Capitolo quattro

5 0 0
                                    

Apre il porta bagagli e scendiamo.
Ormai è buio pesto così accende la torcia elettrica e andiamo verso una piccola casa in legno in mezzo al bosco.
-Questa casa ha tre stanze. Il salotto, il bagno e la stanza delle torture.
Tu andrai nella stanza delle torture ok?- dice lui.
-Ok.-
Apre la porta di casa e all'improvviso ho un brutto presentimento.
-Ma tu starai con me, Rapitore?-
-Oh no io vado in salotto a guardare il Napoli.- dice lui.
Annuisco ma ho ancora un brutto presentimento.
Accende le luci e mi conduce verso una stanza.
La apre ed un strana luce biancastra la illumina.
Le pareti sono bianche e il pavimento è composto da piastrelle nere. C'è una sedia in mezzo alla stanza e vicino ad essa una corda.
A fianco, c'è uno stereo e sopra un CD.
Che cosa sta succedendo?
Sono molto confusa.
-Questa è la stanza delle torture.- dice lui.
-Ma perché si chiama così?- chiedo
-Oh oh oh... lo scoprirai presto- sotto il
passamontagna intravedo un sorriso malefico.
Ora ho sul serio paura.
-Rapitore ti prego no! Qualsiasi cosa non farmi del male!- lo imploro
-Sta zitta- mi dice lui ed io mi zittisco all'istante. Mi punta la pistola alla nuca.
-Siediti su quella sedia- mi dice.
Obbedisco.
Prende la corda e mi lega alla sedia.
-Rapitore, ti prego...-
Lui non mi ascolta ed infila il CD nello stereo.
-Buonanotte- dice lui mentre esce dalla stanza.
Poi dopo un secondo entra di nuovo
-E non urlare che tanto nessuno ti sentirà-
Chiude la porta ma dopo un secondo la apre di nuovo
-Non perché la stanza è amplificata, ma perché tanto i vicini sono sordi.- aggiunge, poi si chiude di nuovo la porta alle spalle.
Non ho nemmeno il tempo di avere paura che rientra nella stanza
-Cazzo mi sono dimenticato di azionare lo stereo- quindi si avvicina ad esso e lo accende.
Scappa il più velocemente possibile fuori dalla stanza e si sbatte la porta alle spalle.
Parte una canzone.
Oh no!
È la canzone "Dreg mi daun " dei Two Directions!
Oh no!
Non posso ascoltare questa roba!
Mi copro le orecchie ma poi mi ricordo che sono legata.
La canzone finisce e io mi sento a pezzi.
La canzone mi ha distrutto mia ha tolto tutto, mi ha svuotato, sono un cadavere di mummia.
Ho bisogno di respirare e poi sento un'altra voce provenire dal disco.
-Make America great Again-
Oh no! È Donald Trump!
La frase continua a ripetersi e io sto morendo lentamente.
Dopo 30 minuti finisce e io ormai sono un corpo senza vita.
-Ciao, il Napoli ha vinto- riesco ad intravede la figura del ragazzo col passamontagna.
Poi si sente bussare alla porta
-Toc Toc!- dice una voce femminile fuori dalla porta. Mi sembra la voce di Bionda.
-Shhh! State zitti potrebbe essere armato- dice una voce maschile, credo sia quella di Cameron.
-Codhardin ma che cazzo fai!- dice di nuovo Cameron.
Codhardin?
È venuto a salvarmi?
Sento lo stomaco capovolgersi per otto volte mentre sento quel nome.
Mi odio per avere uno stomaco.
Ma ricordo anche che senza di esso non potrei sopravvivere.
Mi odio per averlo notato.
-Chi è?- chiede Rapitore rimanendo davanti a me.
-Basta che guardi fuori dalla porta!- risponde Codhardin.
Il ragazzo ci pensa un attimo e poi apre la porta.
Inizio a sentire che si pestano e che volano corpi.
Qualcuno apre la porta è Cameron.
No no no! Non deve essere lui a salvarmi dopo non è bello!
-Esci! Fa' venire qui Codhardin! Dev'essere lui a salvarmi!- sbraito.
-Ma...-
-Niente ma!-
Cameron ci rimane malissimo e chiama Codhardin.
-Eccomi Tesla!- dice lui.
Quando lo vedo, sono al settimo cielo.
Prende la sedia dove sono legata e inizia a morderla.
-Non riesco a romperla!- dice lui disperato.
-Oh no!- dico io disperata.
Spezza una gamba della sedia.
-Mi sa che...- inizia a dire Codhardin.
-Non lo dire nemmeno! Ce la farai a togliermi da questa sedia in qualche modo!- dico io.
-Eh? No dicevo mi sa che è meglio se chiediamo a Cameron- afferma lui.
-Cameron? No devi essere tu a salvarmi! Chiedigli solo le istruzioni!- dico io.
Lui annuisce e chiama Cameron che arriva subito.
Gli spiega velocemente la tragica situazione, mentre sentiamo ancora pestarsi nell'altra stanza.
-Ma non vedi che è legata?! Basta che la sleghi!- dice Cameron
-Oh è vero!- dice Codhardin.
Così si avvicina e mi slega.
Appena mi libera lo abbraccio fortissimo, sentendomi sprofondare nella sua ciccia.
-Grazie...- gli sussurro.
-Ok prego- dice lui.
Che stronzo!
Io gli ho detto grazie e lui mi ha detto che prega?! Ma cosa c'entra ora poi!
Bipolare!
Vedo Bionda, Il Mio Cuore e Olino Trump piombare nella stanza.
-Ma ci avete messo così tanto? Tre contro uno?- chiede sbalordito Cameron.
-No! Cioè mentre lo picchiavamo lui è scappato e non c'è ne siamo accorti, quindi siamo rimasti un quarto d'ora a picchiarci tra di noi!- dice Olino Trump.
-Quindi vi siete fatti scappare il ragazzo?- dice Cameron
-Sì- dice Bionda.
-Io direi che dobbiamo cercarlo! Magari è sotto il divano!- dice Codhardin. Amo quando fa il brillante.
Così tutti ci mettiamo a cercarlo in giro per la casa, non trovando nulla.
-Secondo me è fuggito- è un'ora che Cameron lo dice, ma fino ad ora nessuno gli aveva creduto.
Ora pensiamo sia la teoria più sensata.
-Dovremmo andare in polizia- suggerisce Cameron.
-Si penso anche io- dice il Mio Cuore.
Nasce una discussione perché Olino Trump e Bionda non sono d'accordo.
Io invece fisso Codhardin che si sta pulendo i piedi con il rubinetto.
No, non nel senso che ha i piedi sotto l'acqua del rubinetto, ma ha proprio staccato il rubinetto dal lavandino e si sta pulendo i piedi con quello.
Lo ammetto, alcune volte fa delle cose strane, ma sono proprio queste cose a piacermi di lui.
SONO LE PICCOLE COSE CHE AMO DI LUI.
*Dovevo metterla sta frase, viva le fan fiction che contengono questa frase (cioè la gran parte)*

Sotto le stelle gialleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora