Harry's pov. 22/05/1998
Ginny è appena andata via.
È andata via dopo aver detto parole molto belle.
E IO NON POSSO RISPONDERLE!
Non ce la faccio più, ho bisogno di svegliarmi da questo stato di, di.. Non lo so di cosa.
E adesso non posso fare altro che abbandonarmi a questo assordante silenzio.
Questo è l'ultimo pensiero che sono in grado di formulare, poi è come se fossi morto.Ron's pov.
Sono scioccato, non è possibile che Harry muoia.
Noi siamo stati insieme sette anni non può andarsene adesso.
Ha solo tre giorni per svegliarsi o non lo farà, così ha detto Hermione.
Devo andare a scusarmi, mi sono comportato malissimo. Lei soffrirebbe, se possibile, anche più di me se Harry morisse.
È sempre stato il fratello che non ha mai avuto.
Salgo le scale e vado in camera mia, dove spero di trovare Hermione.
Apro la porta e la vedo lì, è sul letto a gambe incrociate concentrata nella lettura di un libro che ha sulle ginocchia. Una crocchia fatta in fretta le fa ricadere dei ciuffi di capelli che le incorniciano il viso.
È bellissima.
- Hey, Herm.-
- Si?- risponde senza staccare gli occhi dal libro.
- Io volevo scusarmi, per prima.-
Sollevò lo sguardo dal libro e puntò gli occhi nei miei.
- Volevi scusarti?- chiese.
- Si.-
Si alzò e si avvicinò a me in modo minaccioso.
Si fermò davanti a me, su alzò sulle punte e mi baciò.
- Perdonato?- chiesi
- Perdonato.- mi disse. - Ma credo che anche a Ginny serva un po' di conforto.-
- Allora vado a cercarla.-
Scendo in salone ma Ginny non c'è, così come in cucina e in camera sua.
Poi mi ricordai una cosa, andai in giardino diretto verso la tomba di Fred. E la trovai lì.
- Hey, tutto bene?- chiesi dolcemente avvicinandomi.
- No che non va bene!- gridò lei. - Come potrebbe andare bene? Harry sta per andarsene e io non so come farò senza.-
- Ginny.-
- Cosa?-
- Guarda che non sarai la sola a soffrire per la sua mancanza.-
- E dovrebbe cambiare qualcosa? No! Cosa cambia se saremo in dieci o in cento? Non cambia niente, Ron! Assolutamente niente!-
- Non volevo dire quello.-
- E allora impara a esprimerti! Hai diciassette anni!-
-Intendevo dire che non sarai sola, ci saremo noi. Io, Hermione, mamma, papà, George, tutti. Però, l'unica cosa che ti chiedo è di non chiuderti in te, non ti farà bene.-
-Va bene, promesso.-
- Ottimo.-
È molto difficile per lei, lo so. Ma deve capire che non è e non sarà mai sola.
- Dai andiamo a cena.- le dico mettendole un braccio sulle spalle.Hermione's pov. 24/05/1998
Non ce la faccio più, questi ultimi due giorni sono stati un inferno. Harry non da segni di ripresa e sono già le sette del pomeriggio. Il dottore ha detto che ha tempo fino a mezzanotte per svegliarsi.
- Ragazzi vado a fare la puntura a Harry.- dico allontanandomi.
- Okay, ci vediamo dopo. Noi usciamo.- mi dice Ron.
- Dove?-
- A Diagon Alley, vuoi qualcosa?-
- No grazie. A dopo.- dico salendo le scale.
Una volta arrivata alla camera di Harry prendo le siringhe e gli faccio l'iniezione.
- Per favore, svegliati. - sussurro. - Per favore.-
Sento già le lacrime che minacciano di uscire, sono troppo stanca per opporre resistenza.
Mi corico affianco a lui e mi addormento tra le lacrime.25/05/1998
Narratore
Il giardino della Tana è stato così triste solo per in un'altra circostanza, la morte di Fred.
E oggi si celebrava un'altra morte, la morte di Harry Potter.
Del ragazzo che ha sconfitto due volte il signore del Male, che è sopravvissuto due all'amatema che uccide.
La tomba è stata posizionata vicina a quella di Fred.
L'intera celebrazione è stata accompagnata da lacrime.
Lacrime perché il tuo migliore amico non c'è più, perché quello che per te era come un figlio non c'è più, perché chi amava più di qualsiasi altra cosa se ne andato e non sei riuscita a dirgli quello che provavi quando era ancora con te.
Hermione e Ginny, vestite con lo stesso vestito nero in Pizzo, stanno nella camera di Harry. Sul suo letto, abbracciate e tristi.
Rom, vestito con uno smoking nero è seduto sulla tomba del suo migliore amico.
Il signore e la signora Weasley sono in cucina, seduti uno difronte all'altra, in silenzio.
George è nella sua camera.
Bull e Charlie hanno mandato delle lettere.
Percy non si è fatto sentire.
In tutta la casa regna un silenzio innaturale e intriso di tristezza.Spazio autrice
Voglio scusarmi. Scusate, scusate, scusate.
Lo so ché è da tantissimo tempo che non aggiorno ma avevo bisogno di riordinare bene le idee.
In ogni caso, ora sono qui. Il capitolo è più corto del solito ma ci tenevo ad aggiornare.
A presto, Ginny😘
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Insieme
Fanfiction~ Avevo l'insopportabile sensazione di essere IO la causa di tutta quella tristezza. Di essere IO l'origine di quel tremendo silenzio. Di essere IO il motivo di quella disperazione. Della SUA disperazione.~ ~ Non avrei potuto più rivedere il suo sor...