Capitolo due

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Narratore. 19/05/1998
Dalla finestra aperta dalla tana entrò una donnola argentata, che subito la Signora Weasley riconobbe come il patronus del marito:
- Oddio, cosa sarà successo? È appena uscito..-
Ma il patronus iniziò a parlare con la voce del Signor Weasley:
- Sto tornando, Molly prepara delle coperte e delle tisane. Ragazzi chiudete le finestre.-
- Miseriaccia, cosa succede?- esclamò Ron.
- Oh Ron smettila di parlare e dai una mano.- lo riproverò Hermione.
Dopo un paio di minuti tutte le finestre erano sigillate e il divano era stato sgomberato dai vari cuscini e una pila di coperte era stata posta al suo fianco.
- Arrivano.- li avvisò la voce di George dal piano di sopra.
- Quindi sono più di uno...- sussurrò la Signora Weasley e con un colpo di bacchetta sistemò anche l'altro divano.
Passati alcuni istanti la porta si aprì e sulla soglia comparve il Signor Weasley che reggeva Harry svenuto.
- Oddio Arthur,cos...-
- Dopo Molly, a dopo le domande, adesso mi aiutate?-
- Oh si caro, Ron. Aiuta tuo padre e io vado a preparare il tè.-
Ron si precipitò dal padre e prese senza sforzi Harry che era molto magro e straordinariamente leggero.
Insieme a Hermione lo fecero stendere sul divano. La signora Weasley tornò dalla con una tazza fumante in mano, la posò affianco al divano e coprì Harry con una coperta.
- Non è morto, vero papà?- chiese Ron.
In effetti Harry era pallidissimo e non si muoveva.
- Diamine Ron! Che sensibilità! Non vedi che tuo padre è stanco e sorpreso?- lo rimproverò Hermione.
- Grazie Hermione.-
- Di nulla signor Weasley.- disse Hermione, lanciando un occhiataccia a Ron, che si limitò ad alzare le spalle.
- Chiamami Arthur, Molly potresti farmi un tè? -
- Ecco caro, lo avevo già fatto.-
-Grazie.-
- Cosa è successo ?- chiese una voce dalla scale. Trasalirono tutti quando sentirono la voce di George.
- Tesoro! Vuoi qualcosa da mangiare? Da bere?- chiese la Signora Weasley.
- No grazie mamma.- rispose George - Allora?- disse ancora rivolto al padre.
- Stavo andando alla collina per prendere la passaporta per andare al lavoro quando...- il racconto di interrotto da Ginny che rientrava in casa.
- Che succede? Chi c'è lì?- chiese indicando il divano. Fece alcuni passi avanti e vide Harry coricato e immobile. Ginny trattenne a stento un urlo.
- Perché Harry è sul nostro divano? E perché sembra morto?- chiese sbalordita.
- È proprio quello che ci stava raccontando prima di venire interrotto.- disse brusco George, ancora immobile sulle scale.
- George! - esclamò Ginny, e corse ad abbracciarlo.
Forse colto di sorpresa George non ricambiò subito l'abbraccio ma poi la strinse a sé.
- Erano tre giorni che non uscivi. Hai almeno mangiato quello che gli portavo?- chiese Ginny, che in quel momento sembrava la Signora Weasley in miniatura.
- Certo mamma.- rispose George accennando ad un piccolo sorriso.
A cui Ginny rispose con uno a trentadue denti.
- Quindi?- chiese ancora George.

Harry's pov.
Apro gli occhi e una luce mi acceca, il tempo di mettere a fuoco e riconosco il soffitto della tana. Mi giro e vedo tre teste rosse e una castana sfocate, sono senza occhiali e ho già mal di testa. Perciò chiudo gli occhi
- Quindi?- questa è la voce di George.
- Come stavo dicendo, andavo verso la collina per prendere la passaporta per il ministero. Ma quando sono arrivato li non c'era niente, ho cercato un po' in giro ma nulla. Quando poi Harry mi cade addosso provo di sensi con la passaporta in mano, allora mando il patronus a voi e poi porti qui Harry. - concluse il Signor Weasley.
- Potevi essere più specifico, pensavamo fosse grave.-
- RON!- strillarono Hermione, la Signora Weasley e Ginny.
- Il tuo migliore amico cade privo di sensi addosso a tuo padre e ti pensi che non sia grave!- continuò Hermione.
- Intendevo dire che poteva dirci che si trattava di Harry, in fondo è stato qui tante volte.- si giustificò Ron.

Ha ragione Ron, adesso che sono maggiorenne non posso ancora essere un peso per i Weasley. Hanno già abbastanza problemi anche senza di me. E poi è colpa mia se hanno perso Fred. Devo andare via e fargli vivere la loro vita.
Cerco la bacchetta, ancora ad occhi chiusi, ma quando provo a muovere la mano destra il polso mi fa malissimo.
- Ah- mi lascio sfuggire.
- Harry! - gridò Hermione.
A alle due parole tutti si voltarono verso di me. Mi misi a sedere e inforcai gli occhiali.
- Allora come stai ?- mi domandò Hermione.
- Bene.- mentii.
- Si certo, come no.- disse sarcastico Ron.
- Ron!- lo rimproverò la madre, mentre un sorriso mi si allargava sul viso. Caspita se mi era mancato. Lui e la sua "sfera emotiva di un cucchiaino", parole di Hermione.
-Ciao Ron.- dissi.
- Si si ciao- rispose liquidando il mio saluto - Cos'hai?- chiese molto serio.
- Niente-
- Harry!- quasi urlò Ron.
- Ok ok. Mi fa male il polso.- risposi.
- E...- continuò lui.
- Cavolo Ron, non è che uno o sta splendidamente o è in punto di morte!- gli disse Hermione. - Fammi vedere il polso Harry- continuò rivolta a me.
Io lo sollevai dal divano con una smorfia di dolore e lo porsi a Hermione. Lei prese la bacchetta, fece uno strano movimento e il polso guarì.
- Grazie Hermione. -
- Prego.-
- Grazie Signora Weasley, grazie signor Weasley ma forse è meglio che vada.- dissi alzandomi e prendendo la bacchetta.
- No. Tu non vai da nessuna parte.- gli rispose Ron attirando conb la sua la mia bacchetta.
- Perché? - chiesi
- Perché? Perché ci devi spiegare un po' di cose che dici?- mi rispose con un tono da "mi pare ovvio il perché razza di cretino" piuttosto giustificabile.
- Ok - mi arresi cadendo di peso sul divano - Cosa volete sapere?-
- Tutto quello che puoi dirci.- disse prontamente Hermione.
- A partire dal perché sei così magro.- disse la Signora Weasley. - Dove sei stato, con chi ...- continuò.
- Ok mamma, che ne dici se lo lasci parlare?- disse Ron ponendo un freno al fiume di domande.
- Allora, sono stato nella grotta dove sono stati Sirius e Fierobecco. Ogni giorno andavo vicino alle rovine di Hogwarts e provavo a ricostruirne un pezzo.-
- Ecco di cosa parlava la McGranitt..- mi interruppe Hermione
- Cioè? -
- Niente ti spiego dopo. Continua.-
- Un giorno mi aggiravo nei resti di Hogwarts e al settimo piano ho ritrovato la stanza delle necessità, sono entrato ma...

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