do ιт.

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( jimin )

Una giornata come le altre aveva inizio.
La solita sveglia, le solite lezioni, le solite battute scambiate con il suo gruppo di amici.
Era tutto così monotono.
Questo incominciava a stancare Jimin, che, fin da quando era piccolo, era sempre stato un tipo che aveva bisogno di continue novità per tenere vivo il suo interesse in qualcosa.

Ma qualcosa cambiò quel giorno.
Un dettaglio, un paio d'occhi appartenenti a qualcuno che non aveva mai visto.

Qualcuno che però, aveva già visto lui, e che aveva fatto di tutto per incontrarlo in modo "naturale".

————  

« omma, noona, sono tornato! »  quasi urlò quelle parole, per farsi sentire dalle dirette interessate, posando lo zaino a terra.
Si tolse le scarpe e si avviò nel salone, gonfiando appena le guance, pensieroso.

Perché non rispondeva nessuno? Dov'erano finite?

Si congelò sul posto non appena vide le donne della sua vita sul divano, con qualcuno di vagamente familiare.

Sua sorella stringeva le mani attorno al braccio del presunto conoscente dai capelli corvini e lo sguardo cupo ed annoiato, come se fosse quello il posto in cui volesse stare.
Sulla poltrona, sua madre, con un sorriso sulle labbra e le mani unite sul grembo.

« Jiminie, caro, lui è Yoongi, il ragazzo di tua sorella.»

La madre pronunciò quelle parole, sorridendo ancora di più; Jimin schiuse le labbra, sorpreso, facendo poco dopo un leggero inchino in direzione del maggiore.

Quest'ultimo si alzò, fermandosi a pochi passi da lui e porgendogli la mano.

« È un piacere conoscerti, Jimin. »

Marcò quella parola, ghignando appena.

Jimin rabbridì, notando il cambiamento d'umore del maggiore, allungando il braccio nella sua direzione per poter stringere la sua mano.

Sentiva improvvisamente caldo, non si spiegava perché.

«Piacere mio...ehm... o-omma io vado a cambiarmi, non mi sembra e-educato stare con la divisa della scuola con un ospite a casa...»

Voleva e doveva assolutamente fuggire da quella situazione a dir poco imbarazzante.

La madre annuì e subito Jimin corse verso le scale, ma qualcosa, o meglio, qualcuno, lo fermò.

« Jiminie, porta con te Yoongi, parlate un po', io e Jisoo mentre prepariamo il pranzo - Yoongi, caro, resti a pranzo, vero? »

Jimin avrebbe voluto dire di no alla richiesta della madre, ma non poteva farlo o si sarebbe arrabbiata e non gli andava di sentire le sue urla.
Quasi gli si fermò il cuore quando la madre chiese al maggiore di restare per pranzo; lo sguardo balzò subito su di lui che non aveva staccato lo sguardo dal minore neanche per un secondo.

« Con vero piacere, signora Park. »

————

Finalmente ho aggiornato, non sono morta.
Per farmi perdonare, ho messo quel bel video all'inizio della storia ( io lo trovo stupendo ), e niente, spero che il capitolo vi piaccia !
Stellinate e commentate, fatemi sapere che ne pensate !
Bye, al prossimo capitolo !

Corsette | YoonMin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora