Capitolo undici

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Quella sera Martina della Penombra avrebbe dato una festa.
Mi aspetto che Codhardin mi inviti.
Ma non lo fa.
Stronzo bipolare!
Poi all'improvviso ho un'idea brillante, un'idea originalissima, davvero non l'ha mai pensata nessuno...
Verrò alla festa con un altro ragazzo per far ingelosire Codhardin! Aha ma quanto sono sveglia!
Arrivo quindi a scuola ed aspetto che qualcuno mi inviti. Vedo avvicinarsi Matteus Renzus
-Vuoi venire alla festa con me? Sì certo Renzus!- mi domando e mi rispondo da sola mentre lui è davanti a me.
-Oh ma è fantastico!- strilla Renzus.
La scuola è noiosa come al solito, accadono le solite cose normalissime: un professore si lancia giù dalla finestra disperato, i ragazzi rapper neri fanno finta di essere Eminem e Olino Trump gioca a Pokemur go, cercando di catturare il maggior numero di messicani. Solite cose.
Quindi, mi preparo (come se fossi una cena abbondante) e andiamo alla festa. Non vedo l'ora di vedere la faccia di Codhardin quando mi vedrà con un altro.
Esco di casa e vedo Renzus, più figo che mai.
-Eccomi baby boom boom- dice con voce sexy. Ma perché boom boom? Sembro una bomba? Sono grassa? Sto per esplodere?
Ci avviamo a piedi perché lui è povero e neanche un auto si può permettere. Ma neanche una bicicletta. Forse ha lo skate. Tutto questo è fottutamente eccitante.
Arriviamo alla festa, c'è moltissima gente e la musica è altissima.
-C'è un sacco di gente!- grido ad alta voce (XD) per farmi sentire da Renzus
-Lo so!- ribatte lui indicandomi un sacco della spazzatura pieno di persone.
Non riesco a vedere Codhardin.
Stronzo.
È colpa sua se non lo vedo.
Tra la folla si forma un cerchio
-Fate spazio!- urla un bianco alto grosso e muscoloso. Ha un cappellino girato all'indietro.
-Che sta succedendo?!- chiedo a un sordo muto cieco.
-Si stanno sfidando ad una battaglia rap epica quel bianco alto e grosso e quel nero basso e magro ma pur sempre nero. L'hip hop ce l'ha nel sangue, nero si nasce non si diventa!- mi risponde il sordo muto cieco.
-Facciamo una scommessa? Per me vince il bianco perché è più alto-
-Ok scommettiamo 50 soldi del Monopoli. Però sii sincera che non posso vedere se sono giusti i soldi che mi darai!-
-Tanto vinco io- dico. Ne sono sicura è troppo alto per non vincere.
-Scappa!-
Sento una voce provenire da dentro di me.
È il Mio Cuore che mi parla.
-Che cazzo vuoi il Mio Cuore?!-
-Scappa, fidati di me!-
-E perché mai dovrei? Sei solo il Mio Cuore. Ora sparisci che devo vincere 50 soldi del Monopoli.-
La sfida comincia, inizia il rapper bianco.
-Ah ah, alzate gli ani e batteteli per me! Uno due tre, uno due tre!
Tu mi odi solo perché sono bianco ma a scuola ho un banco mentre tu vai al parco! Mi chiamano anche "Stupido Man" perché sono troppo trasgressivo tu sei solo un bambino io sono aggressivo!-
Pooooh che grande! L'ho sempre saputo che i bianchi sanno fare rap.
Ora tocca al rapper nero.
-Hey Baby... io voglio fare Chakalakalaka boom boom con te!-
La folla impazzisce. Tutti acclamano il rapper nero.
Beh devo dire che è stato un rap geniale.
Decido di non pagare il sordo muto cieco e me ne vado stile film d'azione.
Cammino velocemente a passi lenti verso l'uscita, ho bisogno di prendere aria. Inizio a muovere le braccia e le mani
-Cosa stai facendo?- chiede Renzus alle mie spalle
-Sto cercando di prendere aria ma continua a sfuggirmi. E sta ferma!-
-Tranquilla ti aiuto io vado a prendere una rete da pesca!-
-Una rete da pesca? Ma sei scemo passa in mezzo ai buchi, è aria!- Rispondo. Certe volte è un po' stupido.
-Mhhh... allora la retina da Ping pong va bene?-
-Certo!-
Mentre Renzus entra in casa vedo il Mio Cuore avvicinarsi a me
-Fidati è meglio se non stai qui...- dice
-Oh ma tu mi segui ovunque?!- rispondo innervosita.
-Non proprio ma rimedio subito- dice lui.
Pochi secondi dopo mi arriva la sua richiesta di seguirmi su Instagram.
-Basta ne ho abbastanza! Ti tolgo dagli amici su Feisbuc, su Snapciat e su Instagram dove ti ho appena accettato! Voglio vedere dove mi segui dopo!-
Urlo io.
Lui abbassa la testa cuoriciosa e se ne va via.
Un po' mi sento in colpa.
In questi momenti vado sempre in chiesa a pregare. Mi aiuta.
-Hey hai bisogno?- dice una voce dietro di me. Mi giro e c'è Rosario Muniz.
-No tranquillo... ti chiamerò quando avrò bisogno Rosario...-
-Ok ce l'hai il mio numero?-
-È quello che finisce con 666?-
-Sì... ci vediamo!-
Quando lui sparisce non si sa dove mi sento di nuovo sola. Tutto questo è fottutamente deprimente, fottutamente imperfetto e fottutamente fottuto.
E poi lo vedo, nella penombra, il mio badboy, stronzo bipolare preferito, Codhardin.
Minchia è grosso come una mongolfiera.
-Aiuto!- grida.
Sta di attirare la mia attenzione, non ha bisogno davvero di aiuto.
E prima non si faceva nemmeno vedere, pff che stronzo.
-Aiuto! Aiuto mi stanno rapendo!-
-Sta zitto ciccione!- dice una voce vagamente familiare.
Ha pure ingaggiato un finto rapitore per rendere tutto più credibile. Pff.
-Aiutoooo!- riesco a vederlo meglio: ci sono due altre persone e gli stanno puntando una pistola alla testa e costringendo ad entrare in auto.
Sarà una postila giocattolo trovata nel kinder sorpresa.
Ma poi faccio due più tre: il kinder sorpresa non è così grande per poter tenere quell'oggetto.
Osservo l'auto partire.
Forse l'hanno rapito sul serio.

Sotto le stelle gialleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora