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Harry guidava verso la chiesa, la pioggia picchiava forte sul parabrezza rendendoli difficile la vista sulla strada.
I tergicristalli si muovevano cercando in qualche modo di rendere il vetro più limpido.

La radio trasmetteva una canzone dei queen, rendendo rilassato il ragazzo al volante.
Finalmente stava andando a sposarsi, per di più con l'unica ragazza che avesse mai voluto al suo fianco.

L'amava, oh se l'amava, era la sua musa, la stella più bella che avesse mai visto. Che se non fosse andato a suonare in quella via probabilmente non l'avrebbe mai incontrata, e lui non avrebbe mai voluto questo, assolutamente no.

Ed ora sorrideva, sorrideva per la sua vita che schifo più non faceva, per come fosse cambiato, in meglio, perché finalmente si sentiva importante per qualcuno.

Ma noi sappiamo come stronzo è il destino, quanto goda a sconvolgere i piani. Aspettava solo il momento giusto, quando tutto andava per il meglio, e allora veniva da te e con le sue mani ti strappava tutta la tua vita. Ti rompeva così tanto che nemmeno un miracolo poteva riaggiustarti.

Che Harry non non doveva stare lì al volante, non doveva uscire di casa, non doveva fare niente quella sera, doveva semplicemente rimanere in casa con Eleonore a godersi l'armoniosa pace che provava con lei.

Ma invece, stava in strada, guidando verso un matrimonio che mai avrebbe visto, guidava verso la morte, verso un incidente che lo avrebbe portato via dalla sua ragazza, questa volta per sempre.

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