capitolo 9

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Al risveglio avevo notato una strana bruciatura sulla mano destra, proprio nel punto dove lo sconosciuto in biblioteca mi aveva afferrato il polso per trattenermi.

Ma chi era?

A quanto ne sapevo, solo io ed Erik possedevamo la chiave. Sempre che fosse stato sincero.

Oggi avrei chiesto conferma ad Erik, magari era lui. si ma se così fosse cosa ci faceva lì in piena notte?

Forse non ero la persona adatta per giudicare visto la mia scappatella di ieri sera, però ero curiosa.

Lo stesso frastuono di ieri mi aveva svegliato prima del previsto, erano a malapena le otto.

Era sabato, quindi ero a dir poco irritata.

Mi feci una doccia veloce, indossai dei jeans azzurri scoloriti e un maglione blu oceano poi mi diressi fuori.

Il sole era appena sorto colorando gli edifici circostanti di un tenue arancio.

Mi diressi in piazza dove vi era già una folta folla nonostante l'ora.

Il carro risiedeva nello stesso punto di ieri sera. Mi avvicinai ad esso spinta dalla curiosità.

L'enorme drago giaceva supino nell'enorme gabbia.

Un moto di tristezza e compassione mi assalì così decisi di recarmi in biblioteca sia per recuperare il cellulare, ma soprattutto il diario.

Ero di fronte alla biblioteca con la chiave in mano.

Avevo paura di entrare, oggi era giorno di chiusura, ma non era quello a turbarmi, avevo il timore che l'uomo di ieri fosse rimasto intrappolato lì.

Mi feci forza ed inserii la chiave nella toppa poi con un respiro profondo la girai facendo scattare la serratura.

Feci un passo in dietro aspettando qualche minuto, poi mi decisi ad afferrare la maniglia e spalancare la porta che sbattè conto il battente.

Entrai nella penombra della stanza e mi richiusi la porta alle spalle, non a chiave per facilitarmi una eventuale fuga.

Ripensando alla porta chiusa di ieri e al mio terrore mi assalì un brivido di paura che però soppressi subito.

In quel momento mi resi conto che l'individuo aveva avuto tutto il tempo per riacciuffarmi mentre smanettavo impacciata con la serratura.

Allora perché mi aveva lasciata andare?

Mi diressi cauta nel settore di storia antica dove ritrovai il cellulare che raccolsi insieme al libricino antico.

Lo fissai tastando il tessuto di pelle logoro, poi lo aprii scorrendo velocemente le pagine.

Vi erano piccoli riferimenti su varie specie di creature chiamate con nomi in latino.

Mi sedetti sulla scrivania di Erik lasciando le gambe a ciondolare irrequiete al di fuori del legno di noce.

Aquisii diverse informazioni alcune meno credibili di altre, ma se c'era una cosa che avevo imparato era di tenere la mente aperta ad ogni possibilità.

E così feci.

Innamorata di un dragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora