Trascorremmo l'intero viaggio insieme. Con lui mi sentivo a mio agio... sentivo di conoscerlo da una vita anche se erano passati circa venti minuti da quando ci eravamo presentati. Lungo il tragitto scoprii che avrebbe frequentato il secondo anno del liceo scientifico nel mio stesso istituto e che si era trasferito in città solo da poche settimane.
In men che non si dica, il pullman ci fermò davanti al liceo. Ero fiera di affermare che quelle quattro mura non mi erano mancate affatto! Decidemmo di andare all'Happy Days per salutare Carmine, il barista. Appena entati, il familiare profumo del caffè e dei cornetti appena sfornati invase le mie narici. Sul solito divanetto alla sinistra del bancone vedo le mie pazze amiche: Giusy e Melissa. Stavano discutendo... Strano! Feci segno ad Emiliano di seguirmi e, senza far rumore, mi avvicinai al divanetto.
< MA SEI IMPAZZITA!> urlò quella pazza di Melissa.
<Lo penso anche io> risposi e in un nanosecondo le cugine Melillo mi erano saltate addosso soffocandomi tra le loro braccia.
<OKOK sono felice anche io di vedervi ma così soffoco!> dissi ridendo e loro si staccarono. I loro sguardi perplessi si posarono su Emiliano. Mi ero quasi dimenticata della sua presenza!
Mi avvicinai a lui e gli feci segno di avanzare verso le mie amiche mentre lui scuoteva ripetutamente il capo e mi chiedeva di lasciarlo in pace. Io non gli diedi ascolto e lo trascinai verso Giusy e Melissa.
<Lui è Emiliano, un mio amico> dissi indicandolo con una mano <e loro sono Melissa e Giusy> aggiunsi successivamente.
Emisero un fievole bisbiglio che assomigliava tanto ad un <Ciao> e poi mi chiesero di quello che avevo fatto durante queste vacanze. Gli raccontai tutto, dell'incontro in piscina, della cena e alla fine del racconto non seppero cosa dirmi. Dopo pochi attimi arrivò Luca, il nostro compagno di banco. Senza pensarci due volte, mi alzai dal divanetto di pelle bianca e gli corsi incontro, saltandogli addosso e cingendogli il collo con le braccia.
<Hei> disse mentre lo sentivo ridacchiare sotto i baffi. Mi staccai da lui e lo baciai sulla guancia. Successivamente avvicinai la bocca al suo orecchio e gli mormorai un:< Mi sei mancato tanto>.
<Anche tu> rispose lui sempre al mio orecchio.
Intanto anche Melissa e Giusy si avvicinarono a noi e a turno salutarono Luca. Per non so quale motivo mi voltai, incrociando lo sguardo ferito di Emiliano. Che cosa stava succedendo? Feci un passo verso di lui ma lui si voltò e corse fuori. Senza pensarci due volte lo seguii e una volta raggiunto lo afferrai per un braccio e lo costrinsi a guardarmi negli occhi.
<Mi dici che ti prende?> gli chiesi.
<Perché non me lo hai detto?> mi rispose <Perche non mi hai detto che eri fidanzata? Che già qualcuno occupava il primo posto nel tuo cuore?>
<Bhe, forse perché non sono fidanzata e nessuno occupa il primo posto nel mio cuore> gli dissi sorridendo <O almeno... quasi nessuno. C'è una persona che per me conta molto: il mio migliore amico>.
<Migliore amico?!> disse una voce alle mie spalle e subito dopo sentii due braccia stringermi la vita. <Perché parli di me al tuo ragazzo?> continuò.
Mi voltai e lo fulminai con lo sguardo. Armando è sempre stato così... naturale.
<Punto primo, non sono affari tuoi. Punto secondo, mi spiegate perché pensate tutti che io sia fidanzata? Sono felicemente single!> risposi sorridendo ad entrambi.
<Io mi avvio, ci vediamo dopo gemellina> mi disse Armando dandomi un bacio sulla guancia.
<A dopo> gli gridai di rimando. Mi voltai verso Emiliano e gli chiesi se volesse tornare dentro per chiamare gli altri ed avviarci insieme verso scuola. Lui annuì ma appena si voltò per tornare nel bar sentii una voce orlare il suo nome e una fitta di dolore mi lacerò il cuore.
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It's My Life
RandomEra un uomo molto simpatico ma solo il nome mi bastava per odiarlo. Tuttavia non ci riuscivo: non mi sembrava giusto scaraventare su di lui tutta la rabbia che quelle sette lettere mi suscitavano. Probabilmente lui era in grado di capirmi, probabilm...