, togliersi le scarpe ed infilarsi sotto le coperte. Era stata una giornata stancante e non vedeva l'ora di riposarsi un po'.

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God save the Quinn.
FanfictionRitornarono a sedersi e mangiare: ora loro erano i padroni, il mondo apparteneva a loro e nessuno avrebbe potuto toglierglielo.