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-"Non ti muovere!" urlo a Logan che, anche se sembra stia riacquistando lucidità, è comunque piuttosto pallido. Lui annuisce mentre il colore dei suoi occhi sta virando nuovamente sul blu.

Faccio leva sulle braccia e con le gambe mi spingo oltre il bordo del pianale dell'automezzo e, coprendomi al meglio con i sacchi di cibo, cerco di sporgermi oltre la cabina del pilota per vedere se c'è una via di fuga.

Ebbene: non c'è. Stanno mitragliando da degli altissimi edifici sulla sponda opposta del fiume mentre sull'isola che avremmo dovuto raggiungere ci sono alte barricate da cui vengono lanciate granate ad esasperante ripetizione. Proprio quando decido di estrarre la mia MP11 per rispondere almeno in minima parte al fuoco, il primo mezzo esplode con un boato e scaglia detriti di Hi-Fabric e metallo tutt'intorno.

-"Merda." mi sfugge, mentre osservo l'esplosione.

Mi rannicchio dietro la cabina del pilota per evitare che qualcosa mi colpisca.

-"Evelyn, scendi!" mi urla Logan da sotto il pianale. Ha gli occhi nuovamente castani: sta riprendendo il controllo di se stesso, evidentemente. Meglio così.

Non rispondo al suo ordine ma mi volto nuovamente verso il luogo da dove provengono gli spari e posiziono la canna della mia arma sul tetto della cabina, tanto da essere sicura di avere stabilità. Premo poi la mia clavicola sul calcio posteriore e la attivo con un veloce gesto della mano. Sfruttando poi il mirino di cui è dotata che ingrandisce di 3x e la visiera che setto in modalità termica, prendo la mira su un soggetto che sta per lanciare una granata. Premo il grilletto e contrasto con la spalla il rinculo di tre proiettili. Dalla visiera noto che l'ho colpito tra la spalla ed il collo, non so quante volte, più in alto di quanto avessi voluto ma comunque un ottimo tiro data la portata richiesta. Ottengo l'effetto desiderato: la figura cade di spalle sul terreno con la granata in mano e quando questa esplode sono riuscita a far fuori almeno la metà dei granatieri sull'isola.

Mi riparo dietro la cabina, nuovamente, decidendo di intraprendere un'azione meno precisa e calcolatrice. Sbuco verso l'esterno, questa volta dal lato e sparo più proiettili possibili verso un gruppo di uomini riuniti in gruppo. Quando il caricatore è ferito e molti sono morti o comunque incapaci di continuare, mi nascondo ancora e ricarico l'arma, agganciandola all'Exo per poi strisciare sul pianale sino a scendere da esso.

-"Ne ho fatti fuori molti..." sospiro, cadendo nuovamente in acqua.

-"Molti?" mi chiede Logan, lo sguardo inorridito e spaventato.

-"Quanti più sono riuscita. Oltre la mia arma non riesce ad arrivarci. Poca portata." commento, notando che finalmente altri soldati dotati di cecchino o mitragliatrici pesanti stanno rispondendo al fuoco.

-"Doveson! Doveson!" sento urlare oltre il camion, verso sinistra.

Guardo Logan: fa spallucce.

Decido quindi di acquattarmi sino ad essere coperta d'acqua sino alle spalle e di dirigermi il più prudentemente possibile verso la fonte del mio nome. Mi sento prendere per il braccio: mi volto.

-"Non fare cazzate. Per favore." mi dice Logan. Io annuisco, sapendo che in realtà avrei dovuto scuotere la testa perché, si sa: le cazzate sono parte della mia vita.

Vedo il suo sguardo rilassarsi nel momento in cui annuisco e quindi lui lascia la presa.

-"Vengo con te." dice però.

Mi muovo quindi verso la ruota del mezzo, per poi sporgermi in avanti a vedere se riesco a scorgere qualcuno.

-"Evelyn Doveson!" sento di nuovo urlare, sopra il rumore degli spari.

Angel With a ShotgunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora