Harry's pov 16/05/1998
Ho sottratto la vita a molte persone e ferito tante altre.
I morti nella Sala Grande, la lacrima su di loro versate, tutta la sofferenza, tutto il sangue. Tutto colpa mia.Avevo spento tanti sorrisi, trasformato le lacrime una volta di gioia in lacrime amare di tristezza che bagnavano i loro cari morti.
Ma soprattutto non avrei potuto più rivedere il suo sorriso, quel splendido sorriso che riempiva di felicità chiunque fosse il destinatario. E tutto per colma mia. MIA.Ginny.
George.
Fred.
Avevo cancellato i sorrisi dai volti di Ginny e di George, per colpa mia Fred era morto.
Erano morti i genitori di Ted, mio figlioccio. Quel piccolo bambino che non aveva visto i genitori tornare dalla battaglia, che non riuscivo a guardare perché era colpa mia adesso è orfano.Non ho sentito più nessuno dal 2 maggio, dal giorno in cui era crollato tutto; la scuola, le amicizie, i rapporti e ,per fortuna, i mangiamorte e Voldemort.
Adesso sono in un posto molto significativo per me. In un posto dove sono già stato, dove è stato una persona molto importante.
Da dove posso vedere Hogwarts, ogni giorno quando mi alzo mi infilo il mantello dell'invisibilità e vado fino alla scuola ad aggiustarne un po' alla volta. Dove nessuno mi vedeva, ricostruisco i muri, pietra dopo pietra. Ricordando, senza controllo, tutti i momenti vissuti in quel magico luogo che mi aveva salvato da una vita decisamente terribile coi Dursley.In lontananza di vede il campo da Quidditch, a volte la tentazione troppo forte e mi faccio un giro sulla scopa.
Conservo ancora il boccino che mi ha lasciato Silente. Ogni tanto gli faccio prendere un po' d'aria e mi tengo in allenamento. Tutto il giorno.
Una volta finito ripercorro Hogsmeade e faccio ritorno alla grotta dove erano stati Sirius e Fierobecco.
Arrivato di solito faccio allenamenti su allenamenti: addominali, flessioni.. è l'unico modo per distrarmi da tutto quello che mi passa per la testa.
Ho ricevuto vari Patronus, da Hermione e Ron che mi chiedevano dove sono e sto bene, e la Signora Weasley che mi raccomandava di mangiare. Ma tanto era tutto inutile. Non gli avrei detto dove mi trovavo ma gli avrei risposto . Avevo bisogno di solitudine. Ed era strano. Nessuno ha mai bisogno di solitudine, ma io si. Ma tanto si sa, io sono il bambino che è sopravvissuto, il ragazzo che è sopravvissuto per la seconda volta a un anatema mortale. In fondo io sono solo Harry Potter , il ragazzo con la cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Figlio di una coppia assassinata da Voldemort.
E in quanto a mangiare, non lo faccio. Non ho fame, sto benissimo e non sono ancora morto. In fondo sono solo tredici giorni che bevo, ricostruisco, mi alleno e penso.Ormai ho rinunciato anche a dormire. Sono perseguitato dagli incubi. Lo so cosa state pensando, " Sbaglio o non hai mai smesso di fare incubi?". Appunto.
Di solito di notte esploro la caverna con la bacchetta in mano.Se ve lo state chiedendo adesso sono seduto nel fondo di questa casa di pietra che fissa il muro davanti a me.
C'è una crepa che sembra formare la lettera H.Strano sono qui da molto.
Dopo aver sconfitto Voldemort mi sono smaterializzato direttamente qui. Ho lasciato tutti a festeggiare la "mia" impresa senza di me.Mi alzo e vado più vicino, prendo la bacchetta.
- Lumos- la punto sul punto in cui c'è la crepa.
Sembrano segni di artigli, possibile che fosse lì da quando c'erano Sirius e Fierobecco?
E, se fosse, era proprio una bella coincidenza che sembrasse proprio la sua iniziale.
Provo a sfiorarla ma non succede niente, avvicino ancora un po' la bacchetta con la luce, e noto che vicino ad ogni segmento che formavano la H c'erano vicino altre lettere, stavolta incise con un coltellino.
R e H.
Ron ed Hermione?
Doveva significare che avevo bisogno dei miei migliori amici? Forse. O erano lì da prima dell'incisione grande?
Vediamo, come faccio a saperlo?
Ok, ci sono.
- Nox- sussurro e poi punto la bacchetta sul muro.
- Rivelio- non succede niente.
- Tempius- dal muro si stacca un pezzo di pergamena con su scritto qualcosa:
" 1995"
Quindi era lì dal 1995... da quando Sirius si era rifugiato lì. Allora doveva essere per forza lui ad averlo fatto. Ma perché?
Boh.Ginny's pov.
Nessuno aveva notizie di Harry. La sua mancanza era una terribile condanna; quegli occhi che, quando ti rivolgevano anche solo uno sguardo, riuscivano a farti dimenticare qualsiasi cosa avessi in testa e restare a guardare quel viso fantastico. Mi mancavano.
Ron e Hermione gli avevano spedito vari Patronus ma non tornavano e quando tornavano non avevano risposta. Anche mamma aveva ne aveva mandato raccomandando a Harry di mangiare. Sempre la solita mia madre.
Comunque io non ce la faccio. Io e Hermione siamo convinte che sia un un posto lontano da solo e disperato. E per me è doloroso.
Avevo l'insopportabile sensazione di essere IO la causa di tutta quella tristezza. Di essere IO l'origine di quel tremendo silenzio. Di essere IO il motivo di quella disperazione. Della SUA disperazione.
Quando, prima di consegnarsi a Voldemort , era venuto nella Sala Grande aveva visto Fred disteso con tutti i Weasley e Hermione inginocchiati affianco a lui. Sembrava che il poco colore sul suo viso di fosse dileguato. I suoi occhi si sono spenti. Ha cercato il mio sguardo e l'ha trovato, ma forse lui si aspettava che gli facessi capire che era solo svenuto, che non era morto. Invece ha ricevuto un debole sorriso poco convincente bagnato dalle lacrime.
Dopo di che se ne andato... e poi è tornato, tra le braccia di Hagrid apparentemente morto. Ricordo benissimo come mi sono sentita, in fondo è stato solo due settimane fa.
Mi è parso impossibile che fosse morto.
L'ultima possibilità di distruggere colui che ha distrutto tanto è stata distrutta.
Distrutto il mio amore.
Distrutto il migliore amico della mia migliore amica, che lo guardava con le lacrime agli occhi e il fiato mozzo.
Distrutto il migliore amico di mio fratello, che si era limitato scuotere la testa una o due volte e poi a tenerla bassa per non far vedere il fatto che stesse piangendo, con un braccio attorno alle spalle di Hermione che ora singhiozzava silenziosa aggrappata al petto di Ron.
Distrutto Harry.
Pensavo " Tanto vale strapparmi il cuore e bruciarlo."
Poi si scopre che non era morto, che era vivo e determinato a porre fine a tutti quelli, e ha distrutto colui che ha distrutto.
E adesso che non è qui è quasi come se fosse morto.
Io lo voglio affianco a me, lo voglio qui alla Tana. Mi manca.
Mi manca averlo qui a dire a Hermione che è troppo presto per iniziare i compiti e, insieme a lei, prendere in giro Ron perché pensava solo a mangiare.Non è un bel periodo qui ma forse lui migliorerebbe le cose.
Mamma non fa altro che piangere. Billy e Charlie non sono qui ma mandano un sacco di lettere. Papà e Percy lavorano dalla otto alle cinque ma quando tornano lavorano in cucina con mamma che cucina in continuazione. Ron è depresso e sta tutto il giorno in camera con Hermione che lo consola.
Io sono come morta dentro, Fred era, si mio fratello, ma soprattutto come il mio migliore amico. Riusciva sempre a darmi sorridere quando non lo facevo. Ad Hogwarts mi ha aiutato molto, è grazie a lui e a George che ho imparato a giocare a Quidditch.
Sono stata, in segreto, la loro cavia per alcuni scherzi per il litro negozio. Gli ho aiutati, sotto richiesta di Fred < Ehi, ci serve un punto di vista femminile. Dai George! È la nostra sorellina!>, a inventare tanti articoli.
Adesso che non c'è più Fred il negozio è chiuso; e ognuno in casa siamo chiusi in sé.
È come se vivessimo tutti con un dissenatore ammanettato al polso. Come se non potessimo più provare felicità.
Ma io devo farmi forza, per mamma e papà, per Ron, Percy, Billy, Charlie, ma soprattutto per George. È quello messo peggio, se non sta barricato in camera lo trovi coricato affianco alla tomba di Fred a fissare il vuoto.
Ci sono alcuni giorni in cui scende a mangiare e provare a fare battute, ma si aspetta sempre che Fred completi la frase ma non succede. Allora il mezzo sorriso svanisce di colpo e si smaterializza in camera sua. Allora mamma inizia a piangere.
Se qualcuno non gli porta il cibo, non mangerebbe neanche.
Io provo a farmi forza e a motivare George a riaprire il negozio. Ma non funziona, due giorni fa ha addirittura a venderlo ma per fortuna l'ho evitato.
George non è più lo stesso, è come se gli mancasse una parte di sé. E forse è così, lui è Fred erano inseparabili. Dove era uno trovavi anche l'altro, si spostavano insieme e si completavano a vicenda.Questo è il primo capitolo, spero vi piaccia.
Lily.
STAI LEGGENDO
Insieme
Fanfiction~ Avevo l'insopportabile sensazione di essere IO la causa di tutta quella tristezza. Di essere IO l'origine di quel tremendo silenzio. Di essere IO il motivo di quella disperazione. Della SUA disperazione.~ ~ Non avrei potuto più rivedere il suo sor...