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-"Avanti soldati! Ricognizione per la città!" sento una voce strepitare.

Mi stropiccio gli occhi per poi mettermi a sedere sulla branda. Le prime luci dell'alba entrano attraverso il tessuto speciale della tenda dove io ed altri diciannove soldati siamo messi a dormire. Questo tessuto - denominato Hi-Fabric - appena rivela la minima luminosità diventa trasparente verso l'interno. Quando la luminosità è invece eccessiva, fa da flebile schermo. È molto utile in capi ricognitivi come questo per evitare sprechi di energia e di farsi inoltre notare inutilmente.

Non riesco però ancora a smettere di pensare al Maggiore Henderson.

Come può solo permettersi di rivolgersi - non solo a me - a chiunque in quella maniera?

Mi porto le mani ai capelli corvini, tagliati a caschetto scalato verso i lati del viso, tirandomi qualche ciocca tra le dita per far sbollire il nervosismo. Prendo un lungo e profondo respiro, chiudendo gli occhi per regolarizzarlo. Mi alzo poi in piedi, raggruppo i miei abiti per l'uscita e li indosso con rinnovata stabilità.

La giacca nera non é eccessivamente pesante durante le prime ore dell'alba e la chiudo sino in cima, attenta a non pizziccare all'esterno la catenina con su scritto il mio nome. Nuovo giorno, solita routine. I pantaloni stretti adatti al movimento perfetto decido di riempirli con un paio di coltelli da lancio all'altezza della coscia sinistra con una fascia apposita - con funzione di laccio emostatico, in caso.

Indosso gli anfibi alti fino a metá polpaccio, inserendo nel destro la mia adorata pistola P99, senza dimenticarmi di controllare che i due caricatori siano completi.

Mi sciacquo velocemente il viso con dell'acqua fredda mentre i miei compagni di tenda parlottano tra loro. Oggi non ho intenzione di addentrarmi nei loro discorsi.

Esco finalmente dalla tenda mentre Ton ed Henderson stanno parlando.

-"Non può accompagnarmi qualcun altro?" chiede quest ultimo, mentre io mi avvicino senza farmi notare o sentire.

-"No, Maggiore. Capisco che non si sentirá a suo agio, ma le assicuro che..." si spiega il Capitano.

-"Di cosa stiamo parlando?" chiedo, finalmente giunta tra i due, intromettendomi freddamente.

Henderson assume un'aria stupita ed io sono soddisfatta della mia performance.

-"Del fatto che lei dovrà accompagnare il Maggiore in prima linea per i giorni in cui verrà ospitato qui." mi informa Ton, con un sorriso imbarazzato.

-"Che cosa?!" chiedo, sbarrando gli occhi.

-"Immagino che operare immediatamente in contatto con il pericolo non sia la tua routine..." fa del sarcasmo il nostro nuovo amico.

-"Con... Lui?!" sbotto, senza dar peso al suo commento e guardando Ton.

-"Complimenti per la perspicacia." ridacchia il Maggiore "Ho chiesto di andare da solo, ma mi è stato negato il permesso."

-"Esatto. Nonostante l'ordine che ha ricevuto da Washington, Signore, non possiamo farla avanzare da solo. Per il regolamento NATO si deve essere accompagnati da almeno un soldato." spiega il Capitano Ton, specialmente a me.

-"E a quanto pare la fortunata sarai tu." sbuffa Henderson "Almeno muoviti a prepararti. Ho parecchio lavoro da fare." dice, muovendo le spalle per rilassarle ed allontanarsi.

Osservandolo mentre se ne va, noto che ha giá l'equipaggiamento Exo regolato e indossato con annesse armi e strumenti.

Exo è un esoscheletro particolare, migliorato, utilizzato dalle più recenti milizie per diverse funzioni: distribuzione migliore dei pesi, ottimizzazione del trasporto di armi e altro, mobilità migliorata - velocità, salti -, forza e alcune funzioni avanzate come invisibilitá e compromissione di impianti elettronici altrui.

-"Mi dispiace..." boffonchia Ton, mettendomi una mano sulla spalla.

-"Si fidi, dispiace più a me." affermo stizzita io, sottraendomi al contatto fisico e dirigendomi alla tenda armeria ancora vuota.

Mi dirigo al mio baule e lo apro, trovandoci dentro il mio Exo leggero e le mie armi. Estraggo il mio esoscheletro senza alcuna difficoltà dato il suo materiale pressoché inconsistente. Infilo i polsi nelle cinghie rigide che si regolano poi automaticamente, assieme a quelle per gli avambracci e le braccia. L'ampia placca sulla schiena la sistemo chiudendo un'altra cinghia sotto i seni e sopra i fianchi. Muovo le braccia, per controllare l'esatta regolazione dell'Exo, per poi portare il mio braccio destro sulla parte bassa della lastra spinale ed accendere l'intera armatura.

-"Exo armato." mi comunica la struttura con la solita voce fredda.

Dalla placca principale sulla schiena scendono altre stanghe di metallo che si allacciano magneticamente ai pantaloni appositi che indosso. Muovo quindi le braccia con innata leggerezza e facilità, aiutata dai cardini appositi locati sui gomiti e sulle spalle che congiungono le varie barre di metallo. Saltello a piedi uniti, verificando che la struttura del salto non sia danneggiata.

Mi piego poi sulle ginocchia, raccogliendo dal baule il mio casco nello stesso materiale dell'esoscheletro. Lo allaccio e premo un pulsante posizionato sulla tempia destra che fa scendere una visiera trasparente. Su di essa è possibile visualizzare i dati dell'Exo - danni, stato di caricamento delle varie potenzialità - ma anche messaggi dalla base e segnali acustici che rivelano la presenza di segnali non compatibili, ossia dei nemici. Faccio ritrarre la visiera ed estraggo la mia arma prediletta: MP11 con calcio posteriore retrattile, calcio anteriore e caricatori aumentati. La aggancio sul mio fianco destro e mi infilo i guanti neri, stando attenta a collegarli correttamente all'Exo per poterne godere dei vantaggi.

Sospiro ed esco dalla tenda armeria.

-"Era ora." brontola il Maggiore, appoggiato con le spalle ad il muro di un edificio che circonda la piazza mentre si controlla i guanti "Pensavo ti fossi fermata a fare colazione con gli altri."

-"No." affermo, dura.

-"No come? Potrei segnalarti per mancanza di rispetto ad un Ufficiale..."

-"No, Maggiore." stringo i denti, mantenendo il contatto visivo.

-"Meglio che andiamo, allora. Non ho tempo da perdere." sbotta, sganciando dal suo lato sinistro un HBRa3, ottimo fucile d'assalto, che però le squadre di prima linea non hanno a disposizione.

Stacco la mia mitraglietta, premo un pulsante su di essa e abbasso la visiera: caricatori pieni.

Sospiro e seguo l'uomo che sta già avanzando senza alcuna cautela.

Da dove arriva questo?

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Buonsalve! :D

Ebbene, sono consapevole che questo capitolo sia prevalentemente descrittivo (e quindi per voi noioso) e che è liberamente ispirato ad AW, ma serviva per farvi capire che nel 2050 le potenzialità dei militari sono cambiate e che tutto è reso contemporaneamente più facile e più difficile.

In ogni caso, Evelyn - come avrete capito - è una giovane donna piuttosto chiusa e diffidente. Nel futuro ci mostrerà anche altri lati di se'; ma per il momento vi basterà sapere che la sua sospettosità è fondata anche dalla paura di non tornare a casa e che quindi chi le sembra 'pericoloso' per lei è meglio che sparisca.

Non aggiungo altro, o rischio di spoilerarvi metà del libro! :D

Anyway, vi giuro che i prossimi saranno per un buon 90% tutti di azione e suspance... è.é

Fatemi sapere cosa ne pensate (a parte fxdedshadow che è una barbona e shippa il mondo a caso) perché ne ho bisogno per capire cosa vi piace e cosa no e quindi cosa migliorare.

Ci tengo, mi fido. <3 

Kisses

Angel With a ShotgunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora