capitolo 2

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Smisi di respirare col solo risultato di annaspare per recuperare l'aria perduta.

Gli occhi celesti spalancati come la bocca a formare una perfetta 'o'.

Non emisi suono per diversi minuti finché Elisa con la solita delicatezza da elefante mi scrollò per le spalle.

Battei furiosamente gli occhi per riprendermi dallo stato di schok.

Mi dovetti schiarire più volte rumorosamente la voce prima di proferire parola.

" È quello che penso che sia?!"

Il mio cervello deve essere andato in tilt, del tipo 'torno fra cinque minuti'.

Elisa rise, di sicuro della mia espressione.

" Si "  fu la sua sintetica risposta. Breve ma coincisa.

Oltre le spesse sbarre del diametro del mio braccio ricoperte da un abbondante strato di ruggine vi era un essere che di umano non aveva nulla.

Era un animale, non un animale comune, neanche uno di quelli presenti negli zoo, ma di quelli descritti come leggende e raffigurati dai nostri antenati in modo acerbo e superficiale.

Mi dava le spalle dove lunghe protuberanze spuntavano da esse fino a toccare terra, esse erano maestose e ripiegate con cura come a uniformarsi con la schiena punteggiata da cunei e squame. Squame che mi affascinavano per la propria lucentezza e sfumatura, parevano bagnate, quasi luccicanti come le pietre ambrate che si intravedevano dalla spiaggia fra un onda all'altra durante una giornata di sole.
Volli toccarle.
Sulla testa aveva piccole screste che andavano diminuendo fino a scomparire dalla mia visuale.
Volevo che si girasse, volevo scorgere i suoi occhi, vederne le sue sfumature, costatare se fossero  suggestive quanto il colore rossastro della sua 'pelle'.

Attorno alla creatura ,
degli uomini con diversi oggetti di dubbia provenienza infastidivano l'essere infilzandolo lievemente o dandogli dei colpi.

Non sembrava particolarmente preoccupato di loro, le sue squame oltre a essere belle esteticamente gli conferivano una sorta di protezione.

Con non poca fatica rivolsi l'attenzione ad Elisa intenta ad osservare estasiata la leggendaria creatura.

" Elisa, sai chi ha catturato il drago? "

Lei mi guardò un attimo spaesata, forse rielaborando la mia frase.
Si riprese in fretta dopo avermi guardato scioccata.

Anche senza la sua risposta capii dalla sua espressione che non ne aveva idea.

Si sbattè una mano in fronte.

Non era da lei tralasciare simili dettagli.
L'ho sempre vista come una sorta di regina dei gossip, se volevi delle informazioni su chiunque della città lei era la persona giusta a cui rivolgersi.

Non perse tempo mi afferrò il polso e si addentrò fra il mare di corpi trascinandomi con se in quell'inferno.

Sbucai in una parte indefinita della piazza.

Presi lunghe boccate d'aria fresca dopo esser stata costretta a respirare l'aria viziata e nauseabonda per un tempo che mi parve interminabile.

Poi riprese la sua corsa con me al seguito...

Innamorata di un dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora