CAPITOLO 14

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ROSHELLE'S POV

Canzone: Carousel - Melanie Martinez

Sento degli strani rimbombi dentro la testa, i suoni sono tutti ovattati. Ho ancora gli occhi chiusi, così li apro lentamente e... Non ho idea di dove io sia. Credevo di essere nel letto di casa mia, invece sono in una stanza di ospedale. Cerco di sforzarmi di trovare una spiegazione a questa cosa, ma non ricordo proprio nulla. So di essere uscita da casa di Paride, ma poi ho un vuoto totale.

Giro leggermente la testa per guardarmi intorno, ma il collo mi fa malissimo. Faccio appena in tempo a scorgere due figure familiari in fondo alla stanza. Sono una ragazza e una donna sulla cinquantina: le osservo più attentamente e finalmente riesco a capire chi sono. Gaia e mia madre. Non si sono accorte che mi sono svegliata e faccio per chiamarle quando sento la loro conversazione.

"... Non credo sia una buona idea che tu resti qui. Non sappiamo quando potrebbe svegliarsi e i medici dicono che dovrebbe stare tranquilla. E poi, Paride ci ha raccontato della vostra storia e non credo che dovreste vedervi più. Hai fatto soffrire mia figlia e non so quanto potrebbe giovarle vederti qui, ora che è in queste condizioni e in qualsiasi altro momento. Non voglio che la frequenti più, capito?"

"Mi dispiace signora, io... Volevo solo accertarmi che stesse bene, davvero. Ma se lei dice così, allora... Ok, me ne vado." La sua voce trema mentre pronuncia queste frasi. Sento i suoi passi veloci e la porta chiudersi dietro di lei.

Mia madre si avvicina a me e finalmente si accorge che sono sveglia.

"Ciao tesoro, finalmente ti sei svegliata." Mi parla con un tono molto dolce, ma io sono ancora scioccata da ciò che ho appena sentito. Come ha potuto parlare così a Gaia? Lei non lo sa, ma è l'unica persona che vorrei vedere in questo momento, e ora che era così vicina se n'è andata di nuovo.

"Come...? Come hai potuto?" Parlare è uno sforzo immane, la gola mi brucia e non riesco a focalizzarmi bene sulle parole che dico, che escono tutte strascicate e impastate come se fossi ubriaca. Come se non bastasse, ho bisogno di respirare ogni due parole per non rimanere senza fiato.

"Ehi, non ti fa bene parlare ora. Dovresti riposarti." Non credo proprio abbia capito ciò che ho provato a dirle. Mi sforzo di essere più chiara, anche se mi costa una fatica immensa.

"Perché... L'hai mandata via? Senza chiedermi niente?"" Faccio una breve pausa per riprendere fiato. "Io volevo vederla, mamma. E tu l'hai... Mandata via." Questo è il massimo che riesco a dire al momento.

"Rossella, devi capire che non tutto ciò che vuoi è un bene per te. Quella ragazza non lo è per nulla. Paride ci ha raccontato ciò che gli hai detto e ora che sappiamo la verità non abbiamo intenzione di lasciarti rifare gli stessi errori. Meno vedrai Gaia, meglio sarà per te. E fidati, lo dico solo per il tuo bene."

"Chi l'ha avvisata dell'incidente?"

"Paride. Ha trovato il tuo telefono e così ha cercato il suo numero e l'ha chiamata; credo abbia anche letto qualche messaggio" Cosa?! Questo non doveva farlo. "Ma ora chiudiamo il discorso, cerca di riposare un po' per piacere." E se ne va.

Non riesco davvero a capire perché Paride avrebbe dovuto chiamare Gaia per poi raccontare tutto ai miei. Non ha senso. Però, ora che ci penso bene, forse un senso tutta questa storia ce l'ha: voleva illudere Gaia, voleva farle sperare di avere ancora una chance con me, per poi stroncarla. Speravo che gli fosse rimasto un po' di cuore per capire ciò che io desidero in questo momento, speravo che potesse passarci sopra almeno per un giorno, almeno finché sono qui in ospedale. Ma invece no, ha voluto ferire lei e anche me. Una lacrima inizia a scendere, così chiudo forte gli occhi, anche se mi fanno malissimo, e respiro profondamente. Ho bisogno di calmarmi e tutto questo pensare mi fa venire il mal di testa. Quando mi sarò ripresa, faranno i conti con me per quello che hanno fatto.

Best Mistake: Roshaia (SOSPESA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora