Sotto le stelle gialle

Capitolo tredici

-Tesla ma dove andiam...-
-Oddio fermati stai per investire il Mio Cuore!-
Dico notando una forma cuorosa che attraversa la strada davanti a noi.
Ricordo che mia madre (personaggio che tanto non si vedrà mai nel corso della storia) da piccola mi diceva sempre "Di fronte ad una scelta segui il tuo cuore". Già peccato che lui sia il Mio Cuore.
-il Mio Cuore presto dov'è tuo fratello il Tuo Cuore??!- urlo così forte che Cameron cade fuori dalla portiera.
-Aspetta che lo chiamo.- dice il Mio Cuore tirando fuori dalla tasca il suo iPhone a forma di capezzali a forma di cuore a forma di Greta Menchi.
-Driiin driiin! Hey fratellone come stai? No non ho bisogno di soldi... La mia malattia? Quante volte ti devo dire che sono gay non malato?! Cosa? No no l'ha detto davvero? Coooosa non la sapevo sta cosa AHAHAHAH che lol devi raccontarmi... ah volevo chiederti una... eh?! Cos'è che ha fatto il Suo Cuore? È finito in carcere?! E ora dov'è?! Ah già in carcere... va beh volevo chieder... come il cane è morto?! L'hai investito tu con la tua Panda?? Eh? Con il panda? Perché hai rubato un panda allo zoo?? Ah è un leone che hai chiamato panda?! E ha ucciso il cane per quale motivo? Non gli lasciava mangiare i suoi croccantini?? Ah ma intenti il canarino che abbiamo chiamato Cane? E perché stava mangiando i croccantini del gatto che abbiamo chiamato Leone?! Era geloso del suo nome?! Ma perché un leone dovrebbe essere geloso di un...-
-MA OHHHHHHHHHH! AVETE ROTTO IL CAZZO STO CERCANDO DI LEGARE AD UNA SEDIA ELETTRICA CODHARDIN!- grida una voce dalla finestra di una casa molto vicina sulla nostra destra.
-Sì scusate!- dico io
-Puoi fare più piano Amo?! Stanno cercando di legare ad una sedia elettrica Codhardin, non dev'essere un lavoro facile!- mi arrabbio con il Mio Cuore.
-Sì scusa Teso! Stavo dicendo...-
-Ragazzi...- inizia a dire Cameron
-Sta zitto non vedi che stiamo cercando di trovare Codhardin?!- diciamo all'unisono io e il Mio Cuore.
-Ragazzi ascoltate...-
-Zitto!-
-Ma davvero guardate che...-
-Zitto!-
-Ma ragazzi sono serio Codhardin...-
-Z-I-T-T-O!-
Quando finalmente Cameron si decide a stare zitto sentiamo un urlo molto familiare provenire dalla casa qui a fianco. Un urlo grottesco, da suino, ma anche un po' simile all'urlo di due room quando vengono rinchiuse nel gabbiotto della Lidl.
-Ommioddio Amo Teso Amo Teso mi sa che in quella casa c'è Codhardin!- grida il Mio Cuore.
Senza pensarci due volte, mi piombo sulla porta di casa.
-Aprite o la sfondo!- grido, mente mi allontano per prendere la rincorsa
-L'avete voluto voi!- corro verso la porta e mi ci piombo nuovamente sopra, ma non si apre. Allora inizio a tirare calci come ho visto fare nei telefilm americani di polizia.
-Tesla guarda che...- ma perché non può stare un po' zitto Cameron?!
-...Guarda che la porta è aperta...- dice abbassando la maniglia e aprendo così la porta.
-Beh ovviamente lo sapevo solo che volevo dare un tocco d'azione alla storia. Ma tu non puoi capire!-
-Ragazzi io rimango fuori a controllare che non arrivi nessuno!- ci informa il Mio Cuore.
-Cameron rimani qui, voglio essere io e solo io a salvarlo.-
-D'accordo...- dice abbassando lo sguardo, tristemente.
Salgo le scale, la casa ha un sacco di piani e moltissime stanze.
Sento ancora un urlo, ma non capisco bene da dove provenga. Davanti a me appare qualcosa che inizialmente mi spaventa un pochino
-Tranquilla sono il Tuo Cuore, il fratello di il Mio Cuore- dice un tizio uguale a il Mio Cuore solo di colore blu
-Bene dove devo andare?-
-Seguimi!- lo seguo su per le scalinate finché non arriviamo al tetto.
-Non può essere qui!- deduco
-Sì scusami la mia applicazione "Trova il tuo obeso" ha sbagliato qualcosa. Scendiamo di due piani.-
Arriviamo davanti ad una stanza e sento subito le urla di Codhardin.
-Oddio c'è Codhardin! Vado a salvarlo?- chiedo dubbiosa
-Ma certo!- risponde il Tuo Cuore.
Apro la porta questa volta usando la maniglia.
Poi penso che fa troppo poco film d'azione
-Scusate rifaccio la scena, tranquilli non ho visto nulla.-
Il Tuo Cuore mi guarda un po' stranito, ma lui non può capire.
Tiro un calcio alla maniglia e la porta si apre di colpo.
La prima cosa che vedo è Codhardin legato per i mignoli ad una sedia di legno. Il cuore mi esplode in mille battiti. Davanti a lui ci sono due persone: Rapitore e un'altra persona vestita come lui con una mazza da baseball in mano.
-Presto fuggiamo dalla finestra Rapitrice!- dice Rapitore alla sua collega. Ah quindi l'altra è una donna... o forse è un trans?
-Non finisce qui!- dice Rapitrice mentre si lancia giù dalla finestra, seguita da Rapitore.
-Ahia cazzo! Potevi dirmelo che c'erano le spine sotto!- sbraita Rapitrice.
-Muoviti andiamo!- li sento fuggire.
Rimango un attimo a fissare incantata Codhardin... ogni giorno è fottutamente più bello e più grasso...
gli è cresciuta la barba ma neanche un pelo in testa... sembra il barbone sotto casa mia che ignoro sempre... e tutto questo è bellissimo.
Mi avvicino a lui a passi lenti, il suo sguardo è spaesato.
-Hey Codhardin...-
-Uh? Ah ciao Tesla non ti avevo visto-
Risponde
-Tranquillo non avere paura ora ti libero...-
-No! Aspetta dimentichi che è una sedia elettrica!- grida così forte che mi stordisce
-Ahhh è vero! Cazzo come faccio quale filo devo tagliare?!- grido a mia volta.
-Ma è una cazzo di sedia di legno!- grida il Tuo Cuore.
-Ma sei idiota?! Dietro la sedia c'è un bigliettino con su scritto "Sedia elettrica"- dico io. Certa gente è proprio stupida.
-Oddio come facciamo ora?!- chiede il Tuo Cuore.
Iniziamo ad urlare a caso per un bel po' finché sulla soglia della porta compare
Cameron.
-Ho sentito urlare, che succede?!-
-Sono legato ad una sedia elettrica e non so come liberarmi!- grida Codhardin. Vorrei aiutarlo ma non so davvero come fare.
Cameron si avvicina
-Ma sei legato con i mignoli ad una sedia di legno!- dice lui
-Lo so, non è terrificante?!- grida Codhardin.
Cameron sospira
-Ragazzi non è una sedia elettrica... è una sedia di legno con attaccato un bigliettino con scritto "Sedia elettrica"-
Noi non capiamo così stacca il bigliettino dalla sedia.
-Voilà, non è più una sedia elettrica!- dice.
Tiriamo un sospiro di sollievo, c'è mancato poco.