hope⚡ ( pt.2 )

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Yoongi non riusciva ad allontanare lo sguardo da Hoseok.
Era arrabbiato, ma non doveva arrendersi, non voleva arrendersi, soprattutto.
Portò una mano alla base della nuca del minore, donando delle piccole attenzioni alla porzione di pelle con dei grattini, e gli rivolse un sorriso prima di parlare.

« Allora, Jiminie, in che scuola vai? »

Certo, Yoongi, fingi di non essere uno stalker.

Jimin non poté far a meno di rabbrividire a quel tocco; ma non si lasciò intimidire.
Portò lo sguardo sul maggiore e prima di rispondergli, rivolse un sorriso timido ad Hoseok.

« Io ed Hoseok andiamo nella stessa scuola di danza.
Lui è davvero bravissimo, dovresti vederlo, è unico.»  rispose, quasi con tono sognante.

Yoongi strinse appena le labbra a quelle informazioni che, di certo, non avrebbe voluto ricevere.
Gli rivolse un sorriso, decisamente falso,  prima di riprendere a parlare, facendogli una richiesta che, a parer suo, non avrebbe potuto rifiutare.

« Mh...interessante...e dimmi, ti andrebbe di portarti avanti, magari con uno stage in una grande azienda di musica? Potresti lavorare per me quando non hai scuola, che ne dici? Puoi venire di pomeriggio, di sera, quando vuoi. »

Non lo fece di proposito, gli venne quasi naturale marcare quella parola, ammiccando appena nella sua direzione.
Un leggero rossore prese vita sulle guance del più piccolo; stava per rispondere, quando ad interromperlo, fu la madre.

« Certo che vuole, non gli farebbe male guadagnarsi qualche soldo, non è vero, Chim?
Ogni volta li chiede a me per comprarsi dio solo sa cosa!
Esce e poi torna nascondendo dei sacchetti dietro la schiena, tutto emozionato! » rispose al posto del minore, intromettendosi nella conversazione.

Hoseok non poté non ridere alle parole della signora Park, lui sapeva benissimo cosa comprava Jimin, spesso lui stesso lo accompagnava nei suoi amati negozi femminili per comprare delle calze ed indumenti non esattamente adatte a dei maschi, secondo la mentalità coreana.
Il rossore sulle guance di Jimin si fece ancora più vivo, accrescendo l'interesse di Yoongi, che, neanche per un secondo, aveva allontanato lo sguardo dal suo viso, quasi incantato.
Quasi senza rendersene conto, fece scivolare la mano sulla sua coscia nascosta sotto il tavolo, carezzandola lentamente, facendo così sussultare il più piccolo.
Yoongi sollevò appena un sopracciglio, curioso,  senza smettere di osservarlo ed accarezzarlo, in attesa di una sua risposta.
Voleva sentirlo da lui.

« Allora, Jimin? Lavorerai per me? Ti divertirai, lo prometto. » chiese, roco, Yoongi.
Gli era bastato sfiorarlo, osservarlo da vicino, per eccitarsi.

« S-si...» soffiò, Jimin, quasi tremante.

« Si, cosa, Jimin? »

Il più piccolo quasi ansimò udendo il tono del maggiore, era così...dominante.

« L-lavorerò per te. » disse, piano, portando lo sguardo sul suo viso.
Non l'avesse mai fatto.
Si ritrovò davanti uno Yoongi a dir poco mozzafiato, con un ghigno sulle labbra ed uno sguardo soddisfatto.

« Perfetto. »



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hello bitches *dance like CL*...sono normale, lo giuro.
Allora, spero che il capitolo vi piaccia ( l'ho scritto ora, mentre che aspetto il mio turno dal dentista *send help, pls* )
Stellinate e commentate ~ al prossimo capitolo.

↑↑↑↑↑
Sclerate con me, pls.

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Capitolo revisionato + anche qui sono stati aggiunti dei dettagli.
fatemi sapere se siete soddisfatte o meno, se vale la pena di continuare a modificare i capitoli insomma..

Corsette | YoonMin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora