Capitolo dieci

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ATTENZIONE: CAPITOLO MOLTO IGNORANTE (PIÙ DEL SOLITO) SI SCONSIGLIA LA LETTURA DI QUESTA PRIMA PARTE A TUTTI I CREDENTI CRISTIANI ODDIO TI AMO PADRE PIO, ALMENO FINO AL PROSSIMO AVVISO. SIETE STATI AVVISATI.

Una volta uscita, ringrazio Codhardin.
Poi poso gli occhi sulla sua pelata e mi sale la voglia di leccargliela. È fottutamente bella, lucente, riesco a specchiarmici dentro. Ma che sto dicendo! Codhardin è uno stronzo bipolare che mi ha appena salvata.
Sì, credo di amarlo.
Ma deve fare lui il primo passo.
Così fa un passo e si avvicina verso di me.
Ok lui ha fatto il primo passo ora io devo fare il secondo.
Così faccio un passo e mi avvicino verso di lui.
Ormai ci divide solo qualche altro passo.
-Dobbiamo andare- dice lui.
Mentre camminiamo lo fisso. Perché è bellissimo. Lui grugnisce a random.
Sì, credo di amarlo.
-È domenica andiamo in chiesa?- chiedo io.
-Gli altri giorni non si può?- chiede lui.
-Non lo so- ammetto io.
Entriamo in chiesa e notiamo un Prete che si sta strofinando le mani con del sapone credo.
-Buonasera Prete!- dico io.
Lui appena ci vede si spaventa e immerge le mani piene di sapone nell'acqua santa.
-Ehm buonasera- dice il Prete.
-Wow non avevo mai incontrato un Prete in vita mia! È un onore!- strilla Codhardin porgendogli la mano.
Il Prete si guarda un attimo la mano destra e poi decide di porgergli quella sinistra. Mi chiedo come mai.
Mi è sempre piaciuto andare in chiesa, credo molto in essa. Ricordo che quando ero piccola, tutti i bambini avevano paura di Prete Occhio Fin, che penso veniva chiamato così perché aveva un occhio bello, solo uno dei due però. O forse no. Boh.
Fatto sta che andava sempre in giro con la Bibbia in una mano e un sacchetto di caramelle nell'altra, la croce nella tasca posteriore dei pantaloni. Ogni volta che incontrava un bambino gli offriva una caramella, alcuni se la davano a gambe, altri prendevano la caramella. Quelli che la prendevano però scomparivano misteriosamente. Che strana coincidenza.
Secondo me Prete Occhio Fin è sempre stato un uomo di tutto rispetto, ma dopo qualche anno l'hanno messo in carcere. Peccato era così simpatico.
Entra in chiesa un altro Prete, con il braccio sinistro ingessato.
Lo riconosco, è quello che da piccoli chiamavamo Prete Taglia Alberi! In realtà non ho mai capito il significato di quel nome, ma molti dicevano che era un bravo falegname.
Poi ha perso il braccio destro, così hanno iniziato a chiamarlo Motosega.
-Buonasera Prete Motosega! Cosa l'è successo anche al braccio sinistro?!- chiedo
-Sono caduto dall' altalena, difatti ora mi chiamano Don dolando.-
Proprio mentre sto uscendo vedo due cani entrare.
-Buonasera- dice la Cagna.
-Che bel cagnolino come si chiama?- chiedo guardando il bulldog che sembra mega incazzato vicino a lei.
-Essendo una donna molto di chiesa, l'ho chiamato Dio.-
-Che bel nome! Io tra poco forse prendo un maiale domestico e lo chiamo anche io Dio!- dice Codhardin.
Oh... è così bello quando parla... vorrei non smettesse mai... ma dato che quando parla praticamente urla... forse mi esploderebbero le orecchie.
Però poco importa, perché lui è fottutamente perfetto.

OK LA PARTE IGNORANTE È FINITA ORA ANCHE I CRISTIANI POSSONO LEGGERE SE VOGLIONO. CIAO.

-Mi è venuta fame.- dice lui mentre siamo davanti ad un fast food.
Entra senza nemmeno aspettarmi.
Che stronzo bipolare!
Decido di aspettare fuori finché non esce e mi chiede scusa.
Lo vedo ordinare del cibo.
Si siede al tavolo e dalla vetrina mi vede.
Corre (più o meno) verso la porta e la apre
-Oh è vero che ci sei anche te! Non mi ricordavo scusa!- dice lui a bocca piena.
Sembra sul serio dispiaciuto.
Questa proprio non mi va giù!
-Cosa?! Credi che me la beva?!- grido io furente.
Lui mi fissa un attimo e poi mi porge la sua Cola-Cola.
-Te la bevi?- chiede lui.
-Certo- dico prendendo la Coca-Cola e
bevendola, ancora un po' arrabbiata ma non troppo.
-Ti va di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia?- gli chiedo speranzosa mentre lui finisce di ingurgitare il sesto fas food.
-Non lo so mamma dice che non devo fare troppi sforzi dopo aver mangiato perché poi mi sale tutto e mi metto a vomitare.- dice lui.
-Quindi è un sì?- chiedo
-Certo!- dice lui.
Camminiamo in silenzio sulla spiaggia, l'unica cosa rumorosa che riesco a sentire è il mio cuore che batte forte nel petto.
-Che belle le stelle gialle- dice lui indicando le stelle.
-Sì, sono bellissime- dico.
-Già, ma c'è una stella ancora più bella-
dice lui.
Sento le guance diventare rosse e il respiro spezzarsi.
Sta parlando di me?!
-E chi sarebbe?...-
-Il sole. Secondo me è la stella migliore.-
Il sole???
Ma è un maschio???
-E chi sarebbe questo sole?!- chiedo.
-Quello che sta in cielo e ci illumina tutti.-
-Sarebbe Dio?-
-Boh forse-
Fiuuuu meno male. Intendeva Dio.
-Ma non c'è una stella... anche qui sulla terra che ammiro molto?...-
Chiedo un po' timidamente ma non troppo.
-Non esistono stelle sulla terra. Almeno non credo. Mia mamma m'ha detto che stanno solo in cielo.- dice lui infilandosi un dito nell'orecchio.
-Sì ma... una persona... che per te è una stella però...- gli spiego io.
-No tranquilla ci vedo bene so distinguere una persona da una stella.-
Dice lui.
Cosa intende?
Non lo so e forse non lo saprò mai, so solo che stiamo camminando sotto una notte di stelle gialle, e che non so se sono più gialle le stelle o i denti di Codhardin, però il tutto, è fottutamente perfetto.
Sento le farfalle che svolazzano nello stomaco.
-Cazzo mi è entrata una farfalla in bocca.- dice Codhardin sputacchiando in giro.
Quindi anche lui le ha! Quindi anche lui è innamorato di me! Ma è fantastico! Ora deve solo dirmelo, perché si sa è sempre l'uomo a fare il primo passo.
Sempre.
O almeno nelle fan fiction è così.
Sempre.
-Io devo andare- mi dice sulla soglia di casa sua.
-Anche io.- dico.
Stiamo un attimo in silenzio
-E allora vai.- dice lui.
Mi manda via così??? Come osa?!
-Perché?-
-Hai detto che devi andare-
Ah già.
-Non mi saluti?- chiedo sperando in un bacio.
-Ciao Tesla- dice e poi entra in casa.
Torno a casa piangendo perché non mi ha baciata, ma poi penso che forse non è ancora pronto.
Difatti quando arrivo a casa la cena non è ancora pronta.
Ma tanto io ho già mangiato e quindi fuck me ne vado a dormire pensando a lui, a Codhardin.

Sotto le stelle gialleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora